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Quale magia
può mai contenere
l'amore
che incontro al passato va
con sembianze aquiline
poi
furbo scoiattolo
che al radunar le ghiande
come la vita altrui
s'impegna
quale volto
impavido al volere
dell'apparenza altrui
timido insorge
dentro un battito troppo
accolto
dentro
un pensiero
come d'oblio
l'ingannare stanco
quale amore
può mai dimenticare
il concetto a lui preposto
che sia per sempre
una eternità lunga quanto una parola
ci si inganna
del sacro splendore
che fu mai compiuto
non amerò mai
se temo di ritrarmi
non tremerò mai se
credo che mi inganni
quale magia
in essere
può rassicurare il sentimento
curarlo
come preposto nel tempo
nei fobici dettagli
accompagnar d'amore
nel gesto lieto della carezza
e dell'imperturbabile bacio
che macchia il fuoco di siderale momento
e viceversa nel senso
quale immensa
incontaminata
ampiezza
può confluire
nelle vene
e spargere
un fausto evento
tra le proprie debolezze
al passionale incanto
di quello che sia
che sarà
che mostrerà la via
ma di domandare
non ho più interesse
per ritenuta accortezza
e semplice sapienza
la magia sei tu
e mai più grande splendore
fu compiuto.
M.J
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