Se io trovassi il cuore
di quella donna
bistrattata dalle facezie
di un mondo logoro
dalle dicerie
dalle maldicenze
di ghiotti saccenti di frivolezze malsane
se io trovassi il cuore
di quella donna
nata nel dolore bambina
cresciuta nel terrore
serena
ammaliata dai sensi di colpa
per non aver potuto
soffrire un attimo
per il proprio vissuto
se io
trovassi il cuore
di quella donna
che ha versato lacrime
sopra parassiti di solitudine
dentro bacinelle
con il baratro fondo ruggine
di chi sa contenere
solo il proprio dolore
compreso il dispiacere
se io,
si io
trovassi il cuore
di quella donna
che ha sanguinato lavoro
per non perderlo
che si è umiliata
per ottenerlo
che ha sottomesso
la sua fede di essere una foglia libera
capace di giacere
dentro una fresa
di sogni perduti
per svegliarsi martirio
se io
purtroppo sempre io
trovassi il cuore
di chi ha contenuto nascite
per poi essere tralasciata
maltrattata
abbandonata
rifiutata
definita come ponte di sbarco
per vite migliori
per gente migliore
per chiunque migliore
se io
inverosimilmente io
trovassi
me ne convengo
quel cuore
ammaliato dalla morte
perché non c'è più vita senza ritegno
insospettito dal dolore
perché solo di quello
si sente degno
perduto
nel battito di quel silenzio
che fa eco al proprio disprezzo per farsi udire
ed una una voce flebile
quanto il sussurro di un morto
che già se ne è andato via
già non c'è più
ne spera che ci sia
un balzello accademico
già si è involato via
se
voce del verbo giacere
sopperire al quieto accadere
trovassi un cuore
che a mirarlo battere
mostrasse
voragini di pentimento
pentimento di una vita
destinata a soffrire
i postumi dei comandi altrui
le regole
dei capricci altrui
gli idiomi stupidi idiomi
quegli idiomi
idioti
idioti
maledetti idioti
è terribile non essere ascoltate
vivere la vita insanguinate
e non essere asciugate
è terribile
sprofondare nel sonno della pestilenza
di quel virus
che ti infiamma le viscere
del non so che
del non mai come
del non so dove
se trovassi
me ne merito
quel cuore
sottoposto al sottovuoto del suo esprimersi
inscatolato nella teorica vicenda
che un giorno andrà tutto bene
ma
nel segno di poi
mai e poi mai
avviene
se vi trovassi tutte
tutte quante
voi
così descritte
col cuore in mano
tristi
stanche
stufe
arrabbiate
avvilite
affrante
vi mostrerei questa vasca
questa qua
guardatela
c'è acqua limpida dentro
sono lacrime di vergine
scintille di vite
speranza di sete
foce del verbo divenire
fauci del verbo
liberare
vi chiederei di gettarlo li
quel cuore
quel vostro cuore
timido e dolorante
in compagnia del mio
che da solo
nuota
in questa lieta tempesta
da sempre
e poi così
senza cuore
senza animo
senza dolore
senza niente
vi prenderei per mano
per portarvi
dove si riscuote l'infinito
ed il pegno
per tutti quelli che vi hanno fatto questo
credetemi
sarebbe altissimo.
V.
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