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Intervista a Micael Jackobs

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs


(Micael Jackobs) Prego entri. -Buonasera dove? (Micael Jackobs) Mi segua di qua. -Qui? E' una camera. Facciamo in camera? (Micael Jackobs) E dove la vuole fare l'intervista? Io sto qui di solito. -No. Va bene. Mi pare strano. Una camera se abbiamo tutta la casa libera. Si può stare in cucina se vuole. (Micael Jackobs) Guardi stia tranquilla , non faccio sesso da anni. -Questo non è che mi fa stare meno tranquilla, comunque. (Micael Jackobs) Guardi, mi metto qua, nel mio letto. Lei stia il quel letto li. -Di chi è? (Micael Jackobs) Variabile. -Come variabile? (Micael Jackobs) Ho vari coinquilini. Certe volte dormo accanto ad uno, altre ,ci sono differenti persone. -Che strano. (Micael Jackobs) No. Due coglioni e basta. Allora iniziamo? -Si la sto già registrando. (Micael Jackobs) Ed ho già detto una parolaccia. -Quando ci ha contattati, ci aveva avvisati che forse poteva avere toni in po scurrili. (Micael Jackobs) Si, mi pareva corretto. -E perché ha contattato un piccolo giornale di Arezzo? Non poteva con la Nazione di Firenze? (Micael Jackobs) Quelli della Nazione di Firenze, sono convinto l'avessi contattati , mi avrebbero mandato a cacare. E poi siete voi che avete la rubrica “ Dialogo con un poeta” O no? -Si in effetti. Ma perché si è offerto di farla? E soprattutto, dato che ho letto un po il suo profilo su Fb, perché si è offerto di farsi vedere? (Micael Jackobs) E' una intervista scritta come mi avete promesso. Giusto? -Si lo confermo. Ma dal profilo, che mi sono permessa di leggere per una settimana, prima di venire da lei, mostra tanti volti, tante immagini, anche qualcuna di se . Perché lo fa? (Micael Jackobs) Ah! Ah! Prima domanda un po del cazzo. Scusi. -Comunque, posso descriverla per i lettori? (Micael Jackobs) A sto punto. -Ragazzo sui 25 anni (Micael Jackobs) 36 -Ma dai. (Micael Jackobs) Li porto bene. Non so perché. -Vestito completamente di nero. Giacca nera, scarpe nere, camicia nera e jeans neri. (Micael Jackobs) In pratica un becchino. Registri . Registri -No. Sarà per i jeans. Perciò lei ama il nero. Ma c'è una cosa che non capisco. (Micael Jackobs) Si? -I capelli. Perché quel colore? Così particolare? (Micael Jackobs) Guardi sono schietto. E lo sarò per tutta l'intervista. Non navigo nell'oro. Mi compro i colori alla Coop. E questo non era quello che volevo far venire. -Non è male. Poi sono molto lunghi. (Micael Jackobs) Si. -Da ciò che ci ha raccontato per preparare l'intervista, lei non si mostra mai in pubblico. Ne incontra nessuno. Eppure uno scrittore ed un poeta, dovrebbe per sponsorizzare le proprie opere. (Micael Jackobs) Le potrei rispondere come si dice noi Fiorentini “Mi importa na sega” Ma dato che è una intervista seria , e dato che sa benissimo il perché lo faccio... -Mi scusi se la interrompo. Si ho letto del profilo. Dei suoi amici. Ma non tutti i lettori dell'articolo del nostro giornale la conoscono. (Micael Jackobs) Direi nessuno. Credo. A meno che Su Fb, abbia dei contatti di Arezzo. -A proposito dei contatti. Ne ha tanti. (Micael Jackobs) Molti sono Fake. E pensi ho imparato questa parola col tempo, stando qua. -Che cosa pensa di Facebook? (Micael Jackobs) Mi citerebbero in giudizio -Ok. Ho capito. Altra domanda Perché lo fa? Mi spiego meglio. Che cosa ne ricava? (Micael Jackobs) Sono un po egocentrico. Ero al bar. Ho letto il vostro giornale. Ho letto la storia di un altro poeta lo scorso mese e mi sono detto “Perché no? A determinate condizioni “Perché no?” -Un po egocentrico. Solo per questo? (Micael Jackobs) No!No! Poi posterò l'intervista su Fb. Non è solo egocentrismo. -Capisco. E tamburella sempre così? (Micael Jackobs) Qualcuno mi ha passato il vizio. Ne parliamo dopo vai. -Micael che lavoro fa? Lo ha mai detto ai suoi lettori? Cioè ci ha spiegato che non fa lo scrittore di professione. Con cosa si mantiene? (Micael Jackobs) Con cosa mi mantengo male, mi direbbe. Se le faccio fare l'intervista qua. -Punti di vista. (Micael Jackobs) Faccio cose matematiche. -Cioè? (Micael Jackobs) Sono una specie di fisico quantistico. Misuro dei dati. Li metto a confronto con degli altri. Stilo tabelle e le mando a delle mail specifiche per proseguire le elaborazioni. -Lei? (Micael Jackobs) Io si? Perché non posso? Guardi la, sullo scaffale. I libri. Guardi. Si alzi. -Ok!Ok li vedo mi fido. Allora guadagnerà un sacco. (Micael Jackobs) No un cazzo! Ma cosa crede? Questi sono lavori atipici. Siamo come dei ricercatori. In mezzo ai numeri e le statistiche. Sono cose che non fanno guadagnare. Non subito. Ecco perché il fine settimana faccio il Baby-Sitter. -Sarà ma io non ho capito il suo lavoro. (Micael Jackobs) Scusi come si chiama lei? -Natasha (Micael Jackobs) Senta Natasha, sono cose pallose. Algoritmi. Lasci perdere. Le ho detto ciò che faccio. Punto. Ora lo sapranno tutti. -Sembra che le da fastidio dirlo. (Micael Jackobs) Sono un poeta, uno scrittore, devo esprimere. Un po mi pesa come lavoro, ma l'ho imparato . -Torniamo a noi. Ho letto ciò che ci ha scritto presentandosi. (Micael Jackobs) Si. -Poeta oscuro. Che significa? (Micael Jackobs) Potrei dirle di nuovo “Altra domanda del cazzo” Ma sorvoliamo. Significa che non scrivo robe coi fiori, col sole . Sa le poesie super romantiche.. -Eppure ne ho lette di sue. Molte sono romantiche. (Micael Jackobs) C'è una scheggia. Se le avesse lette bene, c'è molto dolore e malinconia. C'è speranza ma non troppa. -Forse dovrei rileggerle. Altra domanda. Da scaletta. (Micael Jackobs) Allora sarò pronto sicuramente. -Chi è Dark Angel? (Micael Jackobs) Il mio miglior amico. -So che non c'è più. Che ha avuto una malattia. (Micael Jackobs) Si. Si chiama Jacopo. Mi ha insegnato molte cose. Soprattutto a vivere ed osare. Ero un ragazzo così timido. Ora mi guardi. Cosa sono diventato. -Si. Ok. Capisco. Nel suo profilo , che sto leggendo a pezzi, perché immenso. (Micael Jackobs) Sempre la storia dell'egocentrismo. -Parla spesso di osterie. (Micael Jackobs) Si .Le avrà lette , in quei post dove spiego le poesie e racconto cosa faccio la sera. Ma lo sa, ora che mi viene in mente, avevo un angolo bellissimo. -Un angolo? (Micael Jackobs) Si! L'avevo chiamato, scusi il termine, “L'angolo delle Zoccole” -Ok. (Micael Jackobs) In pratica , mi contattavano varie persone, mi chiedevano l'amicizia. Ed io che di questo mondo virtuale, sono anche un po nuovo, non ne comprendevo il motivo. -E glielo dicevano? (Micael Jackobs) Mai. Pertanto, quando mi contattavano, io cominciavo a fare dei monologhi e poi li postavo nel profilo. E ci si divertiva, Finché quelli di Fb mi hanno rotto le palme con la morale del bullismo. -Ok. Capito. Senta Micael, altra domanda. (Micael Jackobs) Lei è un violento? (Micael Jackobs) Si. Ma non a sproposito e mai con chi non ne è in grado. In pratica sono un suicida e rischio spesso di mettermi contro gente più grossa o numerosa. -Perché? (Micael Jackobs) Mi irrito facilmente. Sono Umorale. Non sopporto la gente. Quella stupida . -Lei dice spesso di non giudicare. Così lo sta facendo però. (Micael Jackobs) Oh Natasha, dai , ti do del tu. Sennò qui si fa notte. Certe cose proprio non le posso vedere. Ti faccio un esempio dai. -Ok. Allora ci diamo del tu? (Micael Jackobs) Puoi? O devi fare la giornalista seria? -Non so, poi sento in redazione se possiamo. Casomai se vedi l'articolo cambiato, lo sai perchè. (Micael Jackobs) Si, i soliti tasselli. Dicevo. In questo mondo per esempio mi capita di comunicare con gente che mi prende per donna. Guardami Natasha. Ti paio donna? -No. Per niente. (Micael Jackobs) Ora forse ho il viso un po effeminato e sti capelli colore blu non so che notte, sembro chissà che. Ma non mi puoi partire con una chat che neanche mi conosci e mi dici “ Ciao che fai?” -Parli di uomini no? (Micael Jackobs) Si. Uomini. Manco mi conoscono e partono cosi. Al che risponderei “I cazzi miei no?” Ma lascio stare. Voglio essere carino e dico “ Salve sono un poeta ed uno scrittore, mi dica” -E loro? (Micael Jackobs) Eh! Eh loro mi fanno “Ma sei uomo o donna?” E li mi ci incazzo. E gli sottolineo il fatto che il termine “Scrittore” Si assimila al maschio. -E loro? (Micael Jackobs) E loro mi dicono “ Eh pensavo che eri donna. Non o capito” Ti rendi conto? “Non o capito” -Senza H. (Micael Jackobs) Si. Terribili. -E te? (Micael Jackobs) Ed io gli scrivo “ Arriva il blocco. E loro rispondono “Perché” -E te? (Micael Jackobs) Per l'H. E Finisce li. -Crudele però. Non gli dai neanche una chance. (Micael Jackobs) Ma dai. Sono tutti uguali. Su. -Ok. Altra domanda Micael. (Micael Jackobs) Vai. -Chi è Valentina? Cosa significa per te? E' vero che , da come scrivi , Era una strega? (Micael Jackobs) Valentina non esiste. Non esiste più. Si, era una strega, Lo è ancora. Ogni tanto la sento dentro me. E' molto forte. -Perché dici questo di lei? Provi rancore? (Micael Jackobs) Lo hai letto Poets vero? Intendo Poets of the Dark. -Si. Era un grande amore. (Micael Jackobs) Già.. -Scusa, altra domanda? A proposito non ho potuto non notare quella cosa la. Hai un amico prete? (Micael Jackobs) No. Lo uso io. Perché? -Cioè tu sei un prete? (Micael Jackobs) Ma non diciamo cazzate. Sono un burlone . Grazie a Dark, ho imparato a fare scherzi ovunque e sempre. -E che faresti? (Micael Jackobs) I vestiti neri li ho. Me lo metto al collo. Mi infilo nelle chiese . Poi entro nei confessionali e confesso gente. -Non ci credo. (Micael Jackobs) Credici. Sono veramente di Fuori talvolta. Ed è bellissimo come do l'assoluzione. -Incredibile e non rischi mai? (Micael Jackobs) Molto. Una chiesa me la sono bruciata. Mi ha beccato il curato vero. Mi Voleva denunciare. -Che tipo Che sei Micael. Credo che questa intervista sia giunta quasi alla fine. Ultima domanda. (Micael Jackobs) Vai. -Opera preferita del tuo profilo? (Micael Jackobs) Le opere di Valentina , la trilogia. Ora sto postando l'ultima. The Crying Mirror. Poi Sangueneve di Dark Angel. -Ah. Ok. E Come poesie? Immagino una delle tue? Sei te il poeta da quanto ho capito. (Micael Jackobs) Ce ne sono tante di poesie. Vivono di intensità propria. Se devo sceglierne , ne scelgo due. -Ok dimmi pure. (Micael Jackobs) Una mia, “Scelti tra le tenebre” Ma la migliore è un'altra. -Quale? (Micael Jackobs) Lettera per una Principessa , di Dark Angel. -Capisco. (Micael Jackobs) Perché io un'amore per una figlia così grande non l'ho mai provato. -Ok Micael, mi hai quasi commossa, ho le lacrime, cosa vuoi dire ai tuoi lettori di FaceBook. Immagino gli farai leggere questa intervista. Cosa si aspettano tu dica? (Micael Jackobs) Li conosco e loro conoscono me. Si aspettano che io dica :” Ok Micael, basta con l'intervista davanti allo specchio” -Ah..e te? (Micael Jackobs) Ed io direi loro...Sicuri? Fine dell'intervista. M.J.

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