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Un conato di noia
è la parte triste di un orgasmo
una luce
vedova dentro uno stagno
nel bel mondo dei balocchi
l'ultima carrozza persa
per il ritorno a casa
sappiamo
essere asini
somari
stupidi
avari
soprattutto egoisti
con lo stemma
cucito
sulla giacca
ed in bella evidenza
una luce fredda
che ci bagna
è sudore
che non scalza paure
ma le invita
nel suo gioco perverso
a
scendere
scendere nel profondo
e ferire
ferire
troncare
aspettative
come ali di rondine
migrate lontane
in questo mondo di ombre
siamo la luce già spenta
siamo il suono dentro un'esile campana di vetro
siamo
il pianto triste
che mai verrà colto
solo dalla bufera
e dentro di noi
quel fuoco
che applica
passione
uno sterile
respiro
soffocato dall'attesa
niente di più
la tenebra
se non la compagna
niente di meno
noi stessi
senza le proprie
individualità
ma solo massa
futile massa
in un campo di cenere
e vento
per poi tagliarsi
in fondo
mi sono disperso
i pensieri più sofferti
sono questi
so
della capacità
di dolore
che inducono
quando si vuole dimostrare
cosa siamo intenti
a provare
e poi
infinitamente grande
la nostra risorsa
il nostro arcobaleno
le nostre vie
tessono
speranze
e nel buio
sgomento
impossibile
subentra l'amore
così è la vita
così
è la tenebra
tutto il resto
è solo voce
del nostro battito.
M.J
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