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Quando la mattina
oso svegliarmi
ed imbocco la strada
della vita cosciente
due sedie vuote
un letto
e
sul tavolo dei respiri
osservo il recipiente
delle mie paure
lo trovo sempre pieno
alzo quel coperchio
scruto
la dignità delle mie debolezze
cerco
quasi
ma non so
con una mano dello sguardo
di spingere giù
quel triste ribollire
di situazioni
passate
mai vissute
realmente accatastate
come vuoti di bottiglia
a rendere
eppure
l'amore
fa camino a casa mia
brucia
fiamma su fiamma
senza alcun spegnimento
ne accordo
con il bisogno
ma è come essere aquila
e non saper volare
oppure
una stella
che non sa splendere
nel corretto modo anche per se stessa
quando
osservo
la finestra dei miei ideali
vedo solo me
per il resto del mondo
ma mai
anzi
quasi mai
non desidero essere
troppo vittima
quasi mai
una persona
e quando capita
si vorrebbe tanto di più
suono un pianoforte senza tasti
qualcuno lo ode
qualcuno mi ama
ed è una musica
che parte stonata
anche se è bella uguale
io l'accarezzo
e sapete quanto è dolce
donare una carezza
a chi la vita
ha scavato
come un minatore impazzito
ha scavato
alla ricerca di tante cose
che poi
che poi
non hanno portato a niente
per te
la cui luce
passa attraverso
vetri
appannati
da lucido dolore
che sorride
pronto
alla vittoria finale
lui non sa
che ha già perso
per te
questo amore
non sarà solo un attimo
ma tutti quei momenti
destinati ad essere ricordati per sempre
quando la mattina
oso svegliarmi
e da un letto di muffa stanca
mi alzo
ti penso
quel recipiente
fa parte di me
ne sono consapevole
ma delle volte scompare
forse si rintana
nei meandri più oscuri
della mia spossatezza
ogni tanto ritorna di soppiatto
e qualche volta fa capolino
ma vedere quel tavolo
dei respiri
pulito
adesso
mi fa stare bene
M.j
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