Valentina
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Era una mattina di dicembre . Credo il 9 dicembre . Mi ricordo l’orologio della stazione di Londra .
Venni chiamata d’urgenza . Ero a Firenze. In un albergo . Molti miei amici sapevano delle mie partenze improvvise . Ovviamente davo loro altre motivazioni . Non dovevano sapere per la loro incolumità . Ne dirò chi ne in quale contesto . Ma capiranno . Importante è che LUI non capisca. (Compreso ?)
Perché stavo a Firenze e non vi contattavo ? Micael ?
Indovina un po’ . Non è difficile . Vi proteggevo a distanza .
Temevo il suo ritorno in città . Ma non accadde .
Londra . Mi chiamarono tramite l’associazione in una famiglia . Non erano ricchi . Una famiglia borghese normale .
Un ragazzo , il figlio di colui che mi aveva chiamata tramite i soliti contatti , stava benissimo due giorni prima .
Ora era in catalessi .
Immobile disteso sul letto .
Perché mi chiamarono inizialmente non lo compresi . Pareva avesse febbre ma non sentivo cose strane ne dentro lui , ne nella stanza .
La madre piangeva . Il padre molto agitato , dopo aver chiamato il dottore il giorno prima , decise di rivolgersi alla chiesa . Il ragazzo , secondo loro parlava lingue strane . Mai sentite .
Tra me e me pensai che fosse la solita entità del cazzo che si divertisse a rompere i ciglioni . Però non sentivo presenze .
Chiesi ai genitori del ragazzo di chiudere la porta . Dovevo rimanere sola con lui .
Il padre stette per dire qualcosa . Compresi la sua espressione “ Hanno mandato una ragazza ?” “ Sarà in grado ?”
Razza di malfidati idioti d’uomini .
Comunque ,mi avvicinai . Dormiva . Era disteso sul letto . Non si muoveva .
Stetti per spogliarmi come facevo di solito ma pensai prima di poggiare una mano sopra la sua bocca .Lievemente senza toccarla.
Era come ascoltare con le dita il suo respiro.
Improvvisamente l’aria si scaldò.
Caso rarissimo , spesso accade il contrario ma non sempre .
Ritrassi la mano . Non accadde niente.
Adesso ero convinta che qualcosa ci fosse ma non capivo cosa .
Mi tolsi i vestiti per la parte di sopra .
Lui sempre disteso sul letto .
Gli dissi : “ Nel caso guardami , sono nuda!”
Niente . Non si mosse .
Allora davanti a lui ed al letto cominciai a sfiorarmi le lettere.
“Allora mi dici come ti chiami ?”
Niente. Non si mosse .
Presi uno spillo con la mano destra .
“Il tuo nome prego ?” (In latino )
Niente ancora .
Allora dissi lui una frase che molti miei amici conoscono .
“ Razza di defecone “
Poi mi misi accanto a lui nel letto .
Distesa . Col seno e la pancia scoperti.
Chiusi gli occhi e gli dissi .
“ Ho molto tempo , fai te.”
Occhi chiusi .
Respirai quasi annoiata .
La distanza era minima .
Ed una mano mi toccò velocissima la A.
Micael , raccontare certe cose non è facile . Soprattutto se nessuno le racconta mai .
Fanne tesoro ; e voi che leggete (lo so che lo fate )
Non fate come me. Mai e poi mai . Non si scherza con ciò che non si conosce .
Ti abbraccio forte Mic.
Quasi 5 min .
Recuperata a pieno .
Ps: tu e Jacopo mi avete insegnato “ il lasciar sospeso il lettore “
Ora te lo becchi ..
(Visto sono pure umoristica amore )
Tua immortale V.
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