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Capitolo 16

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs

Valentina


16


Micael proseguo la storia. Leggimi.


Guardai Lucilla e le chiesi di confermarmi ciò che mi pareva aver letto dalle ferite.

Lei mi disse “INO RDI” Che significa?

Comincia a pensare che non fosse un nome e mi venne in mente solo una cosa.

In latino antico spesso veniva incisa una parola ai bordi di lapidi importanti.

“Inordi significa disturbo” Le dissi.

Chiusi gli occhi e pensai al significato di tale parola. Non era il suo nome. Lo avevo disturbato? Forse si. Allora cominciai ad aprire ogni parte di me. Gli dovevo parlare. Sentivo che potevo comunicare con lui oppure dovevo fare in modo che lui comunicasse con me.

Pensai in latino. E la mia mente disse una frase in quella lingua. Te la traduco per far prima Micael.

“Ti disturbo per accoglierti. Vieni?”

Non rispose . Non sentii niente per qualche secondo .

Poi una ventata ci prese in pieno .

Lucilla urlò spaventata . Io mi alzai dal letto e le andai incontro .

Le dissi di stare tranquilla . Che ci avrei pensato io .

Non sentimmo più niente per molti minuti .

Mi rimisi la maglia . Feci salire Lucilla sul letto e tutte e due in ginocchio proseguimmo ciò che avevamo deciso di fare .

“La formula che ho enunciato prima dobbiamo ripeterla insieme “ le dissi .

“Ti ricordi tutto ? Stai bene ?”

Lucilla annui ma compresi avesse una paura terribile .

Iniziammo ad alta voce ed in contemporanea quelle parole che già prima avevo enunciato da sola .

Dovevamo fare certi movimenti con le braccia e dovevano essere più simili possibili .

Dopo due frasi Lucilla si coprì il volto .

Urlò di nuovo come se qualcosa l’avesse aggredita .

Le dissi che era solo una illusione . Di proseguire .

Si spensero le luci .

Le dissi “ Prosegui “

Era titubante e non recitava bene .

Allora le intimai di ricominciare .

“Daccapo “

Ripartimmo con la formula .

Lucilla guardò verso il suo lato destro . Poi si scansò.

Di scatto. Di istinto .

Qualcosa sul suo comodino era partito contro di lei .

Si fermò di nuovo .

“E ‘ un illusione Lucilla . Non preoccuparti Prosegui” le dissi .

Ma io sapevo che non era per niente un illusione .

Lui era lì e cercava di spaventarla . Lui sapeva chi ero e cosa volevo .

Poi ci sono riuscita . Prima di iniziare per la terza volta la formula mi ha parlato .

L’ho sentito .

Ha detto qualcosa simile a “ inopera vinci delizia crucix “ Non compresi il significato .

Finimmo la formula , il vetro di una finestra si frantumò . Lucilla si alzò di scatto come per fuggire .

La bloccai .

“Ferma! Ci siamo quasi .”

Poi qualcosa la colpi’ in volto . Uno schiaffo .

Pianse .

Le appoggiai le mie mani sul volto .

“Resisti !”

Lei mi spinse all’indietro . Parlò di suo padre . Lo stava vedendo o credeva di parlarci .

Sentii l’essenza vicina a noi e compresi di quanto fosse forte e di come lo avessi per l’ennesima volta sottovalutato .


A presto Micael .

Tua V.


Valentina

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