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Ogni volta
che un treno passa
forse un diretto
ma mai al mio cuore
lo perdo
sibila
come riso
e corre via
a quella stazione
troppi controllori
non guardano
indaffarati
da una vita
che non è la loro
ma solo la mia
Ogni volta
che capita
di percorrere distanze
mai ti raggiungo
ma ti scorgo alla soglia
al baratro
all'infinito
crocevia
con destinazione perduta
mi chiedo
se sia il tragitto difficile
oppure sia difficile
staccarsi da pavimenti
di ruggine
dove ogni colore
riflette
le lacrime
dove ogni passo
incide sul cuore
dove ogni
respiro
è un taglio in gola
con lame di silenzio
mi chiedo
cosa c'è
dentro le unghie di chi
cerca di arrampicarsi
tra il cemento
e la propria speranza
e perde sangue
e perde molto
e perde tutto
e poi si accorge di non aver fatto un passo
neanche uno
ma essersi allontanato
dentro un labirinto di scelte
forse non sue
ed è così difficile
poi
tornare indietro anche di un passo solo
indietreggiare
come gamberi fritti
che non hanno ormai più niente da dare
ma solo un ottimo pasto
a chi non ha deciso di scegliere
ma solo di nutrirsi
ed ancora di più
di chi si mette in pasto
perché
non sa fare altro
che prodigarsi
per cercare
di trovare uno svincolo
ma poi
facilmente
trova solo
un lungo viale
ingrigito dal vento
dove l'autunno
sempre è la costante
di un'unica stagione
ogni volta
che mi sento triste
mi sento
realmente mi sento
e
sono io
mi vedo
e mi chiedo
cosa sto facendo veramente
mi chiedo
chi sono veramente
solo
un tenero pezzo di latta
burattino
ammuffito
dentro una soffitta
legato da ragnatele
che dettano il tempo
il tempo volge
verso la sua fine
con il più grande spettacolo
si apre il sipario
ci siamo tutti
spettatori e paganti
ed artisti di vetro
e se il saluto finale
è solo un triste requiem
l'applauso finale
è uno scarno sussulto
che ci perderà per sempre
tra quei sorrisi
in piedi
tutta la platea e la galleria
tutto il teatro
così
ci saluta
per l'ultimo battito
che mestamente
ci è concesso
Si chiude il sipario
rosso
come il flusso
che abbiamo
grinzoso
come la pelle
che vestiamo
e dietro
oltre quel velo di dolore
più niente
solo la quiete di un treno che sbuffa
insonnolito
del proprio viaggio
tra quelle rotaie
non ci saranno frenate
perché dopo aver finito il mio spettacolo
mi accorgo
di averti persa ancora.
M.J
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