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Premessa
Tutto quello che verrà scritto
sarà perdutamente vero
anche se il concetto finale
sarà una menzogna
o viceversa.
Fine della premessa
Prologo
Si nasce per vivere
non per morire
per soffrire
per amare
e tra le lacrime
versate amare
sconfinare.
Parte I
(Istruzioni per l'uso)
prendere un cuore
poggiarlo su un tavolo
con un coltello ben affilato
colpire
affondare
ferire
dilaniare
cura:
prima versione:
non esiste nessun coltello.
Seconda versione:
prendere ago e filo
con calma
con la dovuta calma
iniziare
a cucire
le ferite
lentamente
e molto piano
tenete conto che
ogni volta che infilerete quell'ago
sentirete dolore
ogni volta che infilerete
un lancinante colpo
nella carne
nelle convinzioni
negli ideali
sentirete dolore
ogni volta
che ricucirete il passato
sentirete dolore
ogni volta
che temerete il presente
sentirete dolore
ogni volta
che penserete al futuro
perché non si sa mai
e mai sapremo
se non lo vivremo
sentirete dolore
ed ogni volta
capirete
che non esiste amore
che non si perde
nel proprio dolore.
Parte II
(Riflessioni)
Soffrire per amore
soffrire per qualcuno che non ti ama
stare male
perdutamente
nella propria solitudine
di non scelta
dove il nostro
“io”
avvalora le tesi più scorrette
risulta terribilmente sbagliato.
Essere amati
pone in essere due questioni
quanto ci amiamo
quanto vogliamo amare
perché la paura
che si infonde
nel nostro operare
ci limita.
Parte III
(Atto pratico)
Facile a dirsi
interpretare
interagire
coesistere
avvalorare
quando uno sta male
sta male
non c'è regola che tenga
solo...
quel tempo
che necessario sarà
per farglielo passare.
Allora è solo
questione di lancette
di orologi
dell'amore
che poi
l'amore
lo fermano
nei reconditi meandri
di quel nostro pensiero
che si chiama
rassegnazione
Parte IV
(allegro)
Io che amo te
dal capoverso
di una partenza
ad un arrivo
amo
te
Cosa dovrei fare
gettare
il cuore
dal davanzale?
E poi succede
che un passante
lo spiaccica
perché non lo vede
poi tutto quel palpitare
si riduce
ad un monotono
stridio stradale
dimmelo te
cosa posso fare
per non soffrire
senza dolore
(Andante)
Ci sono momenti
fermenti
sprezzanti
di un pericolo
distanti
in cui
vorrei
essere
li
dove te sei
e baciare
con il più grande volere
quello che di te mi fa compiacere
(Repentino)
non diverte
non apprezza
chi fa la cresta sulla nettezza
chi fa l'amore
tanto per fare
poi alla fine
rischia uguale
non era
ovvio
che la dicessi
l'esser volgare
lo lascio ai cessi
io me ne vanto
di queste nota
sono un poeta
non un idiota
(Greve)
Passa la notte
e tu non ci sei
passa il giorno
e tu non ci sei
ora mi chiedo
ma dove cazzo sei
(Greve tendente al ragionevole)
Ma si lo so
è un opera strana
è fatta di archi
tamburi
violini
è un operetta per tutti i bambini
un tempo
lontano
o forse
vicino
l'amore
vero
porrà il cammino.
Se c'è la fiducia
la coerenza stretta
nessun problema
sulla certezza
(Allegretto con brio)
hi..
hi..
hi..
(Finale)
Oggi giorno
si perde valori
ideali
si perde la propria identità
per decisione presa
da altri
da venti diversi
da rami diversi
che ci aggrovigliano
nei loro problemi
nelle loro speranze
che forse
tante volte
è giusto
non ci riguardino
(Finale serioso)
Certe volte
si vive
nel momento in cui
si crede di morire
nel momento in cui
tocchiamo il fondo
e tastando il terreno
ci rialziamo
tra la polvere
guardiamo in alto
poi in basso
poi di nuovo in alto
questa è l'incertezza
questo non aiuta
no...
non aiuta proprio...
Parte finale
Ognuno di noi
è libero
di soffrire per amore
perdutamente
oppure no
io ho scelto
no
e quello che è successo
è impossibile
comprenderlo.
Micael Jackobs (in persona )
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