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Avrei voluto scrivere dopo la vita
una pergamena intrisa con la mia anima
e
poi
avrei
voluto gettarla in mare
non quel mare delle iniquità
un mare denso
di ragionevolezza profonda
è vero
si
la ragione aiuta
la passione annienta
ed il vuoto
sostituisce
al solito vivere
la capacità di non osare troppo
avrei voluto
morire per un ultima volta
per definire che esiste un inizio
da cui ripartire
ma siamo come una giostra
che gira e che va
per un'unica strada
ed io così
piccolo
così fragile
sopra un cavalluccio
marino
osservo quel mondo
che tanto sconquassato
mi gira distante
vorrei tendere la mano
a mia madre
a mio padre
a qualcuno
ma sono troppo egoista
per renderli
partecipi
di quanto stia male
e benevola è l'esistenza che mi permette
di sparire
di distruggermi
quanto un iride di un cielo spento
avrei voluto
innamorarmi
di qualcosa che non fosse destinata
a vivere solo nei sogni
perché ogni confine
tende la sua luce
ed io piango
nel buio
un tormento costruito su fondamenta inalienabili
è
profusione di morte
morte
morte
morte
e poi
ancora morte
un bambino attraversa una strada
macchine scorrono veloci
e non si fermano
non capisce come mai
non si fermano
ed allora
desiste
tenta
tenta ancora
poi desiste
trema
si
trema
tantissimo
trema
perché nessuno si ferma?
Avrei voluto
condizionale del verbo sperare
crescere
in senso edonistico
malvagio
incoerente
e scorretto
in modo tale che
qualunque attacco si sovrapponesse ai miei interessi
fosse subito respinto
ma sono fragile
come quel vetro che fuso al riflesso
non vede altro
che una parete
adornata
di semplici congetture
un chiodo
un po di muffa
rumori sordi
di la
un po più lontano
quasi ovattato
e poi niente
Può il senso della vita
ritrarsi nel suo involucro
d' accettazione?
C'era una volta un mondo che non c'era
e se ci fosse stato
sarebbe sconfinato
nel piacere d'esistere veramente
sarebbe
come un lago
dentro il quale specchiarsi senza niente
e poi fondersi
sarebbe un vuoto
riempito d' accademica sostanza
parlare per se
per il resto
per noi
quanto mi manca l'amore
quanto mi manca
la vita
eppure diniego
ogni mancanza
per correttezza d' ego
un bambino attraversa la strada
nessuno si ferma
neanche lui
senza tendere la mano
osserva
la sua fine
il suo inizio
perché il mondo è piccolo
tra le pupille di chi è fragile
ed adesso piango.
M.J
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