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Capitolo 5

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs




Valentina Birthday


Premessa


Se mi sentirete impacciato nello scrivere

se noterete errori o sospensioni di paura

solo perché adesso ricordare certi momenti

fa molto male (M.J)


Venne quel giorno. Il diciottesimo anno di Valentina. Il gruppo andava alla grande. In pratica passavamo ‪dalle cinque alle sei‬ ore al giorno insieme. Chi più chi meno.

Angel era adorabile con tutti. Sempre disposto ad ascoltare i più piccoli e senza esagerare o pressare, insegnare a comporre poetica.

Io ero partito da zero. Valentina pure. Samuel aveva già scritto qualcosa ma non disdegnava quei lunghi monologhi che Angel faceva ogni sera.

Il giorno del compleanno di Valentina però, in quel caffè, in attesa della festeggiata eravamo tutti molto silenziosi.

Volevamo optare per una pizzeria ma Valentina ci aveva avvisati non voleva festeggiare come festeggiano tutti. Voleva solo il nostro mondo. La nostra cultura e condivisione.

L'aspettavamo perché lavorava in un negozio di intimo a Firenze. Non troppo distante da li.

Io guardai Angel pensieroso. Eravamo seduti in una zona diversa ormai da diversi anni.

Quei piccoli tavoli non ci bastavano più. Ed il gestore, nei giorni che andavamo al caffè ci concedeva la sala in fondo alla stanza più distante. In modo che potessimo concentrarci meglio su cosa scrivere e come pubblicarlo.

Sul tavolo rotondo c'erano variegate opere di Angel, qualche mia poesia; anche delle scritture di Valentina che lasciava al locale. Sicura che nessuno le avrebbe prese o rovinate.

Samuel era intento in una scrittura. Qualcosa di molto triste. Lo notai dall'espressione.

Quando Samuel era così era meglio non disturbarlo.

Angel mi guardò serio e mi disse: “Nervoso Micael?”

Io risposi con un cenno della testa. Poi proseguì con una frase che non mi sarei aspettato da lui.

“Tu gli piaci!”

Io rimasi all'inizio interdetto. Vide Samuel alzare una sopracciglia, sorridere. Poi rimettersi a scrivere.

“Io pensavo che aveva un debole per te Angel.” Risposi.

Lui mi guardò e sorridendo mi disse: “ Qualunque cosa Valentina possa avere per me la può rinchiudere nel cimitero dei sogni.” Poi continuò.

“Tu sei così preso da lei ed io non mi permetterei mai ne di provarci ne di rubarti la ragazza.” Concluse.

“Per forza sei Frocio!” Disse Samuel.

“Idiota !” Rispose Angel lanciandogli una bacchetta. Poi voltò il computer e gli fece vedere non so quanti contatti di donne.

“Potrei avere chiunque non mi sfidare!” Disse abbastanza altezzoso.

Samuel alzò le mani.

“Ok ok Don Giovanni di noialtri! Sia mai che ti piacciono gli uomini ! Sbagliai valutazione.”

“Ecco bravo!” Rispose Angel ridendo. “Hai sbagliato di parecchio!”

Poi si voltò verso di me e mi chiese: “Micael che regalo le hai fatto?

Io presi un foglio da dentro la tasca e gli dissi: “Due cose , la prima una poesia.

“Umm” Angel interessato bofonchiò. “E poi?” Chiese.

“Ecco questo orsetto tutto rovinato” Glielo mostrai.

“Un orsetto?” Chiese un po divertito.

Vidi Samuel ridere sotto i baffi che non aveva, tentando di non esplodere in qualcosa di più fragoroso. Forse per non offendermi.

Angel parlò di nuovo: “A diciotto anni le regali un orsetto?”

Io rimasi un po scosso. Aveva diciotto anni mica venticinque. Pensai.

E poi non era un orso comune. Era rovinato, vissuto. “Vedete qui ha dei tagli.” Sottolineai .

“Pure! “ Sogghignò Samuel. Poi si mise una mano sulla fronte come per dire che ero un idiota.

Angel mi guardò serio e mi disse: ok fammi leggere sta poesia su. Perché se non è di buon effetto questa , fai una doppia figura di merda.

Non fece in tempo ad aprire il foglio che me lo dovette rendere.

Arrivò Valentina. Era allegra. Felice. Più che per il suo compleanno pensavo perché eravamo di nuovo tutti insieme.

La prima cosa che ci disse fu: “Non fate gli stupidi! Io non amo i regali!”

e Li raggelai.

“Come se non lo sapessimo Valentina!” Disse Angel. E gettò qualcosa dal tavolo ad un bidone della spazzatura.

“Il mio non c'è più!” Disse divertito.

Valentina strabuzzò gli occhi “Ma sei scemo?” Si alzò e corse verso il bidone frugando tra le carte.

“Era un bluff! Un pezzo di carta solamente e te ci sei cascata come un allocca.

“Ok ok” disse.” Diciamo amo i regali ma non quelli troppo romantici.”

In quel momento se avessi avuto un escavatore , il gestore del caffè ci avrebbe chiesto ingenti danni.

Samuel tirò fuori una stecca di Malboro rosse.

“Queste sono Utili? Valentina?” Chiese.

“Wow!Queste si! Grazie Samuel ! E gli diede un bacio sulla guancia . Rimase completamente impassibile .

Poi Samuel prese una stecca di multifilter rosse dure e la lanciò verso Angel.

“Queste sono per te bischero di un fiorentino che fumi da donna”

Ci mettemmo a ridere.

Valentina guardò Angel come se si aspettasse qualcosa.

Io credo che lui avesse un vero regalo dato che lo vidi spingersi in tasca qualcosa ;ma alzò le spalle

e disse:” Non guardare me! Sono negato con i regali. Forse Micael compensa.”

E quando si girò verso di me il mondo mi crollò nel profondo.

Mutismo completo.

“Il ragazzo ha avuto le prime polluzioni notturne! Scusalo!” Disse Samuel.

Io gli diedi un occhiataccia.

Poi presi coraggio e gli mostrai l'orsetto.

Samuel si coprì gli occhi.

“Forte!” Disse.

“Davvero? “ Chiesi. “No perché qui qualcuno pensa che è un regalo troppo per bambini” Minacciando con la testa.

“Ma no anzi! Ogni tanto c'è bisogno di essere un po' più fanciulli se la fanciullezza te l’hanno portata via.” E si rattristì.

Quella frase che mai aveva pronunciato mi colpì molto.

“In più c'è questa!” Dissi. “E 'una poesia per te .

Gli diedi il pezzo di carta. Lei lo aprì e la lesse.

Mentre leggeva sottolineavo che in fondo anche io mi sentivo un angelo e che speravo di esserlo per tante persone in futuro.

Valentina mi guardò. Prima triste. Poi qualcosa in lei scattò. Pareva minacciosa.

Mi mise le mani sulle spalle e le strinse forte.

Poi iniziò a piangere. Si alzò ed andò via. Fuori dal locale.

“Deve essere stata proprio una cacata! “ Sentenziò Samuel.

Angel prese il foglietto e lo lesse.

Rimase in silenzio un minuto almeno.

Poi disse: Bravo Micael . E' molto bella e si vede che è per lei. E' tanto sentita. Stai tranquillo Tornerà.

Dopo dieci minuti di snervante attesa la vedemmo all'entrata del caffe. Stava lì indecisa.

Poi venne dentro di corsa.

Io in quel momento pensai ad un omicidio. Il mio.

Mi si avvicinò e guardandomi negli occhi mi disse: “Io non ho mai ricevuto una poesia.” Si fermò.

“Così bella”

Ed accadde.

Si avvicinò a me e mi baciò sulle labbra. Un bacio lieve. Dolce.

Poi ci guardò tutti e ci chiese di abbracciarci.

Rimanemmo così con le teste piegate a ridere e forse qualcuno un po a piangere per tanta emozione.

Poi ci scuotemmo da tanta sensibilità. Avesse dovuto farci male.

Ci mettemmo a sedere, sparpagliamo fogli ed opere ed iniziammo a comporre.

La poesia che le avevo dedicato ovviamente era :Sarà l'infinito dentro i tuoi occhi.


Fine della puntata

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