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Cosa ne sai del dolore
che ti prende dopo averti illuso i sogni
che ti lega ad una vita che non hai voluto
con una persona che non ti ha più compreso
che ne sai
dell'amore
di come è finito inverosimilmente
da come era nato
tanta passione
tanto sentimento
tante speranze di una vita normale
concluse in pochi attimi
forse alla prima grande difficoltà
che ci ha resi deboli
l'uno dell'altro
che ne sai
di quanta gente attorno
mi farebbe una carezza
me bella vera
sincera
non opportunista o per portarti a letto
non crudele
per spillarti sangue di vita
solo del momento
e quanto ne sai
del dolore ad educare un figlio
a rassicurarlo
proteggerlo
amarlo alla follia
tenerlo stretto a te
con tutte le tue forze
e litigare pure
per il suo futuro migliore
e poi perderlo
perché posseduto da sciocchi ideali
che lo fanno credere uomo
e ti mostrano
l'arma peggiore lui possa avere contro
Suo padre
o sua madre
ma che ne sai della solitudine
ma quella vera
quella forte
che quando la mattina ti svegli
pensi
o mio Dio sono solo
sono sola
sempre sola
sono inutile
ma cosa faccio
Che diavolo faccio adesso
cosa ne sai del mondo che soffre
del sacrificio inutile
rimpiazzato dall'offesa
dell'essere denigrata solo perché
hai il coraggio di dire
di esprimere
ed invece in questo mondo di grandi opportunisti
devi solo tacere
soccombere
sorridere con i denti tra l'anima
cosa ne sai del vuoto dentro
del morire d'intenso
dell'affrontare certezze
che non sono nient'altro che rammarico
Inquietudine
E penombra sotto un sole mai tuo
soffrire è il verbo più temuto del nostro linguaggio
il sovrano di ogni concetto di perdita
cosa ne sappiamo veramente
del dolore altrui
quanto ci può importare alla fine
quanto interesse ci desta
quanto ci entra dentro
come fosse nostro
non è mai lecito saperlo
siamo così egoisti
che la meraviglia ha smesso di bussare a quella porta
Cosa ne so
dell'inutilità dell'essere
del non poter lavorare
esprimere
fare congetture di felicità
e barche di carta
per poter navigare nel nostro mare
nostro
e di chi voglia nuotare tra le favole
c'è ne sono cosi poche
di favole
e la loro morale
sempre è la stessa
ma
quasi mai viene seguita
come tante di quelle cose
siamo distratti
impauriti
teneramente folli di decadenza
si
decade ogni cosa ci possa appartenere
pure i ricordi
sono sangue di lontananza
ed una volta invece
ogni ricordo
era pieno di amore
e di storia
era un messaggio per un futuro
anche migliore
anche per poco
questo mondo sa molte cose
vive nella lussuria delle frenesia
per non arrivare a niente
questo mondo ha perso quanto di buono
non ha mai avuto
ci sono persone che vedono la vita così
stanno in silenzio
sperando che non accada mai
che non peggiori mai
l'agonia che si ha dentro
sperano che un giorno qualcuno le possa salvare
imbarcare per le stelle
di comune accordo con l'implosione che le determina
io
vivo
l'immensità dei gesti
nell'emotività assoluta
forse non so
forse non tutto mi appartiene
forse sono crocifisso in parte
ma ho paura
ne ho come tutti voi
come coloro che ho rappresentato sopra
le loro vite
i loro disagi
situazioni o compromessi
e comprendo quanto sia difficile
tendere una mano e dire
ecco
io ci sono
sono qui per te
non preoccuparti
ci sono
dammi la tua mano
dammi quella mano
per favore
ci sono persone come me
che sono come voi
esprimono
per non morire
Ecco, la mia mano
adesso lo so.
Micael Jackobs
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