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Se avessi un visto per l’eternità
Sarebbe timbrato da te
Per ciò che rappresenti
Perché mi sconfini alla stella estrema
E mi liberi da ogni riflesso
Siamo fragili per abitudini
Ma i giorni ci rendono legame
Se io avessi una vita sarebbe saggio
Per il tuo spettacolo
Danzi nei miei sogni come scintilla rem
E quando fai di me
L’uomo che non perde il treno per casa
Comprendo quanto il percorso
Il nostro tragitto
Sia pastello di semplicità
Amo i caffè che ci siamo regalati
Tramo spifferi di vita
Intersecati nel ventre del mondo
Ma quando ti agiti
Quando divieni battito di sillabe
Sillogismo del nostro sapere
Ci conclude presenza
Amore e ‘ quando mi detieni l’attimo prima che chiederò di mostrarti
Se avessi un passaporto per l’infinito
Ci sarebbero due foto
Una dissonanza unica
Non comprensibile ma che determina quanto l’uno sia l’altra
E se la morte e’ una avventura tu sei Il capolavoro della mia sopravvivenza
Lasciati cogliere senza esitare
Esistono lune che sovrastano eclissi
Esisti te
Da sempre
Ogni mese di un calendario veggente
Segna il tuo percorso
E se labbra aprono labbra
Sensi richiamano sensi
Nella notte vidi ciò che poteva illuminarla dal tutto
Molti la chiamano speranza
Io la chiamo col tuo nome
Del domani
D’amore davvero
Siano fragili le abitudini
Siano vascelli i nostri mari
Quando divieni battito di sillabe
Il nostro tragitto
E ‘ compiuto
Sillogismo del nostro volere
Si conclude presenza
Se avessi una vita
Saresti il sipario
Che mai si chiude
C’è un treno che giunge al casellario dei propri sostegni
Scintilla rem
E risveglio .
M.J (4:11)
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