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Poca vita Molta cura 

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs


Sono malato d’amore Mi hanno prescritto una cura Morire Morire Morire di sentimenti e di passione Curarmi con l’idillio dei sensi Ho la pressione sopra la ionosfera Il cuore batte a mille al secondo Sembra un metronomo ubriaco Mi faccio impacchi di pensieri dolci Certe volte sconci Ma così è la vita La natura dell’essere Il suo procrastinarsi al suggello Ho febbre altissima Scotta pure l’aria attorno Scintille irradiano i contorni Del mio delirio Ci sono visioni e visioni Ma ho occhi appannati del sesto senso Mi prescrivono che ho il settimo Compro ricette allucinogene per sublimarmi all’ottavo Sono malato d’amore A rischio altissimo di vita Disteso inerme su un letto di sogni Nessun termometro misura il livello Ne amplia solo il mercurio interno Mi guardano medici e studiosi Dicono che mi sono concesso la follia per star male Rispondo È un male estremo Uno Stupendo dolore Agognante supplizio delle mie ragioni Tracanno medicine su medicine Ne faccio un finto metodo per guarire Tanto lo so che non accadrà Tanto lo so che mi prenderai tra le tue braccia E morirò di te Insieme a te Abbracciati alla guarigione che non c’è All’irriverenza che ci siamo baciati Perché siamo stolti e divertiti Siamo due organizzatori di malaria e pesti bubboniche del riso Sono flagelli dei sensi Ci fanno stare male ed allo stesso tempo Amarci all’infinito Che sarà mai un amore se il cuore batte lento ? Che sarà mai una vita ordinaria se a casa torno Spento Dunque allora soffro per te Mi inarco alla melodia del singhiozzo Sono malato Tanto malato Estremamente malato d’averti Cura ed amore sbagliati di una vita fin ora Troppo semplice Troppo inutile Troppo sana per potersela godere Passami il carbonio L’acido solforico Attaccami il morbillo del non so che Fai di me l’unico buco nero dell’universo Neanche una stella acida Forse esagero mi sa Mi sono lasciato trasportare Credo sia la febbre Ma Non voglio guarire Non voglio svegliarmi tra i tanti Non voglio essere pasto della normalità Voglio essere cibo per il succulento intento Pensiero di solo follia Altalenante al baratro quale luogo d’azzardo Allora azzardiamo Facciamolo sempre Osiamo Perpetriamo l’immensa facoltà concessa D’essere un balzo prima del passo Esistono catene che legheranno acquedotti Noi siamo liberi di piangere Forse viviamo di martirio ma viviamo Siamo cellule sindacalmente disposte Allo sciopero nazionale della sobrietà Un colpo di tosse questo Oltre un raffreddore c’è di più C’è molto di più Credimi Ed in fondo malattia assurda vige nel mio cuore Solo per te Mia incommensurabile Cura . M.J (4:11)

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