Prima omissione
- micaeljackobs
- 25 lug 2019
- Tempo di lettura: 3 min

Suspicious
Prima Omissione
31 Dicembre ore 21:00
(Sandra)
Wow! Bellissima. Non avrei mai immaginato fosse qua. Ma sarò la prima?
C'è nessuno? La porta è aperta.
(Adris)
Oh! Buonasera.
(Sandra)
Buonasera. Lei lavora qui?
(Adris)
No. Invitato. Lei?
(Sandra)
Con invito. Guardi. E' bellissimo qui. Una magione stupenda.
(Adris)
Vero. Anche io sono della zona e non l'avevo mai notata. Comunque piacere mi chiamo Adris.
(Sandra)
Piacere mio Sandra. E dall'invito direi numero sei.
(Adris)
Io, numero due. Simpatica questa cosa di numerarci. Lei sa perchè ha ricevuto l'invito?
(Sandra)
Non ne ho la benché minima idea. Anzi spero sia gratuito, sennò faccio marcia indietro e buonanotte.
(Adris)
Ma si. Ma ci mancherebbe. E' un invito. Io non credo dobbiamo pagare niente. Però non capisco il senso.
(Sandra)
Intende perché la fanno? O perché noi?
(Adris)
Guardi, non saprei.Le dico solo che certe volte è una forma pubblicitaria. Ci spendono i soldi per il rinfresco ma ne guadagnano per altro. Sicuramente è così e per quanto riguarda noi, ci hanno estratti.
(Sandra)
Lei dice?
(Adris)
Presumo. Non ne sono sicuro, ma noi non ci conosciamo. Almeno mi pare di non averla mai vista.
E' del luogo?
(Sandra)
Si ci vivo da sempre. Lei?
(Adris)
Si. Sono residente a pochi chilometri da qua. Ecco perché forse sono arrivato così' presto.
(Sandra)
Perciò siamo noi due per ora?
(Adris)
No. No. Già un'altra ragazza c'è.
(Sandra)
Non la vedo.
(Adris)
Credo sia in giro per le stanze aperte. Si chiama Coral. Molto simpatica ed affabile.
(Sandra)
E curiosa direi.
(Adris)
Direi. Io ho solo guardato intorno su questo piano. Ma vede la? Ci sono delle scale che vanno sopra. Non ci sono stato.
(Sandra)
Ma chi lo gestisce? Cioè , se è una cena dell'ultimo dell'anno, ci saranno camerieri, cuochi, personale. Forse siamo arrivati troppo presto?
(Adris)
Sono le 21:05 Non credo. Non conosco il menù. Non c'era scritto nell'invito. Ma ho deciso di venire. Tanto per quello che avevo da fare.
(Sandra)
Io ero indecisa. Anche perché mia figlia..
(Adris)
Ah! Ha una figlia. Ma è così giovane.
(Sandra)
Si di tredici anni. L'ho avuta a diciotto anni. Ero giovani si.
(Adris)
Perciò ora ne ha trentuno. Io trentadue. Siamo coetanei.
(Sandra)
Pare di si. Mia figlia andava a mangiare a cena con delle amiche, a casa dei genitori loro. A me non andava.
(Adris)
Come mai? Posso chiederle se è lecito o le da disturbo?
(Sandra)
Ma guardi, sono molto alla moda, di tendenza, io sono più , diciamo “Normale”
(Adris)
Ma la moda non è poi così anormale. O mi sbaglio. Non sono granché pratico.
(Sandra)
Sta di fatto, le dico la verità. Non mi piaceva passare la serata con loro. Sa , quelle situazioni dove anche se non ti conosci molto, un po ti conosci e resti nel limbo?
(Adris)
Si. Posso capirla. Lei mi dice, meglio una cena con perfetti sconosciuti che una con conosciuti male.
(Sandra)
Esatto. Lei mi è simpatico comunque.
(Adris)
Allora diamoci del tu.
(Sandra)
Senz'altro. Guarda ecco la ragazza di cui parlavi. Torna dal giro turistico della magione.
(Altrove) (Il giorno prima)
(Lumen)
Questa è forte. Un invito per l'ultimo dell'anno. Ed arriva oggi? Siamo il 30 Dicembre. Deve esserci stato un errore. Sicuramente. Anche se nella busta c'è il mio nome e cognome. Ovviamente pure l'indirizzo di questa casa. Non sarebbe potuta arrivare sennò.
Strano proprio. Non mi conosce nessuno. Ne io desidero farmi conoscere. Ovviamente.
Uno scherzo non credo. Non ho amici. Come potrei averne?
Qualcuno dal passato? No. Decisamente no. Poi non capisco. La frase dice: “ Siamo onorati di invitarla alla festa per l'ultimo dell'anno bla! Bla! Bla! Bla! Neanche un menù. Fossi celiaco o intollerante a qualcosa? Che fanno? Cucinano a misura?
No. comunque non posso andare. Anche se il posto è vicino a dove di solito lavoro.
Va be lavoro. Lasciamo stare.
Non sarebbe una buona idea andarci comunque. Non sono di grande compagnia. Mai stato.
Se immagino, queste feste, con persone prese a caso, tipo estrazione. Ci si siede, dato non ci si conosce, si inizia a presentarsi. Due palle.
No. No. Non me lo posso permettere che accada. E che gli dico? E poi verrà fuori la domanda
“Ma che lavoro fa lei?”
ed io alzerei le spalle e mentirei? Non sono molto per mentire. Ma non posso dire veramente quello che faccio. In fondo non è un lavoro. Anzi. Io do lavoro. Faccio fare ricerche. Da anni direi.
Senza successo, sottolineo .
Non posso dire a quegli sconosciuti, cosa faccio ogni giorno. Non sempre. Certi giorni pianifico, altri agisco. Sarebbe oneroso pure per me se lo facessi ogni giorno.
Assolutamente non ci andrò. Già penso alle loro facce, quando rivolgendomi a loro, a quella fatidica domanda, direi:
i lavori ve li lascio a voi, sono un Killer seriale.
Fine della prima omissione.
M.J
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