Osservate...
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La dedizione dell’olocausto invano
A decorrere dal tempo che se n'e' andato
il mio cuore
dedita la dannazione
sinfonia luce del malessere
inflitta
ha pianto
dentro il crepuscolo di spazi e speranze
in un angolo nudo
Dio ha fatto nebbia per l'incertezza
traccia per il silenzio che si sparge
tra una lacrima ed il suo morboso
delirio
ha colto ragioni d'essere
quanto mai potremo crescere
la vacuità del nostro possesso
come l'esito il vuoto
sogno del mio accanimento
amarti
a decorrere dalla vita
passata senza chiave di volta
ho intersecato
la logica
alla determinazione
se quanto mai
sospirare fosse
del gergo soffocato
luce impropria
un tassello
disgiunto
e malefico
di cotanta ampiezza
ed amor proprio
che se n'è andato
come fuliggine
e carezza
tutto tace
nell'insolvenza
delle cose
e l'abitudinario martirio
giace.
M.J ..
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