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Soffrire per Amore 

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs


Premessa Tutto quello che verrà scritto sarà perdutamente vero anche se il concetto finale sarà una menzogna o viceversa. Fine della premessa Prologo Si nasce per vivere non per morire per soffrire per amare e tra le lacrime versate amare sconfinare. Parte I (Istruzioni per l'uso) prendere un cuore poggiarlo su un tavolo con un coltello ben affilato colpire affondare ferire dilaniare cura: prima versione: non esiste nessun coltello. Seconda versione: prendere ago e filo con calma con la dovuta calma iniziare a cucire le ferite lentamente e molto piano tenete conto che ogni volta che infilerete quell'ago sentirete dolore ogni volta che infilerete un lancinante colpo nella carne nelle convinzioni negli ideali sentirete dolore ogni volta che ricucirete il passato sentirete dolore ogni volta che temerete il presente sentirete dolore ogni volta che penserete al futuro perché non si sa mai e mai sapremo se non lo vivremo sentirete dolore ed ogni volta capirete che non esiste amore che non si perde nel proprio dolore. Parte II (Riflessioni) Soffrire per amore soffrire per qualcuno che non ti ama stare male perdutamente nella propria solitudine di non scelta dove il nostro “io” avvalora le tesi più scorrette risulta terribilmente sbagliato. Essere amati pone in essere due questioni quanto ci amiamo quanto vogliamo amare perché la paura che si infonde nel nostro operare ci limita. Parte III (Atto pratico) Facile a dirsi interpretare interagire coesistere avvalorare quando uno sta male sta male non c'è regola che tenga solo... quel tempo che necessario sarà per farglielo passare. Allora è solo questione di lancette di orologi dell'amore che poi l'amore lo fermano nei reconditi meandri di quel nostro pensiero che si chiama rassegnazione Parte IV (allegro) Io che amo te dal capoverso di una partenza ad un arrivo amo te Cosa dovrei fare gettare il cuore dal davanzale? E poi succede che un passante lo spiaccica perché non lo vede poi tutto quel palpitare si riduce ad un monotono stridio stradale dimmelo te cosa posso fare per non soffrire senza dolore (Andante) Ci sono momenti fermenti sprezzanti di un pericolo distanti in cui vorrei essere li dove te sei e baciare con il più grande volere quello che di te mi fa compiacere (Repentino) non diverte non apprezza chi fa la cresta sulla nettezza chi fa l'amore tanto per fare poi alla fine rischia uguale non era ovvio che la dicessi l'esser volgare lo lascio ai cessi io me ne vanto di queste nota sono un poeta non un idiota (Greve) Passa la notte e tu non ci sei passa il giorno e tu non ci sei ora mi chiedo ma dove cazzo sei (Greve tendente al ragionevole) Ma si lo so è un opera strana è fatta di archi tamburi violini è un operetta per tutti i bambini un tempo lontano o forse vicino l'amore vero porrà il cammino. Se c'è la fiducia la coerenza stretta nessun problema sulla certezza (Allegretto con brio) hi.. hi.. hi.. (Finale) Oggi giorno si perde valori ideali si perde la propria identità per decisione presa da altri da venti diversi da rami diversi che ci aggrovigliano nei loro problemi nelle loro speranze che forse tante volte è giusto non ci riguardino (Finale serioso) Certe volte si vive nel momento in cui si crede di morire nel momento in cui tocchiamo il fondo e tastando il terreno ci rialziamo tra la polvere guardiamo in alto poi in basso poi di nuovo in alto questa è l'incertezza questo non aiuta no... non aiuta proprio... Parte finale Ognuno di noi è libero di soffrire per amore perdutamente oppure no io ho scelto no e quello che è successo è impossibile comprenderlo. Micael Jackobs (in persona )

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