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Ci hanno abituati a soffrire
a relegarci in attimi
di intensità maggiore
solo perché erano quelli che avevamo
ci hanno indotti
ad accontentarci delle piccole cose
quando già sapevamo
erano fagotto
binario
poi partenza
Viaggio di non ritorno
Ci hanno costretti a sorridere con i verbi
ad accettare il malcontento
quale benevolenza di uno stato
fisionomia migliore era troppo chiedere
Ci hanno rinchiusi
dentro ideali per il fondo comune
dove l'utilità non ha il pregio per il singolo
ci hanno detto che avremmo vissuto i nostri sogni
interessi
meccanismi per la felicità
ci hanno sempre svegliati di soprassalto
niente ricordi
niente di impresso
e poi ci hanno dipinti incolore
perché troppo spreco
troppa sostanza
troppo di noi
sarebbe venuto fuori
ed a chi interessa del singolo
fuori che a se stesso
è nominalmente folle
ci hanno costruiti castelli di aria ben condensata
anidride carbonica di primo livello
con monossido di azoto compresso
e qualche zolletta di alluminio
sempre utile
manca il respiro
manca socievolmente il respiro
manca tantissimo il respiro
Ci hanno creati di latta
per schiacciarci con un solo gesto
incaponirsi sulla maceria
renderla ancora peggiore
delineare ferita per cicatrice
ci hanno fusi con il vetro
per frantumarci ed irriderci
in mille pezzi
per farci rispecchiare falliti
Ci hanno creati fiumi
mari
laghi
per poi riempirci
di quintessenza di morte
quanta roba gettata addosso
senza senso
senza limite
così' per fare
per dire
per il semplice gusto di scaricare scarsa appartenenza
altrove
quando non serviva più
chissà dove
Ci hanno costruiti fragili
troppo fragili da spezzare
troppo sensibili
da poter accettare ogni maledetto giorno di dolore
e perciò
ci hanno dominati con la noia
l'apatia
l'arrendevolezza alla giornata che viene
che va
che bussa maligna
e se ne va
Ci hanno creati prigionia
campi di concentramento per sottoposti alla vita
ci hanno resi immortali
senza vita
eroi senza combattimenti
poi
non contenti
ci hanno indorato pillole
che tutto andrà bene alla fine
che ogni cosa si risolve
che prima o poi il vento cambia
che la fortuna gira
che la fiducia arriva
e noi ci abbiamo creduto
abbiamo creduto
perché abbiamo avuto paura
che forse
oltre a tutto questo poteva essere peggio
perché ci hanno esiliati
lasciati soli
resi cosi indifesi che
una scheggia di tempo
non è un attimo perduto
ma che sapremo di perdere
perché ci hanno resi sapienza per il futuro del disagio
maestri di false speranze
conduttori di illusioni
e sempre perché avevamo paura
paura che al peggio
si unisse il peggio
Sai che Unione
poi ci hanno detto
quasi come solventi dell'anima
credi al bene comune
ama la vita
agisci con gioia
verrai ricompensato
prima o poi accadrà
prima o poi
si
accadrà
poi
tradotto in
mai
infine
non contenti
non entusiasti del gran creato
ci hanno fatto credere all'amore
e li
già
e li hanno dato il meglio
ci hanno illusi che sarà per sempre
che ameremo sempre
che saremo l'uno nell'altra
l'altra nel tutt'uno
o giù di li
sono andati nel quantistico
ci siamo persi
totalmente immersi
dal capire
se meglio la ragione o il sentimento
se meglio soffrire per amore
o non amare mai e soffrirne la mancanza
hanno fatto di noi dei capolavori
meravigliose splendide creature
quanta scuola
quanti corsi
quanto tempo ci hanno messo per farci imparare tutto questo
quanto ingegno
bramosia
quanta genialità
ci chiamano umanità
corso per sopravvivenza accelerato
io
stranamente espulso
il primo giorno.
Micael Jackobs
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