Non frequenterò
L’ultimo anno d’esistenza
Va bene
Si soffre
Giusto così
Fotografiamo cicatrici
Che non saranno cauterizzate
E non sono polaroid sbiadite
Ed
Il dolore dentro
E’ vero dolore dentro
Nessun fardello di lamentele all’esigenza
Amore
Dammi un attimo
Uno solo
Per rialzarmi
Per tenderti la mano
Dolce anima splendida
Perdonami
Non uso spesso la vita
La affiggo come manifesto del dolore
Vorrei tenerti stretta
Vorrei tante cose di noi
Vorrei agire per tua bocca
Labbra le tue
Mai incognite di semplicità
Perché nel complesso adoro
Perché adoro nel complesso
Ho detto si
A ciò che hai proposto di noi
Ufficio dei reclami non compreso
Chiediti se sono dentro il tuo battito
Quel pulsare smarrito
Spesso sembro crociera senza tragitto
Ed io che ho fatto l’università del dolore
Ho lauree ovunque
110 e lode con tormento sacrificale
Ma Non posso aiutarti
se non mi sanguini la mano
Vorrei dirti dell’importanza del mondo intorno a te
E non sai quanto accarezzo
Ciò che è rimasto escluso
Una lacrima è una volta
Di un pianto dentro ad una cattedrale
Non sono deluso
Ho solo poca accortezza nel rasserenarmi
Ma chi vive tra la pece ed il calderone
sa di non avere un castello
Sa d’essere solo pasto di carestie più grandi
Battaglie estreme che riportano
A ciò che non dovrebbe essere
Come il vento legato dentro una fiaba
Non svolta le pagine
Allora nessuno lo fa
E la favola se ne va
Non frequenterò l’ultimo anno
D’esistenza
Ripeterò questo anno con te
Dietro lavagne di punizioni
A colorar fantasia
Color fondamento
Ciò che temo è la luce
Mi fa chiudere gli occhi
Ed io voglio vederti
Voglio ammirarti
Voglio amarti
Ogni briciola sempre di più
Corteccia inclusa
Ma nel buio ti sfioro
Nella notte mi incammino
Tra i gradi del tuo esistere
Ambientino tipico
Il tuo
So di essere un poeta che annaspa in una pozza
Credendola voragine
Ma vedo il riflesso di te
E Quando agisco per tua bocca
Ne incorono il contatto
Sinceramente ti dico
Non uso molto la vita
Lei usa me
Va bene
Si soffre
Ingiusto così
quel vento
Si chiama volontà
E’ legato alla favola
La nostra
E
Pagine scorrono
Di noi .
M.J (4:11)
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