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Io non so se siete pronti per questo ma e’ giunto il momento ...M.J
L'ultima apocalisse
Premessa
(Parole tratte dall'apocalisse di Giovanni)
Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più.
Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio,
pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Udii allora una voce potente che usciva dal trono:
“Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
Egli dimorerà tra di loro
ed essi saranno suo popolo
ed egli sarà il “Dio-con-loro.
E tergerà ogni lacrima dai loro occhi:
non ci sarà più la morte,
ne lutto,
ne lamento,
ne affanno,
perché le cose di prima sono passate.
E colui che sedeva sul trono disse: “Ecco io faccio nuove tutte le cose”;
e soggiunse :
Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci.
Ecco sono compiute!
Io sono L'alfa e l'Omega,
il principio e la fine.
A colui che ha sete darò gratuitamente
acqua della fonte della vita
Chi sarà vittorioso erediterà questi beni;
io sarò il suo Dio ed egli sarà il mio figlio.
(Apocalisse Di Giovanni -Estratto)
Purtroppo
per voi
chi, dopo Giovanni l'apostolo trascrisse
questo pensieri
non sapeva
che tutto quello che era stato scritto
nascondeva una diversa verità
Giovanni
occluse
nascose
una parte
a lui completamente ignota
indecifrabile
impossibile da gestire
solo perché
l'apocalisse
che in realtà significa
“la rivelazione”
da lui non fu mai scritta
ma presa
e trascritta
quasi letteralmente
da un libro
misterioso
la cui ultima parte
inconcepibile per quei tempi
non venne mai
divulgata
un'altra storia
ne fece parte simile come numero
e come pestilenza
ma quelle parole
furono saltate
quelle parole
adesso
sono scritte qui per voi
per farvi capire
quanto la fine
sia vicina
per farvi comprendere
che tutto quello che sappiamo è niente
Se ve la sentite di continuare
sappiate
qualunque cosa scritta
da ora in poi
prenderà vita
“L'ultima apocalisse”
(The last revelation)
I
Verrà un giorno
di un tardo pomeriggio crepuscolare
il vostro regno
che fu il riflesso
condannerà le vostre sembianze
l'apparire
vomiterà
la vostra incredulità
osserverete il vero tracciato della vostra esistenza
attraverso specchi di rame
giacerete davanti inermi
e sopraffatti
il senso perderà la ragione d'essere
e la vostra visione
il vostro reale
aspetto
condito per ogni peccato commesso
per ogni perdita
cercata
per ogni pianto
che vi ha distrutto
per ogni vento che vi ha intagliato
chiamatelo flagello
disgrazia
pestilenza
osserverete
chi siete
e poi
con un mantello di seta color rosso dolore
coprirete
la verità rivelata
II
Verrà un giorno
dove il riflesso
della prima piaga sofferta
si tramuterà in delirio sulla pelle
la carne tremerà dal dolore
cicatrici
segneranno la vostra vita
di fronte alla massa
prostrerete i vostri sogni
e sarete per sempre
scherniti
ma mai dal vostro popolo
perché
del vostro popolo nessuno
apparirà candido
come la luce della
purezza
tagli
incisioni
cuciture
marchieranno
i vostri
meravigliosi aspetti
così che mai
più
potrete nascondere
il dolore
passato e sopravvissuto
III
Verrà un giorno
forte delle prime due piaghe
perderete il tempo
quel battere a voi tanto significante
non avrà più ragione d'essere
e per quanto possiate ragionare
vi nasconderete nei ricordi
per alimentare abitudini
e scelleratezze
questioni
pratiche
ed opere senza logica
sarete tormenti senza tempo
non sarà come morire
ma la follia
nei vostri luoghi governerà
sovrana
IV
Verrà un giorno forte
delle precedenti piaghe
perderete la voce
ed ogni volta
con la massima profusione concessa
proverete a parlare
al posto di un suono
usciranno coriandoli
coriandoli di pensiero
che si tramuteranno per sempre
in occasioni lasciate andare
perdute
fuggite
finirete
ottusi nella vostra convinzione
del mancato silenzio
per dimenticare ogni cosa
dimenticherete
i vostri cari
i vostri amici
i vostri amori
e poi quando la vostra mente sarà priva
di ricordi
dimenticherete anche voi stessi
V
Verrà un giorno
forte e sostenuto dalle precedenti piaghe
che cercherete di risalire la corrente
niente più specchi
nessuna paura
delle cicatrici che avete addosso
nessun pensiero su un tempo perduto
e soprattutto nessun ricordo
che possa legarvi
a qualcosa
Verrà quel giorno
in cui crederete di avere sconfitto
le vostre debolezze
e solo allora
tutti i mari
si seccheranno
le acque di ogni oceano
confluiranno nelle profondità della terra
ogni luogo diventerà un abisso
per una nuova ricerca
quello che è stato nascosto
ora sarà al vostro cospetto
quello che si è sempre celato
vi coglierà
nel suo manto di possesso
vi dominerà
del suo regno
vi concederà una misera parte
le vostre catene
VI
Verrà un giorno
che il potente costruttore del suo dominio
si stancherà di voi
forse stufo
di luce di una lampada ormai condannata
a bruciare
vi lascerà liberi
vi donerà il libero arbitrio
vi accrescerà con il dono della costruzione
vi insegnerà a distinguere
l'oro
dalla muffa
il latte dal veleno
vi darà dei villaggi
ove voi
possiate
costruire
le vostre vite
vi indicherà
la bramosia
della guerra
la rabbia e l'odio
che una volta avevate perduto
Vi farà conoscere l'amore
vi darà conoscenza
istruzione
vi racconterà favole
che poi
voi racconterete
costruire per costruire
raccontare per raccontare
cresceranno le storie
alle quali avete dato inizio
le parole muteranno
Avrete di nuovo un tempo
con il quale giacere
pieni di interessi
la vita
avrete un campo come di grano
da arare
i vostri sogni
avrete conflitti
perché
ritenuti necessari
avrete le vostre debolezze
i vostri rimpianti
le vostre stagioni
ne avrete quattro
ed una quinta stagione
dove pensare il rimedio
a questo tempo
che vi cambia
interiormente
fisicamente
spudoratamente
avrete specchi
come quelli sui quali avete interposto un telo
tanti specchi
dentro i quali ammirarsi
ammuffirsi
allontanarsi
avrete orecchi per sentire il disagio
occhi per guardare il dolore
venire
andare
colpire
e poi tornare
avrete ogni cosa
ma mai un vostro cielo
le stelle saranno d'altrui potere
la magia un'arte rara
il consulto con le anime passate
un complesso ingranaggio
che tarderete a capire solo
un attimo prima del varco
avrete la morte
un tempo dimenticata
di quel lasso che fu
avrete dei nuovi mari
dentro i quali gettarsi
e sarete felici
di navigare
non è un ancora
perché vi siete dimenticati
è solo un ancora
appesa al suo fondale
dal quale
mai e poi
mai riuscirete a comprendere tutto questo
il vostro costruttore
vi concederà il lusso
più estremo
più ignobile
e lontano
dai vostri concetti
l'essere cavia
VII
Verrà un giorno
forte delle prime sei piaghe
flagelli
tormenti
che comprenderete
la vostra unica
apocalisse
la verità rivelata
il grembo nascosto
la pioggia di sangue
il cammino tra la tempesta
l' idiosincrasia
delle vostre scelte
che mai avete realmente avuto
udirete una tromba
suonare
non sono angeli
non è nessun Dio
in fondo neanche la vostra condanna
Verrà quel giorno
e capirete
che ogni cosa
ha ragione d'essere
perchè ogni essere
è ogni cosa
Voi siete
l'Alfa
L'omega
l'accaduto
quello che accadrà
Voi siete
la scelta di essere
e tante volte
troppe volte
scegliete
la fine.
Micael Jackobs e Valentina .
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