Dovunque andrò
Ti osserverò
Tra il sorriso della gente
Che non pasteggia ipocrisia
Tra il viottolo scosceso
Che mi farà perdere equilibrio
Nella gioia della corsa
Tra il secchio d’acqua piovana
Forse a me non destinato
Ma in fondo la vita assorbe ilarità
Nei ricordi preziosi ed imprevisti
Dovunque andrò
Vedrò parte di te
Tra gli sbuffi di una nave stanca
Che al mio porto arriva
Tra il predominio di un inizio verso la fine
Sopra quella panchina chiamata solitaria
All’anagrafe il giorno prima
E vorrò vedere ciò che ti apparterrà
Vedrò parole tra i venti
Abbracci tra le sentenze
Sussurri tra il mondo che mi appartiene e quello che mi gratifica la vita
Ti vedrò ovunque tu mi voglia appartenere
Come forma di assoluta vicinanza
Sarai quel ramo spezzato che raccoglierò per casa
Quella bambola di pezza
Che tornerà a giocare
Tra le mura della propria infanzia
Sarai quel riverbero
Tra Le insenature del tempo
cercato
Trovato
Legato a noi
Che sottolineerà solo parole complesse
A chi non ci vorrà capire
Sostenere
Sarai una stella per ogni notte
Sarai vagabonda nei cieli
Conquistatrice di risorse nel vuoto
Sarai l’unica tempesta che mi Bagnerà davvero
Ho creato il cimitero degli ombrelli
Sarai anche nebbia dove potermi avvolgere
Per incuriosirmi ed ammaliarmi
Per impaurirmi ed abbracciarmi
Sarai fragile
Sarò fragile
Sarai un portone asceso ad ogni apertura
Un camino tra gli alari
vissuti della propria cenere
Ma chi brucia la vita d’intensità
Non la condanna
Crea scintille
E se sarai dolore
Io sarò dolore insieme a te
Esistono vite
Non giostre per illusi
Questo lo sappiamo
Sarò fragile
Sarai fragile
E non temere se un giorno
Sarai anziana
Vecchia
Obsoleta agli occhi dell’incomprensione
Lo sarò anche io
Ogni processo è parte d’amore del proprio sviluppo
Saremo le migliori imperfezioni viventi
Ed albergheremo sui dirupi
E Qualunque cosa saremo
Lo saremo davvero
E quando cadremo
Ci schianteremo sopra le nuvole
Perché saremo soffici
Saremo quei cieli che si nascondono dentro le soffitte
Saremo coralli dei propri fondali
Ed Io ti vedrò ovunque
Seppur cieco d’amore per te
Ti prenderò come fosse la prima volta
Timido ed irrequieto
E come l’ultima
Balaustra d’eternità sulla quale scivolare
Bambini
Che meraviglia
Adesso
Tra un viottolo scosceso rischio di cadere
Ti poni di fronte e mi accogli
Ammicchi follia
Te ne rendo merito al bacio
Sento l’odore dei mari
In sottofondo
Dietro noi la vastità di un credo
E vascelli imperiali scorrono lineari
Guidami
Perché io saprò farlo sempre con te
Ed amami al massimo livello concesso
Di più
Ancora di più
Sicuramente domani .
M.J (4:11)
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