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Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs

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Casa di Jessica


ore 05:30 mattino


Jessica alzò lo sguardo verso Simon. Poi lo guardò quasi con disinteresse.

Si alzò di scatto in piedi. Battendo le mani sul tavolino.

Il suo volto cambiò di colore. Era rabbia.

Atroce Rabbia nei suoi occhi.

Simon si spaventò.

Poi lei Parlò

“Tu! Osi chiedere a me cosa faccio con il tuo computer?” Disse.

Ora il suo volto lasciava trasparire una agonia profonda.

Simon parve allontanarsi.

Era stato preso in contropiede da quella reazione.

“Guarda” Fece lei.

E voltò il portatile verso il suo ragazzo.

“Che roba è?” Chiese Simon Interdetto.

“Tu vieni da me! Mi dici che devi lavorare! Scaricare cose!” Continuò arrabbiata.

“Mi sono alzata prima perché avevo fame e sono passata qui vicino al tuo portatile.” Disse di nuovo.

“Lampeggiava qualcosa! Così ho pensato che qualcuno al commissariato ti cercava! Non so come comunicate!” Continuò.

“Ok sono stata curiosa, forse preoccupata perciò ho premuto un tasto della tastiera ” Proseguì con le spiegazioni.

“E' mi è apparso un porno!” Concluse.

Simon rimase immobilizzato. Cerco di pronunziare qualche parola.

“Io..cioè lo vedo si ! E' un sito pornografico! Ma non.”

Non lo lasciò concludere.

“Fuori da casa mia!” Gli disse.

“Sono troppo arrabbiata adesso per prendere decisioni!” Concluse.

“Che decisioni amore?” Replicò impaurito.

“Si è un porno ma io non lo stavo guardando ne scaricandolo!” Rispose.

“E che ci facevi?” Chiese.

“Ma non lo so! Non so neanche come sia accaduto! Forse un banner nel programma che scaricavo!” Si difese.

“Io ci sono rimasta male! Simon!” Gli disse di nuovo.

“Abbiamo fatto l'amore per due ore e devo pensare che te eri eccitato non per me ma per questo?” Chiese.

“No! Sia mai! Te lo giuro! Non c'era quando sono venuto a letto!” Le disse.

Poi continuò.”Guardiamo la cronologia “

Jessica non sentì storie.

“Vattene! Tieni il tuo portatile e vai via.” disse.

E glielo spense staccando la spina.

“Guardati la cronologia a casa tua o in ufficio!” Proseguì.

“Devo riflettere su certe priorità adesso.” Sentenziò guardandolo negli occhi.

Simon abbassò lo sguardo.

Più stanco che demoralizzato.

Prese il portatile e lo appoggiò su una sedia. Poi andò in camera e si vestì.

Jessica andò in cucina e prese un panino già morsicato.

Stette li ferma ad attendere che lui uscisse.

Simon la guardò imbarazzato e preoccupato.

“Ci vediamo oggi pomeriggio amore? In ufficio?” Chiese.

“Certo scemo!” Gli disse.

“Vai tranquillo mi sto calmando! Solo che da te certe schifezze non me le aspettavo!” Finì.

Simon stette per dire qualcosa. Per replicare. Gli suonò il cellulare.

Erano dal commissariato.

Doveva correre subito. Il serial killer aveva colpito di nuovo.

Fece un gesto a Jessica che dalla cucina trangugiava del cibo con del latte.

Lei lo salutò.

Poi appena uscito mise apposto il panino rimasto ed il latte.

Si sedette su una sedia in contemplazione.

“Che strano però!” Si chiese.

“Amo Simon anche se è un po allocco certe volte!” sorrise.

“Neanche si è accorto che ho chiuso la mail velocissima mentre mi alzavo in piedi e quando ho sbattuto le mani sul tavolo ho scritto “Porn”

Rise.

“Troppo impegnato ad affrontare la mia reazione di rabbia.

Troppo!” Concluse.

Poi rifletté ancora.

“Ho giocato sporca perché sono convinta mi nasconda certe cose!”

“Non lo avrei mai fatto con lui!” Sospirò.

Poi gli occhi come ai gatti si ampliarono di grandezza e di intensità.

“Ma come è possibile che abbia usato la password Jess ?” Si chiese.

“Mi ha parlato di un fatto accaduto prima che ci conoscessimo.” Si domandò ancora.

“Lui non mi conosceva quando è venuto in possesso di quei file.” Scosse la testa.

“Sono un stupida!” Commiserandosi.

“Avrà cambiato la password ultimamente!” Poi le venne in mente

che in quel trambusto non era riuscita a capirci niente di quei fascicoli.

Andò in camera e dopo aver frugato sotto il letto prese la borsa con dentro il fascicolo 12853.

Lo appoggiò sul tavolo.

Prima doveva farsi una doccia e si sentiva così stanca.

Erano le 06:00 circa e doveva andare a lavoro tra solo 2 ore.


Un ora dopo


Casa di Jessica


Qualcuno suonò alla porta.

Attese.

Attese molto.

Poi Jessica gli aprì.


“Buongiorno scusi l'ora ma nell'intervento c'è scritto 07:00 mattina.

Jessica aveva indosso una vestaglia bordeaux con delle mutandine abbinate.

Guardò il ragazzo con noncuranza e lo fece entrare.

“Si non ha sbagliato! Sono stata io a chiamarvi ieri. E Mi sono preoccupata di sottolinearvi ore 07:00 perché dopo devo andare a lavoro.

E' qui per il tubo della doccia giusto?” Chiese.

Il ragazzo non riusciva a distoglierle gli occhi di dosso.

Il corpo di Jessica era statuario, bellissimo e pieno di tantissimi tatuaggi.

“Scusi se la osservo ma lei apre tutti i giorni così alle persone che suonano al campanello?” Chiese un po imbarazzato.

Jessica si osservò dai piedi al seno.

“Ed allora? Quale è il suo problema? Le da noia?” Disse.

“No no! Rispose divertito il ragazzo! Ci mancherebbe.” Concluse.

“Il bagno è di la venga!” Gli disse.

Proseguirono attraversando il salotto e la camera adiacente.

“Ecco ho fatto la doccia da poco e non fa altro che perdere da quella parte la guardi.” Gli disse.

Il ragazzo osservò il muro. Poi posò una enorme borsa per terra.

Jessica rimase immobile. Praticamente nuda se si escludeva la vestaglia aperta e quelle mutande finissime.

“Ok ci penso io !” Disse lui.

E si mise disteso all'altezza della doccia. Poi vicino al lavandino.

Lei lo osservava nel suo operato.

Vigile.

Immobile.

Seria.

“Farò un po di rumore signora!” Disse lui.

“Signorina!” Replicò lei.

Una mano di Jessica ferma su una gamba sfiorava un tatuaggio irrequieta.

“Sono bellissimi quei tatuaggi!” Gli disse.

“Rappresentano qualcosa?” Chiese ancora.

“Lavora o guarda il mio corpo?” Chiese lei forse arrabbiata.

“Ok! Mi scuso.” Concluse e si mise a martellare un punto del muro.

“Rappresentano tante cose!” Rispose alla sua prima negazione.

“Me li ha fatti un mio carissimo amico!” Sottolineò.

“Li ho ovunque. In ogni parte del mio corpo. Anche in quelle desiderabili!” Quasi lo sussurrò.

Il ragazzo ebbe un attimo di esitazione poi continuò a cercare il punto nel muro con la perdita.

“Scusi potrebbe andare di la? Che così mi deconcentro. “ Le disse.

“La chiamo io quando ho finito! Ok? “ Concluse.

Jessica non parve sorpresa. Uscì dal bagno ed andò in cucina dicendo lui:

“Si sbrighi devo usare il bagno prima di vestirmi!”


Dopo quindici minuti Jessica tornò da quel ragazzo.

Lo vide disteso. A sedere sul pavimento con le gambe inginocchiate verso il muro.

Stava ripulendo per terra.

“Ho finito!” Le disse.

“C'era un perdita in questo punto! Devo solo intonacare il foro che le ho fatto!” Proseguì.

“Ci vorrà un minuto!” Concluse.

Con lui di spalle a sedere per terra Jessica si avvicinò.

Non si era ancora vestita come aveva già annunciato prima.

La vestaglia le stava sempre più larga.

Si abbassò verso di lui toccandogli una delle sue spalle

e gli disse sussurrando

“ Sei stato bravo ! Cosa ti devo?”


fine della puntata

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