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The forest
(Titolo originario)
(La foresta delle Vagine Rotanti )
Opera registrata alla Sie prot. N. 69 del 3 novembre 2001
Proprietà di Valentina (alias V)
Ringraziamenti a Darya _Goncharova_ per le immagini .
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Quando faccio l'amore con una donna
ed io
tendenzialmente sono donna
pare che il mondo
si estranei
dalla mia folgorazione
come se una foresta si rannicchiasse
timorosa
al disarmo della pioggia
ma poi
si lasciasse andare senza contenerla
di solito
lascio scorrere le labbra
su quei corpi
timidi
o poco tolleranti di novità
che si abbandonano al cammino delle mie voglie
come un cestello di frutta
abbandonato libero
verso
una rapida
il gusto ha un senso nel tempo
che lo macchierà di passione per ricordi indelebili
accolgo il loro respiro
prima lieve
poi
appagante
talvolta devastante
la pelle trema
sotto il mio corpo di donna
trema
ma sono i loro occhi
che s'infiammano in quella foschia
una nebbia dentro la quale
spesso
le persone che incontro hanno vissuto
da sempre
qualcuna
più intraprendente
usa le mie mosse per le sue
il vortice che combacia
altera
il mio sovrannaturale senso del peccato
un peccato non continuare ancora
quando le sento giungere
giungere ancora
e lasciarsi andare
oltre quel precipizio
chiamato nutrimento della propria favola
quando faccio l'amore
con una donna
e sono donna
non lascio niente al caso
le frequenze del battito
sono massaggi cardiaci
per l'assoluzione
e quando
il mare si placa
traendo a se le proprie onde
io osservo quella vittima di piacere
e senza dire niente
scruto con gli occhi
una sentenza
che sarà accolta ancora
così il divieto diviene irresistibile
e pure la terra sotto di noi trema
come se un vulcano
adirasse
secoli mai esplosi
e quel secondo arbitrio
è più bello del primo
perché
fondamentalmente libero
dalla costrizione iniziale
che qualcosa possa andare storto
non possa funzionare
in quel momento
il loro
succo della vita
è la mia clamorosa certezza
dentro l'albero
della divina provvidenza
le accarezzo
un bacio prima lieve sulla bocca
poi
quantistico nella pressione
le fa volgere a me
quasi inermi
come se un postulato abbia diritto d'essere decretato vero
solo di continuo
mi lascio andare anche io
sperando di non cambiare
spero tanto di non cambiare
in ciò che non vorrebbero avere
in quell'istante
momento
guardo il cielo
tra quelle stanze di cartapesta
e prego
di sostenere la forza
d'essere quella che sono
ancora per un istante
e poi fuggire
fuggire per sempre
lontano da quei loro occhi
pieni di speranza
che ci sarà una volta ancora
ed ancora
ed ancora
ed ancora
invece basta
non ci sarà più niente
niente di niente
di niente
quando faccio l'amore
con una donna
mi sento così
volevo descriverlo in questo modo oggi
senza
parlare d'altro che di questo
mi chiamo
Valentina
Violetta
Valfonda
ma per voi
semplicemente
V.
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