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L'ultima apocalisse 

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs

Io non so se siete pronti per questo ma e’ giunto il momento ...M.J L'ultima apocalisse Premessa (Parole tratte dall'apocalisse di Giovanni) Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: “Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il “Dio-con-loro. E tergerà ogni lacrima dai loro occhi: non ci sarà più la morte, ne lutto, ne lamento, ne affanno, perché le cose di prima sono passate. E colui che sedeva sul trono disse: “Ecco io faccio nuove tutte le cose”; e soggiunse : Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci. Ecco sono compiute! Io sono L'alfa e l'Omega, il principio e la fine. A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita Chi sarà vittorioso erediterà questi beni; io sarò il suo Dio ed egli sarà il mio figlio. (Apocalisse Di Giovanni -Estratto) Purtroppo per voi chi, dopo Giovanni l'apostolo trascrisse questo pensieri non sapeva che tutto quello che era stato scritto nascondeva una diversa verità Giovanni occluse nascose una parte a lui completamente ignota indecifrabile impossibile da gestire solo perché l'apocalisse che in realtà significa “la rivelazione” da lui non fu mai scritta ma presa e trascritta quasi letteralmente da un libro misterioso la cui ultima parte inconcepibile per quei tempi non venne mai divulgata un'altra storia ne fece parte simile come numero e come pestilenza ma quelle parole furono saltate quelle parole adesso sono scritte qui per voi per farvi capire quanto la fine sia vicina per farvi comprendere che tutto quello che sappiamo è niente Se ve la sentite di continuare sappiate qualunque cosa scritta da ora in poi prenderà vita “L'ultima apocalisse” (The last revelation) I Verrà un giorno di un tardo pomeriggio crepuscolare il vostro regno che fu il riflesso condannerà le vostre sembianze l'apparire vomiterà la vostra incredulità osserverete il vero tracciato della vostra esistenza attraverso specchi di rame giacerete davanti inermi e sopraffatti il senso perderà la ragione d'essere e la vostra visione il vostro reale aspetto condito per ogni peccato commesso per ogni perdita cercata per ogni pianto che vi ha distrutto per ogni vento che vi ha intagliato chiamatelo flagello disgrazia pestilenza osserverete chi siete e poi con un mantello di seta color rosso dolore coprirete la verità rivelata II Verrà un giorno dove il riflesso della prima piaga sofferta si tramuterà in delirio sulla pelle la carne tremerà dal dolore cicatrici segneranno la vostra vita di fronte alla massa prostrerete i vostri sogni e sarete per sempre scherniti ma mai dal vostro popolo perché del vostro popolo nessuno apparirà candido come la luce della purezza tagli incisioni cuciture marchieranno i vostri meravigliosi aspetti così che mai più potrete nascondere il dolore passato e sopravvissuto III Verrà un giorno forte delle prime due piaghe perderete il tempo quel battere a voi tanto significante non avrà più ragione d'essere e per quanto possiate ragionare vi nasconderete nei ricordi per alimentare abitudini e scelleratezze questioni pratiche ed opere senza logica sarete tormenti senza tempo non sarà come morire ma la follia nei vostri luoghi governerà sovrana IV Verrà un giorno forte delle precedenti piaghe perderete la voce ed ogni volta con la massima profusione concessa proverete a parlare al posto di un suono usciranno coriandoli coriandoli di pensiero che si tramuteranno per sempre in occasioni lasciate andare perdute fuggite finirete ottusi nella vostra convinzione del mancato silenzio per dimenticare ogni cosa dimenticherete i vostri cari i vostri amici i vostri amori e poi quando la vostra mente sarà priva di ricordi dimenticherete anche voi stessi V Verrà un giorno forte e sostenuto dalle precedenti piaghe che cercherete di risalire la corrente niente più specchi nessuna paura delle cicatrici che avete addosso nessun pensiero su un tempo perduto e soprattutto nessun ricordo che possa legarvi a qualcosa Verrà quel giorno in cui crederete di avere sconfitto le vostre debolezze e solo allora tutti i mari si seccheranno le acque di ogni oceano confluiranno nelle profondità della terra ogni luogo diventerà un abisso per una nuova ricerca quello che è stato nascosto ora sarà al vostro cospetto quello che si è sempre celato vi coglierà nel suo manto di possesso vi dominerà del suo regno vi concederà una misera parte le vostre catene VI Verrà un giorno che il potente costruttore del suo dominio si stancherà di voi forse stufo di luce di una lampada ormai condannata a bruciare vi lascerà liberi vi donerà il libero arbitrio vi accrescerà con il dono della costruzione vi insegnerà a distinguere l'oro dalla muffa il latte dal veleno vi darà dei villaggi ove voi possiate costruire le vostre vite vi indicherà la bramosia della guerra la rabbia e l'odio che una volta avevate perduto Vi farà conoscere l'amore vi darà conoscenza istruzione vi racconterà favole che poi voi racconterete costruire per costruire raccontare per raccontare cresceranno le storie alle quali avete dato inizio le parole muteranno Avrete di nuovo un tempo con il quale giacere pieni di interessi la vita avrete un campo come di grano da arare i vostri sogni avrete conflitti perché ritenuti necessari avrete le vostre debolezze i vostri rimpianti le vostre stagioni ne avrete quattro ed una quinta stagione dove pensare il rimedio a questo tempo che vi cambia interiormente fisicamente spudoratamente avrete specchi come quelli sui quali avete interposto un telo tanti specchi dentro i quali ammirarsi ammuffirsi allontanarsi avrete orecchi per sentire il disagio occhi per guardare il dolore venire andare colpire e poi tornare avrete ogni cosa ma mai un vostro cielo le stelle saranno d'altrui potere la magia un'arte rara il consulto con le anime passate un complesso ingranaggio che tarderete a capire solo un attimo prima del varco avrete la morte un tempo dimenticata di quel lasso che fu avrete dei nuovi mari dentro i quali gettarsi e sarete felici di navigare non è un ancora perché vi siete dimenticati è solo un ancora appesa al suo fondale dal quale mai e poi mai riuscirete a comprendere tutto questo il vostro costruttore vi concederà il lusso più estremo più ignobile e lontano dai vostri concetti l'essere cavia VII Verrà un giorno forte delle prime sei piaghe flagelli tormenti che comprenderete la vostra unica apocalisse la verità rivelata il grembo nascosto la pioggia di sangue il cammino tra la tempesta l' idiosincrasia delle vostre scelte che mai avete realmente avuto udirete una tromba suonare non sono angeli non è nessun Dio in fondo neanche la vostra condanna Verrà quel giorno e capirete che ogni cosa ha ragione d'essere perchè ogni essere è ogni cosa Voi siete l'Alfa L'omega l'accaduto quello che accadrà Voi siete la scelta di essere e tante volte troppe volte scegliete la fine. Micael Jackobs e Valentina .


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