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Il Vangelo delle vanità 

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs


Dedicata alla nota più stonata nel concerto più bello mai composto Prologo Ogni domanda non ritiene di essere interrogata con formula piena pertanto nessuna esclamazione verrà usata in quanto obsoleta e dimenticata Sotto prologo Chiedere chi è Dio quando non conosciamo neanche la capacità per comprendere noi stessi è un limite che mai supereremo I Chiediamoci è non è un punto di domanda ma un'ammissione alla consapevolezza chiediamoci perché piangiamo sempre perché ci lamentiamo sempre anche quando tante cose vanno bene troviamo il modo di tagliarci le vene chiediamoci che cosa ha il prossimo che anche noi vorremmo che cosa ha il vicino di casa il macellaio il pompiere che purtroppo non possiamo avere che cosa c'è che non va nei nostri averi nei nostri possessi forse è il possesso che ci rende tristi forse è l'ottenuto che ci rende deboli insaziabili ingordi chiediamoci che cosa c'è nei nostri cuori che almeno un poco non batte per egoismo che cosa appare dentro le nostre orbite che non sia macchiato da nebbia foschia pioggia si pioggia arida dalla quale vorremmo bere ma poi forse no e poi forse si e poi e poi e poi chiediamoci cosa c'è dopo i poi dopo i ma dopo i perché dopo l'entusiasmo che sparisce e non sai dov'è chiediamoci se davvero alzarsi la mattina lavorare piangere mangiare ogni tanto ridere per solletico d'infamia e poi dormire chiediamoci sia vita e se lo fosse tanto di cappello anzi di bombetta a chiunque si accontenta di tutto questo e muore in fretta ed allora poniamoci il peso di valutare le piccole cose molti lo dicono molti lo ammettono per vivere meglio bisogna iniziare dalle piccole cose chiediamoci quanto piccole quanto il senso del giudizio ci impone oppure solo nostre scelte Bene allora mi chiedo cosa sarei se mangiassi al giorno una mollica di pane se andassi a lavoro un minuto se facessi all'amore solo un secondo e se per tutto il resto del tempo osservassi un tramonto chiediamoci questo quanto la vita possa essere pianificata da chi piani non ne ha chiediamoci e mi pare giusto affrontarlo perché non ci va mai bene niente degli altri siamo sempre a giudicare siamo sempre ad intollerare è un verbo nuovo oggi l'ho voluto inventare siamo sempre a criticare questo e quello quell'atteggiamento quell'espressione quella parola detta male quel silenzio troppo lungo finito in fondo a chissà quale mare chiediamoci perché siamo così colpevoli da colpevolizzare l'innocenza stessa se fossimo veramente giudici delle proprie azioni mi chiedo ci sacrificheremmo per le nostre colpe chiediamocelo chiediamoci ancora se siamo davvero bravi ad ascoltare a dare il bell'esempio ad aiutare il prossimo oppure è solo un bisogno del momento per dimostrare a noi stessi che non siamo poi così male che possiamo essere bravi onesti buoni si certo un secondo per l'infinito certo possiamo chiedetemi dunque cosa si prova ad avere rabbia dentro ogni singolo giorno talmente tanta rabbia che non bastano orari per contenerla neanche parole neanche gesta niente proprio niente chiedetemi cosa si prova ad essere ipersensibile quasi quanto un cane che sente il fischietto da richiamo oppure il temporale chiedete alle persone che lo sono come passano il giorno ma soprattutto la notte ancorate a voci che chissà da dove chiamano cercano urlano ad un vento che non c'è ma solo tempesta aiuto chiedete loro a queste persone così sensibili così fuori dal mondo così si così vengono definite chiedete loro cosa vuol dire soffrire all'apice del proprio battito fermarsi per una parola triste per uno sguardo di sangue per una perdita che non ha compreso mai capito chi veramente aveva accanto quale amore strano immenso puro amore avevano accanto chiediamoci perché maledizione perché si usa frasi del tipo non ti amo più perché sei cambiato oppure ancora peggio non ti amo più ma non preoccuparti è colpa mia sono io non sei tu chi cambia chiediamocelo chi non cambia mostriamolo amare per come siamo in quel momento è solo illudersi di amare il momento amare per come si vorrebbe l'altro fosse è amare l'egoismo che dentro di noi ci divora i sensi come possiamo amare i nostri bisogni nell'altro chiediamocelo e se non sappiamo rispondere normalmente come sempre chiediamoci dunque perché amiamo per convenienza per paura della solitudine per voglia per passare il tempo si il tempo passa l'amore non resta amare no solo amare per il semplice gusto di condividere è raro perché poi dovremmo chiederci perché soddisfatto un bisogno si fugge da un'altra parte siamo così bravi a farlo che dovrebbero costruire fosse ogni due metri per tutta l'estensione della terra e si riempirebbero tutte mi chiedo adesso se sia giusto amare così vivere così lasciare di noi un ricordo scialbo ed inutile un passaggio senza senso una paesaggio di bianco denso senza poterlo dipingere affrescare colorare dei nostri sogni avverati su tela mi chiedo si se non sia stanco di scrivere di cercare di intuire ancora di più che il marciume sia di più che la spazzatura stessa che si accatasta al largo indifesa chiediamoci se il nostro credo sia un fardello di illusioni che la nostra speranza sia un banchetto imbandito di riflessi chiedetemi or dunque per finire questo mio lungo interagire se vale la pena essere un angelo e sbattere le ali contro un muro spinato oppure un semplice diavolo di fuoco pieno e fiero vivere tra le braci tutti i giorni e calpestare la gioia dei più deboli dei più illusi dei più fragili senza dolerne dentro bruciare infinito senza dolore senza più dolore chiedete e tutto chiaramente sotto la cenere vi sarà spiegato Il vangelo delle Vanità Fine A Dark Angel / Micael Jackobs /Samuel Abadia opera .

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