Valentina
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Ciao Micael. Devo proseguire con ciò che è successo; lui sta molto irrequieto ed ho difficoltà di nuovo.
Ti ho detto di questa ragazza che ho trovato al nostro bar. Mi serviva una persona che avesse un minimo di capacità. Non è che ne sentissi tantissima in lei ma il tempo era limitato. Lui poteva provare a sfondare la protezione a casa vostra o fare chissà cosa. Non ero in grado di leggere le sue intenzioni.
Ci prendemmo del tempo per conoscerci. Le dovetti raccontare un po di cose ma non menzionai voi. Ne te ne la bambina. Già immaginati perché.
Ogni sera venivo nei paraggi della vostra casa e controllavo che fosse tutto a posto.
Nessuno in un mese si era mai avvicinato. Quel particolare strato di energia che avevo messo , non era mai stato scalfito.
Ciò mi preoccupava in un certo senso. Da un altro pensai che forse si fosse allontanato per un po. Lo faceva spesso.
Dovevo trovare assolutamente il modo di contenerlo. Lui mi evitava volutamente. Anche questo inizialmente non mi era chiaro.
Lucilla era euforica. Dormivo da lei. Le mostravo certe cose , certe formule , altri piccoli incantesimi , giusto per non farle perdere l'entusiasmo. Lei non sapeva a cosa sarebbe andata incontro. Io si.
Ma perdonami Micael, ne avevo bisogno. Mi serviva una seconda persona che potesse interagire con me per la mia più potente evocazione.
Mi parlò di lei, della sua vita, dei suoi ragazzi che scappavano dopo un po e compresi che i suoi atteggiamenti certe volte erano alquanto bizzarri.
Non ho tempo per raccontarlo.
Passarono due mesi. Io studiavo una nuova formula per contenerlo. Tutte le altre che avevo provato nel nostro secondo incontro a Londra non gli avevano fatto neanche il solletico.
Due mesi per costruire l'arma più potente Micael, io avessi mai creato.
Una formula così, ne ero sicura lo avrebbe incatenato dentro me. Poi avrei dovuto fare altre cose per cacciarlo senza farlo passare dal nostro mondo.
Molto potente e complicata sta cosa. Ma potevo farcela. Credimi.
Spiegai a Lucilla cosa dovevamo evocare. Le dissi che non era uno spirito. Di non pensare ad una persona terrena defunta, ne ad un fantasma. Tanto meno ad un demone. Questa è realtà non finzione.
Non stiamo girando un film.
Colui che dovevo evocare era già nel nostro mondo. Pertanto più che una evocazione era un trascinarlo a me.
Dissi a Lucilla che avrebbe dovuto seguire un copione di formule nell'ordine da me stabilito.
Le spiegai i gesti. Ci mettemmo mesi prima che potessi considerarla pronta.
Ripeto Micael, lavoro da sola ma era un caso troppo difficile perché potessi farcela. Avevo i miei motivi.
5 min.
Ti amo tanto Micael e se avrò bisogno di te non stenterò a dirtelo.
E di voi...
Tua V.
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