Bontà per l'umile scopa
Non c'è
Quando usurata
Viene gettata
E del tanto lavoro svolto
Neanche traccia
Ne conservato il ricordo
Che almeno cimelio
Oppure al capezzale di un letto
Vuoto
Possa giacere
Come amor per reale impressione
Solo usura
Ed abbandono
E del misero straccio
Unto
Bagnato
Strette mille mani
Che siano le stesse
Compito ingrato
Di togliere
Lo sporco
L'eccedenza
Il non gradito
E non è invecchiarsi
Ma scolorire
Non far più presa
E poi
Il tanto spremere
Acqua sporca
Stanco straccio
Di mille peripezie
Tutte le volte che non vieni trovato
Non sei mai ripagato
Di un gentile riposo
Come un ospizio dell'inutile
Memoria
Che viene cancellata
Appena identificata
E tu
Dolce vino leggiadro
Che sul fondo
Rimani
Come attesa
I giorni
E le notti
Di esser bevuto
Ma poi
L'odore
Aspro
Irriguardoso
Ti ha cambiato
E di cotanta attesa
Un rifiuto
Gettato agli scarichi
Tu
Ultimo residuo
Di qualcosa che fu piacevole
Ispirato
E boccheggiato
Te ne vai
Senza essere gustato
Chiedo infine a te
Angolo buio
Nascosto
Sporco
Dove le tracce si mischiano
Al tempo passato
Presente
E futuro
Che ruolo hai
In un contesto così spendente di una casa
Luccicante
Non vieni vissuto
Ne posto oggetti
Di raro valore
Che poi assai spesso
Per rimirare
Come di un furgone fai il ripostiglio
Perenne stanchezza di robivecchi
Giaci poco illustre
Sfatato
Perso per sempre
Nella dimenticanza
Che dove vivi
C'è il resto
di migliore utilizzo
Porte
Finestre
Balconi
Terrazzi
Giardini
Pure facciate
più contemplate
E tu
Piccolo angolo buio
Dove non passa neanche il niente a salutarti
Un bel giorno
Ti ritrovi coperto
Da un mobile
Che sia chiusura
Per il tuo respiro
E solo il quell'attimo sarai notato
E ti verrà
Detto
Il ruolo che ti ha centrato
Questa è la vita
Di cose
Ed oggetti
Che paragonati
Certe volte fa male
Ma badate bene
È anche il nostro stare.
M.J
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