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La fantasia delle altalene oscillanti 

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs


I Due altalene C'era una volta una sola e si ripeteva di anno in anno di secolo in stagione di secondo in attimo C'era una volta uno come me come tanti come nessuno moltitudine batte solitudine solo quando piove perché il tempo sereno si raccoglie nell'anima l' ascoltiamo maggiormente quando siamo soli senza voci senza legami senza ruoli senza costrizioni di una vita che cerca il suo lato oscuro dentro quelle notti senza di noi siamo altrove lontano immaginario tempesta definita arcobaleno compassato altalena alla deriva immaginate di fronte ad un baratro immaginate due altalene sempre loro si loro due oscillanti dalla vita alla scelta dalla terra al vuoto immaginate adesso di sedervi li accanto alla persona che più amate voi sapete del baratro voi sapete dell'ingranaggio voi sapete voi due sapete immaginate adesso questo viaggio una spinta verso l'ignoto prima voi poi chi avete accanto per certi secondi proverete il vuoto sotto i vostri piedi poi l'altalena tornerà indietro verso il suolo chiamato sostegno provate ancora date più spinta alla vostra paura ed osservate come quel meccanismo che regge le altalene sobbalza ogni vostro colpo carpisce voi e chi amate e viceversa guardatevi per un attimo al vertice del vuoto ponete gli occhi in contrasto con la paura forse temerete di cedere forse di fare cedere forse di essere ceduti destinati ad oscillare su certe scelte bloccati immobili sperduti potreste morire ne siete consapevoli ma se la parte a voi accanto non fosse in grado di oscillare come voi o viceversa voi come lei vi trovereste ogni volta soli di fronte al baratro e poi soli di fronte al sostegno seduti così in tale contesto potreste salvare chi state amando se l'altalena decidesse di cedere o viceversa per concludere e finire? II Ho paura Studiarsi da una vita selezionare ogni istante fossimo cavie di noi stessi valutare sempre valutare sapere morire sapere risorgere sapere ridere quando si può solo piangere sapere piangere soprattutto quando si vorrebbe solo ridere Conoscerci imparare apprendere che in fondo c'è tanto silenzioso individualismo ed in quella moltitudine di urli mancati io ho paura III La maschera del silenzio Ognuno di noi ha la possibilità o meno di usare una maschera spesso anche più d'una pochi ne fanno a meno altri non possono proprio siamo senza maschera quando dormiamo quando moriamo intendo veramente e quando viviamo in un determinato silenzio perché non è un nascondere occultare fingere è solo tenersi strette le proprie difficoltà o facilitazioni Chi vive nel silenzio non ha per forza paura di dire ne di esprimere ne di mostrarsi perché il silenzio ha un suono tutto suo che va compreso silenzio nel silenzio provate tentate di spiegarvi qualcosa a voce alta qualcosa sulla quale siete completamente in disaccordo urli su urli discussioni su tragedie molte volte non portano a niente ogni tanto capita di si perché ogni eccezione conferma la regola e se il volume non lo fa da solo tocca a voi stabilire ma questo non è così facile in fondo da capire Provate adesso a mettervi l'uno di fronte all'altro ed osservarvi in silenzio senza dire niente senza decidere niente solo silenzio solo il silenzio adesso solo il silenzio solo IV Ci sono cose che non ho fatto che avrei voluto fare quali baciarti stringerti a me forse essere anche più romantico di come sono stato se avessi avuto il coraggio se tu mi avessi amato Ci sono volte che avrei voluto portarti nel mondo quello mio colorarti l'anima con i miei dispetti stuzzicarti il sorriso sfiorarti il ventre guardarti svegliata coglierti infinita in questi spazi così limitati per chi ha il coraggio di credere quanto vale l'amore quanto vali te ma è così la vita Ci sono momenti nei quali avrei voluto esprimerti quanto valgono le parole che mai ti ho detto perché mai le hai ascoltate non per negazione ma per destino Ci sono giorni che vorrei dipingere i tuoi sensi accarezzare i tuoi labirinti piombare profondo nei tuoi abissi Ci sono attimi che sei parte di me e sappi la mia vita è un attimo uno solo e questi momenti in cui mi ricordo di amarti so che mai ti ho dimenticata l'amore non va e viene se solo mi sovviene l'amore sei te sono io che ti contengo è la mia vita che ti circonda sono queste nuvole che ci fanno piangere perché la tempesta che mi concedi di lampi e tuoni non è sprovvista sono bagliori e sussulti Ci sono secoli dentro i quali ci doniamo l'inferno il purgatorio il paradiso e la terra di nessuno ma non ci sono stanze senza te non c'è un cammino senza i tuoi passi non esiste un tempo durante il quale ci siamo posseduti perché niente è di nessuno solo noi con diritto di crescita siamo la vita che ci regaliamo Ci sono notti che nella mia umile abitudine mi sento solo forse spaventato annoiato sperduto allora immagino due altalene oscillanti verso un baratro nessuno spinge nessuno la vita conduce alle scelte ti osservo allontanarti poi sei quasi vicina ed io mi distacco ti tendo la mano forse se tu l'afferrassi quelle altalene sentirebbero il peso del cambiamento forse l'ingranaggio si sfalderebbe o forse no in fondo la vita è un mezzo mistero e noi ne conosciamo solo una parte incomprensibile questa vita è veramente un dono come l'amore e quando due altalene dei ricordi si fermeranno nel vuoto senza possibilità di ritorno noi dentro la scelta finalmente ci ameremo. La fantasia delle altalene oscillanti M.J

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