Esistono
Mali così insoliti
Da far stralunare i cancelli dell’iride
Come quel catino
Lindo da fatiCa reietta
(Volta la vista altrove per poi ripassarla veloce)
Risplende putRido e pieno
D’impasto simile alla delicatezza
Del quiEto morire
Così il cuore mio
Astuccio malevolo
Di branDelli di sangue
Batte all’unisono
Col ticchettio amaro della mietitudine
E che sia la speranza di quel unico istante tal quanto
della sua solitudine divIene legione
Far tempesta su di me
Onde di cielo aMaro
Che scendono sovrane
(Siamo vascelli ammaInati nei cimiteri delle caravelle ,Lo so)
Ecco perché sOno la principessa delle molliche
Sbriciolo dissensi
In ogni dove
Nessuno mi coglie
Seppur
Tanti piccioni
Becchettano il pasto
Esistono mali insoliti
Parole in disuso
Ma sappi che non dimenticai la nostra coRsa
Anche se il dirupo ha vicendevoli parvenze
Ho insoliti intrecci con la fine
Come l’Arianna scanzonata
Tra il focolaio appeso
Tesso l’inizio quale gloria perpetua
Così il rosmarino vive in me
Ne detengo il regno
Ci condisco la bellezza del tempo che fu
Non disperare mai se sono una scritta
Nel bel accaduto
Esistono mali
Peggiori della pece a colazione
Incauti quanto un cieco
Che passeggia nella corsia prEferenziale
Dei tir
Nell’ira di punta della stagione del vivo
Nutriti di me in quanto possesso del niente
Ed avrai tutto
Ogni Cosa
Ogni luogo
Indirizzo e regno geniale
Siamo fatti per essere l’arbitro dell’altra
Ma caro mio
Dilungarmi e’ la mia menzogna
Esiste un male
Più grande di tutti
Per quanto ti riguarda
Di cui al capoverso precedente
AmArmi .
V.
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