![](https://static.wixstatic.com/media/222af1_4d2fb7d21c7e480c9682f98f4bb88848~mv2.jpg/v1/fill/w_498,h_750,al_c,q_85,enc_auto/222af1_4d2fb7d21c7e480c9682f98f4bb88848~mv2.jpg)
Valentina
15
Micael, adesso ascolta attentamente ed anche tutti voi.
Scelsi l'8 novembre . Quella sera lo avrei richiamato nella stanza che avevamo preparato io e Lucilla.
Niente effetti speciali. Ripeto non pensare che per evocare o richiamare qualcosa servano candele o stratagemmi demoniaci ed altre amenità varie.
Bastavo io. Bastava il mio corpo sulla tavola. Bastava una formula , una sola. Era compiuta, finita.
Luce accesa. Finestre serrate. Se era nel corpo di qualcuno glielo avrei strappato alla distanza da quanto la formula era potente.
Ora Micael, cerca di capire quella povera ragazza, quando le spiegai cosa dovesse fare sul mio corpo semi nudo.
Ma attesi un po per spiegare lei la procedura finale.
Non potevamo stare sedute su un tavolo. Io ero ciò che serviva. Perciò mi distesi sul letto e le dissi che, primo non ero lesbica e ciò che avrebbe pensato dopo le mie gesta non era corretto. Secondo non ero pazza.
Lucilla fece per dire qualcosa che la fermai. Mi tolsi la maglia che avevo e rimasi nuda con i pantaloni e basta.
La vidi un attimo trasalire ed il quel contesto tragico mi misi pure a ridere. Le spiegai cosa avevo intenzione di fare. Si doveva mettere sul letto con me. Non distesa ma in ginocchio accanto al mio corpo.
Le diedi il famoso spillo. Glielo misi in mano e le chiesi senza timore di fare ciò che le avrei detto.
In effetti si prese un po paura.
Chiusi gli occhi ed inizia la mia famosa formula. (Che non enuncerò qua).
La dissi sei volte. Tutta in latino. Lucilla non comprese niente di ciò che dissi.
Le chiesi come mi vedeva e guardandomi un po imbarazzata mi disse : “Strana”.
Tenni gli occhi chiusi. Sentivo il respiro agitato della ragazza. Poi un sussurro con il quale mi diceva: “Che devo fare? Che bisogna fare?”
Non le risposi. Pronunciai un'altra formula. Poi le dissi di usare lo spillo sulla lettera A.
Rimase interdetta.
“Usalo” Le dissi di nuovo.
“Non provo dolore. Non le vedi le cicatrici?”
Era bloccata e quasi maledissi la sua paura iniziale.
“USALO !CAZZO! ORA” urlai
E mi punse la lettera A in modo leggero.
“Spingi Lucilla. Dai!”
Ne uscì del sangue. Lucilla ritrasse lo spillo.
“Vai con la B” Le dissi.
Niente. Si stava defecando in mano.
Allora feci un trucco meraviglioso. Micael lo sai che sono molto comica?
Feci la voce demoniaca. Ma per finta.
“USA LO SPILLO O MORIRAI!”
Funzionò mi spinse lo spillo sulla B. Altro sangue.
Quasi mi misi a ridere. Sapevo che con la spinta di una paura forte le persone agiscono di impulso.
Ritornai normale.
Sussurrai “Tutte le lettere Lucilla. Sta arrivando.”
Lucilla ebbe un brivido. Ma eseguì il comando. Mi spinse lo spillo su tutte le lettere della tavola.
Il mio corpo sanguinava.
Sentivo che si stava avvicinando. Sentivo che il mio richiamo stava funzionando.
Lucilla piangeva. Io agognavo il suo arrivo.
“Basta Lucilla!” Le dissi.
“Getta via lo spillo subito!” “Veloce”
Lucilla non mi fece attendere. Poi iniziò a guardarmi mentre recitavo per la settima volta quella formula.
Si mise la mano sulla bocca. Il sangue che colava da sotto il seno a tutta la mia pancia comincò a muoversi nel verso opposto.
Pareva salisse. In realtà stava scrivendo. Il mio sangue, qualcosa lo stava usando per congiungere le lettere.
Lo sapevo che sarebbe arrivato.
Al che gli chiesi: “E' dunque questo il tuo nome”
5 min.
Sfinita.
A presto mio arrabbiatissimo amore.
Tua per sempre invidiabile V.
Comments