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Sei di me
L’unico pensiero di un concetto
Chiamato amore qui sotto delineato
Potrà alloggiare l’animo
Dentro la vita di coloro che volgono
All’intenso
Oppure fuorviare passione da ogni attimo
Scintille d’irragionevole frequenza
Inadempienti al mesto vivere
Quale sorte è vacua se il destino è tra le nostre mani
Forse acerbo
Forse giuntura di soffici esistenze
Fine del volgo
Come le nostre
Perpetue carezze di un volersi bene
Per cogliere ogni frutto destinato a non cadere
Del vigneto il grappolo più succoso
Della terra quale magnificente borgo
Pianura , viottolo ove baci son passati
Di argentea luce la notte
Ne brillava lo schiocco
Del cielo mai quel sereno
ma quel fiume dentro la nuvola
Quale rigetta il suo impero su di noi
Del corpo quel momento in cui è etereo in tatto e mai convenevole parvenza fu
più lista ben costrutta agli occhi
Siamo sillabe del solstizio
Ci eleviamo maestose tra le parole del silenzio
E se l’infanzia dell’inganno
Tenta crescita
Occhi di fanciulli resteremo
Siamo così perfetti nell’imperfezione
Utili solo al diletto che ci riguarda
Capostipiti di dinastie dei sensi
Siamo un ecosistema insostenibile
Molto eco tra le parti
Poco sistema per il resto
Nessuna corona ci degnerà di regni mal governati
Solo un piccolo paese
la reggia del battito che ci contiene e fa proprio così
Siamo noi
E’ per noi
Solamente noi
In diritto di noi
Arriva a noi
Finisce qui
Inizia ancora
Esistono persone imperfette
Di una perfezione irraggiungibile
Perché niente si coglie se non si vuole estirparlo
E siamo radici
Appartenenza d’animo
Cultura dei sogni
Siamo quel bacio antico
Che sempre verrà dato per più morire
Delineare la vita per affievolire la morte
Un secolo in me è un attimo in te
E viceversa arrendevoli nel tempo
Per vivere al di qua di ogni futile partenza
Siamo quel treno destinazione infinito
Crocevia del tutto
Spartiacque del mentre
Perché si
Mentre voliamo tra l’inesistenza altrui
Componiamo versi di calendola
E se non ci fermiamo mai
Perché mai ci siamo mossi l’uno dal distacco dell’altra
Adoro l’imperfezione
E’ amplia nel desidero
Fulgida quanto quel lampo che rinchiude l’eterna lotta di un arcobaleno che
Prima o poi giungerà sereno nel tempo
Adoro te
Mia adorabile imperfetta
Nel sogno non sei il risveglio
Sei ciò che mi fa creato
Nessuna disposizione a rendere
Ti prendo in ogni parte
Tu voglia rendermi grazia
Grazie
Sento la campana
Gran festa in paese
Si vive la vita come una volta
Prima di essere suono
Siamo sospiro di nota
E tu sei il mio dolce pentagramma del vento
Composizione manifesta
Lascia che adesso
sia veramente amore a descriverti
Imperfezione assoluta
Fortemente voluta
Ed io
Per te
E tu
Con me
E poi
Silenzio .
M.J (4:11)
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