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Catalessi dell'Iride

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs


Se io trovassi il cuore di quella donna bistrattata dalle facezie di un mondo logoro dalle dicerie dalle maldicenze di ghiotti saccenti di frivolezze malsane se io trovassi il cuore di quella donna nata nel dolore bambina cresciuta nel terrore serena ammaliata dai sensi di colpa per non aver potuto soffrire un attimo per il proprio vissuto se io trovassi il cuore di quella donna che ha versato lacrime sopra parassiti di solitudine dentro bacinelle con il baratro fondo ruggine di chi sa contenere solo il proprio dolore compreso il dispiacere se io, si io trovassi il cuore di quella donna che ha sanguinato lavoro per non perderlo che si è umiliata per ottenerlo che ha sottomesso la sua fede di essere una foglia libera capace di giacere dentro una fresa di sogni perduti per svegliarsi martirio se io purtroppo sempre io trovassi il cuore di chi ha contenuto nascite per poi essere tralasciata maltrattata abbandonata rifiutata definita come ponte di sbarco per vite migliori per gente migliore per chiunque migliore se io inverosimilmente io trovassi me ne convengo quel cuore ammaliato dalla morte perché non c'è più vita senza ritegno insospettito dal dolore perché solo di quello si sente degno perduto nel battito di quel silenzio che fa eco al proprio disprezzo per farsi udire ed una una voce flebile quanto il sussurro di un morto che già se ne è andato via già non c'è più ne spera che ci sia un balzello accademico già si è involato via se voce del verbo giacere sopperire al quieto accadere trovassi un cuore che a mirarlo battere mostrasse voragini di pentimento pentimento di una vita destinata a soffrire i postumi dei comandi altrui le regole dei capricci altrui gli idiomi stupidi idiomi quegli idiomi idioti idioti maledetti idioti è terribile non essere ascoltate vivere la vita insanguinate e non essere asciugate è terribile sprofondare nel sonno della pestilenza di quel virus che ti infiamma le viscere del non so che del non mai come del non so dove se trovassi me ne merito quel cuore sottoposto al sottovuoto del suo esprimersi inscatolato nella teorica vicenda che un giorno andrà tutto bene ma nel segno di poi mai e poi mai avviene se vi trovassi tutte tutte quante voi così descritte col cuore in mano tristi stanche stufe arrabbiate avvilite affrante vi mostrerei questa vasca questa qua guardatela c'è acqua limpida dentro sono lacrime di vergine scintille di vite speranza di sete foce del verbo divenire fauci del verbo liberare vi chiederei di gettarlo li quel cuore quel vostro cuore timido e dolorante in compagnia del mio che da solo nuota in questa lieta tempesta da sempre e poi così senza cuore senza animo senza dolore senza niente vi prenderei per mano per portarvi dove si riscuote l'infinito ed il pegno per tutti quelli che vi hanno fatto questo credetemi sarebbe altissimo. V.

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