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Suona mesta la Campanella
Del titubato sbaglio
Benché colta d'ira funesta
Si Posa lieve e
Delicata al soffio
Di Scelte complici al proprio assenzio
Niente da poter mutare
E viti quali grappoli d'uva
Arrancano
D'essere volta vendemmia
A Volte speranza
Come lo stridulo dissapore
Dell'arresa che giace gloriosa
Nelle gesta stanche.
M.J
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