Il nostro sogno è la mente nel cuore.
Come due foglie
attratte da un deserto troppo grande
per loro
mai cosi vicine
mai così lontane
sono cresciute
hanno affrontato intemperie
ghiaccio
neve
tempeste e bufere
elevando i loro steli
rami
gambi
per poi piegarsi
l'una verso l'altra
e legarsi assieme
stringersi in un'unica
vita
ed attendere
con consapevolezza che prima o poi
l'ultima e più forte tempesta le porterà via
le sradicherà dal loro stato
ma,
accadrà insieme.
Come due specchi
posti in un normale negozio di abbigliamento
quando è stato inaugurato
l'uno di fronte all'altro vicino a dei camerini
riflessi l'uno con l'altro
vedono ogni giorno passare gente
muoversi immagini
osservare volti
distraendoli sempre
dal loro unico riflettere
per poi la notte
morire ogni volta
quando si spengono le luci
saper di non poter più riflettere
anche se mai così distanti
ed il giorno dopo
e così ancora
vivere di nuovo
di quei piccoli attimi
nei quali nessuno si interseca nel loro riflesso
e vivono l'uno per l'altro
l'uno nell'altro.
Come due cuori
di due bambini malati della vita
messi accanto
in un solito ospedale delle proprie illusioni
inermi
ascoltano in coma
l'una il cuore dell'altro
e non potendo parlare
esprimere
dire niente o muoversi
creano sogni nell'inconoscibile
del luogo che è
che fu
che necessariamente deve essere per il loro stato
ed in quello spazio
udito da nessuno
quel piccolo angolo di loro
tra quei due letti
lasciati li
senza divenire
loro
pulsano
vivono
suonano mano nella mano
cuore nel cuore
i battiti
di una coscienza che non ne vuole sapere di
risvegliarsi
e quando uno di loro
inneggia alla vita
e piccoli occhi si aprono
l'altro
quasi eco di battito lo segue
ed entrambi si svegliano
mano nella mano.
Come io e te
adesso
di fronte ad una vita che poco ci vuole
che poco desidera ciò che avremmo potuto rappresentare
di fronte ad un portone sempre chiuso
punte d'acciaio sanguinanti ovunque
impossibile superare
improbabile scavalcare
guardiamo
di fronte l'ennesima possibilità
d'essere migliori
insieme
ma dobbiamo voltarci
lasciar perdere quel portone
fatto di ricordi
dolori
scelte
troppo sanguinante per i nostri gusti
di persone
di ragazzi
anche un po bambini
che si amano cosi
nei sogni col cuore della mente
o viceversa
chissà
e mano nella mano torniamo indietro
nel nostro paese che mai c'era
tra una festa di coriandoli d'aria ci immergiamo
la nostra scelta adesso è il tutto
ogni cosa alla portata di mano
perché stiamo insieme
perché viviamo insieme
nel gradino più difficile dell'esistenza
dove lo spazio piega le scelte
dove le lacrime
scarseggiano mari
dove quell'unica voce che ci appartiene
ci descrive entrambi
ci fa quota unica di una parte intera
e proseguiamo
nel mercatino delle cibarie che non c'è
cogliamo tutto ci è concesso di prendere
solo per nostra volontà o delizia
Le nostre scelte
il pasto non sarà più croce di mancanze
ci nutriremo fino a sazietà
ed un attimo dopo avremo ancora fame
di noi
io di te quanto
i tuoi occhi riflettersi di me
che rido
finalmente sono attimi che determinano eternità
la circoscrivono
la rendono loro
ed io ti dipingo
mentre mangiamo nel luogo che mai prima c'era
ti dipingo
fata dal cuore vicino
ti coloro
con parole così grandi
che la loro estensione mai verrà dimenticata
perché i confini sono dettagli di un marciapiede
non esistono più baratri
gli abissi hanno profondità di uno stelo di zucchero
e tu mi dipingi
sei armoniosa e colta
paziente e creativa
ottieni la vita con un sorriso
ne fai un quadro e lo appendi al lato del nostro
credere
io credo in te
ci ho sempre creduto
anche quando eravamo
bambini
mano nella mano
innocenti e puri
e non dovevamo dimostrare niente a nessuno
proprio come ora
come tutti dovrebbero fare ora
ma è un mondo marcio
un mondo cattivo
e non c'era posto per noi
fanciulli
ci hanno divisi
le nostre mani si sono staccate
piangevi
piangevo
non capivamo
era la vita
lei stessa
maledetta vita d'arbitrio posseduta
ci allontanava dal destino di conoscerci
ci faceva dimenticare cosa saremmo potuti essere
ci rendeva complici dell'inesistenza
io di te
e te di me
e quando si muore
quando si muore davvero
e non parlo di morte fisica
parlo della morte dell'amore
quando si muore così
non sai più a chi tendere la mano
accarezzi l'aria
un po piangi ma ti basta
guardi un film e quasi accarezzi lo schermo
e sei sensibile
anche se sai che è tutto finto
in fondo sai che non lo è
ed allora conduci la mano verso il tuo cuore
io come te
lontani da noi
compiamo questo gesto
adesso lo sento battere
adesso lo senti battere
se esistessero guerre dell'amore
noi le vinceremmo tutte
chiudo gli occhi e ti vedo
vedo noi due
mano nella mano
è il più grande gesto di amore si possa dimostrare
perché se la passione è qualcosa per appagare
tenersi per mano
dimostra
chi si ama veramente
davanti a tutti
perché ciò che ormai manca a tutti
è la dolcezza di quanto si credeva esistesse.
Io ti sarà vicino
tu mi sarai vicina
guardami
sto tendendo la mano
prendila ancora
e portami con te.
Micael Jackobs (4:11)
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