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Prologo
Dovevo morire
ma ho vissuto
dovevo sanguinare
ma ho scritto
ed ora
niente
e nessuno
mi potrà più fermare
I
Ti osservo
in ogni luogo
in ogni tempo
per strada
mi pare di vederti
in quel volto
oppure
in quell'altro
poi scompari
per apparire di nuovo
ti cerco
nel mio interno
fattosi spirito
carne
intelletto
e guarda strano
ti trovo pure
ti prendo per mano
per cuore
per animo
ti prendo per la gola
e per i sensi
cibo
ed amore
non pensare male
ti ascolto
sibilo trascendente
ti ascolto
come abitare in un castello di onde
il mare
a ponente
ti amo
più di ogni altra sensazione
che voglia maturare
nel conflitto
tra la parola
ed il suo significato
ti amo
le mie mani bruciano
dita fiammeggianti
scrivono
esistono pareti
dove sottolineare quanto si ama
esistono luoghi
dove lasciare traccia
e ricordo
di noi
perché quando saremo vecchi
saremo giovani
e quando moriremo
vivremo
di noi
ancora di più
nel tempo
lascio lo specchio
quello che intendo
ed osservo gli occhi dove sono riflesso
i tuoi
mi guardo curioso
non credevo di vedermi cosi
che qualcuno
potesse vedermi cosi
una nave
varcare i propri oceani
ed ora che ti vedo così
un fiume in mezzo ad un mare
una roccia
in mezzo alla densità
di un cuore
curato
io osservo
e tutto mi è chiaro
tutto riflette
la vera visione delle cose
vedo i fondali
più profondi
i tesori sommersi
caverne sconosciute
case di popoli dispersi
vedo la fine del mare
una voragine
che ci trascina
ma non abbiamo paura
ci porta dove noi siamo
e noi siamo insieme
perciò
qualunque posto
va bene
vedo le montagne
e le loro interiora
cuori pulsanti
di roccia
fiumi
scanalature
vedo stalattiti
che indicano la via
che indicano la vita
che indicano
la crescita
la nascita
e poi
e forse me l'aspettavo
vedo
due bambini
ti dirò che siamo noi
e non sto mentendo
mano nella mano
dentro un tramonto
che conduce all'alba
ti dissi
ti amo
mi dicesti ti amo
non ci scordiamo
che ci siamo
e che per sempre ci saremo
luci che si flettono
si stirano
come in un letto stanche si ammirano
tu mi dicesti
sanguini amore mio?
no...
sto solo scrivendo
di noi
di te
di me
di quello che ci diremo
vedo due anziani
seduti
su una panchina
di gioia
guardare
un cielo tutto loro
lei dice a lui
ti dissi ti amo
mi dicesti ti amo
non ci siamo scordati
che siamo sempre stati
e per sempre saremo
sanguino
amore mio
e scrivo
per te
quello che saremo
Due mari
dentro
quell'unica voragine
chiamata
arcobaleno.
M.J
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