Se una poesia ti contiene
Non è giusto saperlo
Tutte hanno il merito di possederti
Come chiedere al tempo
Di fermarsi
Per Guardare il suo percorso
Perciò
Sfoglia la rivista del tuo cammino
Inciampa
Fatti male
Fai della destinazione la tua prima partenza
Gettami le braccia al collo
Ed ambisci a stringermi
Forte come non hai fatto mai
Perché l’unione si definisca
Prima che nasca
Deve divenire senza appartenenza
Tutto il suono che ho mancato al cuore
Adesso regala concerti per sempre
E’ come vedere giungere
La più terribile e maestosa bufera
Ed aver chiavi alla porta
Della nostra dimora
Della nostra esistenza
E dentro grandi specchi del mondo
Osservare
Ribattere fulmini su lampi
Tuoni e raffiche di vento
Ma nessun dolore
Nessuna differenza
Tra le cicatrici
Solo l’impegno a mostrarle
Il calore che ci accomuna
Protegge da ciò che sta attorno
Ci rende indivisibili
Invisibili all’idiozie che l’aria respira
Respiro
Che accoglie suggestione
Per l’orgasmo
Dammi una vita piena di attimi
Da riempire
Con dissacrante melodia di noi
E seppur come foglie talvolta
Scocchiamo verso il cielo
Perduti
Ci lasciamo andare alle tormente
Per poi poggiarsi chissà dove
Nominate intemperie del cuore
Lascivo è quell’attimo che poi
Svanirà
Sarà emozione con costante
a detrarre del minor dolore
Se sei con me
E non importa se la vita ci accoltella
Abbiamo sostituito le lame
Con il marzapane
Perciò
Sarà quell’attitudine al mostrarsi
Per identità di nascita
Puri
Come ogni parte di noi che
Regola la sapienza al sentimento
Con una carezza di un sussurro
Ogni poesia ti determina
Ti accoglie
Ti fa sua
Ti prende la mano
Dolce tenera mano
E la congiunge con la mia
Tremante afflitta
Ma d’amore piena
Fai della destinazione
Quest’ultima partenza
Per identità di nascita
Insieme a me
M.J (4:11)
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