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C'era una volta un luogo 

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs


Possiamo essere ombre e luccicare solo per le nostre notti quello che nel cuore d'altri batte non è quasi mai la nostra musica e come conquistare un regno e tenerlo vuoto ampio esteso distante per confini ma nostro gli occhi piangono quando tentano di comprendere forse vedere le cose più brutte ad un passo dalla propria coscienza e quelle veramente belle al di la dal mare come una costa ombrosa alberi d'acanto e frivolezze siamo stanchi di mutare prendere l'origine del proprio credo e mentire siamo stanchi di vivere secondo la condizione altrui per poi ripetere nei luoghi nei gesti incidere un albero significa provare con il sangue altrui quanto siamo legati ad un ricordo ma le anime se ne vanno anche quei ricordi senza inganno per amare per amare serve lo scoglio ed il lento lenire di ogni onda che trasuda sostanza nel portar via nel prendere nel dare quante volte abbiamo visto un sogno infrangersi al risveglio quante di quei risvegli erano opinioni di vita esili sottili impalpabili come quelle ombre che tra i muri stanno colte dall'istinto della sopravvivenza bruciano d'intenso unicamente per la solitudine io non mi muovo ascolto ogni lacero traguardo la felicità è un possesso che non va rispettato scende la notte su di me fiaccole di vento si insinuano verso il mattino posso anche camminare ma nessun passo è utile per dimenticare quanto sei bella io credo nell'amore colto dai segni credo nella luna macchiata dalla fuliggine credo ai ruggiti di una cascata dentro un vaso di tenebre credo al fuoco che mai possa spegnersi credo alla vita per tenerla in mano su questo palmo curiosa d'esistere e di piacere ma tante di quelle volte tante di quelle volte abdico al compiacimento che sia distruzione dentro ogni morale che sia prestigio nella consapevolezza di chi di morte apparente vive e di vita apparente morirà lasciandosi andare come sterpi alla deriva la spiaggia è lunga quanto la nostra distanza di percepire ed andare c'era una volta un luogo che ora non c'è più c'era una volta una favola che ora è un macchiato disegno distante geroglifico c'era una volta un principe forse un cavaliere ed ora neanche un rospo aria ovunque poi niente o nessuno non respiro non respiro io non respiro ed è così tanto strano essere consapevoli dei propri domini e mancanze che ogni cosa pare fuorviata dal campo in cui dobbiamo coltivare quando la vita non è più una sorpresa quando niente ti regala emozioni come fosse un prestigio solo un letto stanco dove potere addormentare ogni misero lontano interesse di coraggio quando sei tutto questo sei ad un passo dal baratro dal varco la soglia il confine oltre il quale o niente oppure per sempre o niente mai più per sempre mai più una notte mi ascoltai come tante notti un verso scarno tremulo e strano non sono nessuno chissà se lo sono mai stato l'insegnamento è una parvenza dei poveri ed io mi sento così ricco dentro che avrei voglia di piangere di rammaricarmi un attimo ma poi so che è il solito udire basta solo il silenzio una goccia di veleno dentro le orbite scarnifica la vista ora forse respiro anche solo un po perché ognuno ha il diritto di esprimere il proprio senso della vita o della crescita nel suo personale modo questo per descrizione fatta ma di proprietario possesso è. M.J

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