Il fuoco delle tenebre lascive
Prologo
Prese il vezzo di lasciarsi andare
come rugiada in bocca al mattino
come la pioggia dentro un fiume vicino
quanto quel tempo
distrutto annientato
da quel ricordo che mai s'è avverato
E con pieno riflesso
quel sospiro rimase
trampoliere
depresso
tra l'orgasmo e la pace
-
Se potessi abbracciarti
come quella volta che non accadde mai
sarei
un tempio per la nostra consacrazione
l'amore si dichiara
sotto mentite spoglie
dell'apparenza
vive
s'abbandona
ed elargisce
piccoli singhiozzi di dolore
che
nel lungo mentre
di questo esistere
fanno un pianto dolce
e quasi mai compreso
dolce
quanto
quei tuoi occhi abbandonati al cuore mio
lascivi al silenzio del generato specchio
si può essere simili
o diversi
ma amare
l'unica parte veramente mai riflessa
se potessi baciarti
al lago del dolore
notte e giorno
sarebbero della sostanza
un tenero
sterpeto
si nasce per abbandono
alla perdita
ed io
quanta fragilità ci metto dentro
non saprei
o forse
intingo
ogni soddisfazione
nell'ego sparso al mio battito
che non c'è
non c'è davvero
quanto quel bacio
sapore di tempi altrui
mai lacerati
ne commossi
dalla richiesta d'altro ancora
lasciami morire
l'istante in cui vorrai amarmi
solo per comprendere
se tutto quanto è vissuto
nel ricordo
della passione
di te
nell'emozione di te
era vero amore
Esistere significa dichiararmi
tuo per sempre
anche se l'acqua genera
il mare delle proprie
dimenticanze
e forse piangere
rende
il mio cuore
più vicino
alla sopportazione del tempo
un secondo non è un banchetto
sul quale poggiare
la propria vita
un attimo
è un pasto solitario
della mia appartenenza
Se fossimo dentro un singolo corpo
per effusione
e distanza
sarebbe lieta sinfonia
ma un canto
è udito solo
chi sordo alla follia rimane
ed io
spudoratamente pazzo
del tuo essere assente
vivo
come un rovo all'apice del sangue
trattenuto
al passante
preferisco
amare ogni cruda verità
che odiare
la tediosa menzogna
mai sarà filtro
per le mie vene
e se il sangue
lacrimoso nel variare stato
assente
ascolta
giace
tra la mente
prospera
di debolezze
l'altrui dono
del rispetto d' ansioso respiro
soffocare non m' allieta
non mi allieta mai
davvero
Se
deciderai
decideremo
di portarci
via
così lontano
così lontano
da me
non starò male
di questo esistere
di questo tremare
di questa fragilità che coglie
a lungo
questo sapere di vivere
quanto il sasso
lanciato verso
l'apparente decadenza
del suo percorso
ed erosione
quanto quella foce
che da ingiustizia al tempo
senza il suo delta
muore
quanto
quel fuoco
che scotta al passaggio del vento
di un malanno non suo
ed io sto male
sto tanto male
della notte l'oscurità porta dentro di se
il vessillo
del silenzio
l'unica parte mai riflessa
senza te
si
in fondo chiedo solo,
se potessi abbracciarti
come quella volta che non accadde mai.
M.J
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