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The forest
(Titolo originario)
(La foresta delle Vagine Rotanti )
Opera registrata alla Sie prot. N. 69 del 3 novembre 2001
Proprietà di Valentina (alias V)
Ringraziamenti a Darya _Goncharova_ per le immagini .
(Puntata altamente erotica ) l’immagine sottostante non c’entra niente con il testo in se.
5
C'è stato un periodo della mia vita che ero molto solo se uomo
Sola se donna
E la voglia di sesso e stravaganza in me
aveva raggiunto il limite sconosciuto
Mi ricordo di quella volta
Come uomo
Che mi feci un clistere alla vaniglia
Un altra come donna
volli provare l'ebrezza della masturbazione pubblicitaria
Nell'ordine mi toccai guardando
Mastrolindo
Coccolino
E l'uomo del mulino bianco
In quest'ultimo caso tardai a venire
Mi ricordo invece di quella volta
era un inverno mite
conobbi un uomo tanto carino quanto bello
ero uomo ovviamente
la sera che uscimmo mi regalò un mazzo di rose
io ne rimasi così affascinato che
quando mi invitò a casa sua
dopo avermi offerto la cena
lo spogliai
e con l'aiuto di un po di miele
decorai il suo pene con i petali delle rose che mi aveva regalato
per poi ingoiarle una ad una
quel dolce giovanotto
scappò da casa sua
lasciandomi solo con le rose
io chiusi la porta e me ne andai
forse mi aspettavo più coraggio
ma lui non ne ebbe
Come quella volta
che ero donna
e conobbi una ragazza svedese
dentro un locale africano
non ho idea di cosa ci facesse li
ma la conobbi
dopo due ore andammo da lei
e consapevole di quanto ogni giorno sapevo
per quel che vi raccontai dei consiglieri
le proposi un gioco
mentre ci stavamo baciando
io ero nuda
e lei era nuda
mi venne in mente
di prendere un uovo
poi le chiesi di distendersi per terra
di lasciarsi andare in quanto ci avrei pensato io a gestire il gioco
misi pertanto l'uovo sul suo ombelico
poi mi avvicinai al suo ventre
ponendomi sopra di lei
stando attenta a non schiacciare l'uovo che la cosa si sarebbe tramutata in un pasticcio
le chiesi di fare lo stesso
ed in quella posizione che molti chiamano con un numero altisonante ed ambiguo
io coniai una nuova definizione
il sessantanove e mezzo
ovviamente ci vollero tre uova
alla terza
delicatamente potemmo gioire l'una dell'altra
e quella sensibilità che ne venne fuori da due corpi
così in bilico alla propria fisicità ed essenza fu esemplare
ovviamente poi non la vidi più
Due estate fa mi ricordo
trovai centoventi euro di fronte ad un parrucchiere di un centro commerciale
presi la palla al balzo
come se fosse destino
entrai e chiesi di farmi i capelli
ero donna in quel momento
ed il colore della chioma
sul giallo trascendentale
e quando la ragazza mi chiese di sedermi per lavarmi i capelli e mi mise quella vestaglietta celeste per non bagnarmi
provai una forte pulsione per lei
tanto che senza essere vista
con una mano nascosta sotto la vestaglia
mentre faceva lo sciacquo
ed il risciacquo
mi masturbai li seduta sul lavabo del parrucchiere
fu una esperienza simpatica e rassicurante
come quella volta
ed ero uomo
feci sesso abbracciato ad un pino
lui era coreano credo
dietro di me mi abbracciava
ed io il pino
non mi importava niente della melassa che si spargeva sul mio corpo
sentivo che era un tutt'uno con la natura
anche perché ho sempre saputo che gli alberi ci osservano
ci sentono
e quel condividere fu talmente emozionante
che anche come donna
feci l'amore
abbracciata ad un albero
era una sequoia
poi
imparai
sempre come donna
a fare l'amore sopra gli alberi
anche se le mie amiche di quei giorni
(dato che m'era presa la fissa)
erano un po titubanti ad arrampicarsi
mi ricordavo di Candy Candy che saliva sugli alberi
me lo ricordavo spesso
lei saliva
io ci facevo all'amore
e per ogni albero
una sensazione diversa
come se l'albero stesso
sentisse quella parte di noi che veniva fuori
vi consiglio l'abete
è lussureggiante
se si dice così non credo
ma penso abbiate capito
la definizione in essere
Una volta invece mi andava di ubriacarmi
ero donna
lei era una bellissima ragazza Polacca
eravamo da lei
in affitto
intendo lei pagava l'affitto io come ospite come sempre faccio
in quanto
sono una
se donna
oppure uno
se uomo
da una botta e via
niente di più
mai un ritorno
mai un sequel
una seconda parte
mai
dicevo
eravamo distese sul letto
ed avevo sete
il ristorante dove eravamo andate a mangiare
era salatissimo
sia di prezzo che ci cibo
ma io quel giorno avevo trovato per terra cento quarantacinque euro
perciò mi ero offerta di pagarle la cena
a casa sua ci spogliammo e le chiesi da bere
tornò con qualcosa che non mi parve troppo forte
credo sia stato del Gin
del Rum
del Cointreau
le dissi che avevo un idea
mi era soggiunta li per li ma non era vero
in fondo i miei consiglieri giornalieri a qualcosa servono
le versai quel liquore ai bordi della vagina
poi andai in cucina alla ricerca di un po di zucchero
appena lo trovai
con due dita glielo misi intorno
poi la guardai e le dissi che io di solito bevo così se a lei va
mi guardò un po allibita
credevo volesse scappare anche quella
ma non lo fece
anzi
due dosi di cointreau nella mia di vagina
non bastarono
ce ne volle una terza
dopo due ore eravamo ubriache ma soddisfatte
non c'è niente di meglio che bere da una fonte che non sia la nostra
mi viene in mente inoltre quella volta
che strapazzata dalla follia dell'orgasmo
impossibilitata ad avere qualcuno in quel mentre
momento
istante
attimo sublime
mi capitò di passare davanti ad un giardinetto tanto carino
e di notare
sapete
quei nanetti
i sette nani
quelli standard
li vidi li assiepati in quel giardino
un po nascosti
neanche tanto in evidenza
avevo una gonna rossa e non portavo le mutande
(guarda caso)
entrai di soppiatto e dopo aver osservato il primo nano
(credo sia stato Pisolo)
allargai le gambe sopra la sua testa e cominciai a muovermi
e dopo Pisolo
passai a Mammolo
poi fu il turno di Cucciolo
li mi soffermai più a lungo
aveva la testa più grossa
e il mio apparato pareva confacente più con lui che con gli altri due
mi strofinavo e cambiavo nano
decisi di venire su Brontolo
non so perché ma lo feci
lasciai gli altri nanetti insoddisfatti
avevo un debole per Brontolo
Mi ricordo ancora
ed ero uomo
quella bellissima sera che passai con un ragazzo Toscano
eravamo seduti l'uno sopra l'altro
in modo compatibile al sesso
nudi ovviamente
lui si muoveva sotto di me mentre io leggevo il sole ventiquattrore
gli avevo proposto
di provare l'orgasmo tramite lettura
secondo l'idea di un mio consigliere della mattina precedentemente
in pratica
seduti l'uno sopra l'altro
lui muoveva il corpo
ed io leggevo
l'ho fatto venire mentre stilavo con la voce un articolo di norme e tributi
questa particolarità sessuale l'ho provata anche con un altro
con lui
era l'inverso
io sotto lui sopra
ci ho messo un po anche perché non riusciva a capire il nesso di quella situazione
io dissi lui che non c'era un nesso da seguire
ne tanto meno una logica
dovevo solo muovermi dentro di lui
e lui leggere
e sarei venuto
perché ero uomo
quando l'articolo che stava esponendo avrebbe decretato il caso
la sangria l'ho bevuta sopra tre ventri diversi
sapete quei pezzettini di frutta che si nascondono negli anfratti più misteriosi
e per cercarli serve arguzia e notevole capacità?
Ho imparato
con il tempo
anche secondo consigli del personaggio di turno
ad usare la lingua come fosse una penna
non che avessi l'inchiostro in bocca
ma mi dilettavo
sia con uomini
quando uomo
che con donne
quando mutavo in donna
a scrivere frasi
parole
poemetti allegri
e poi
chiedere di indovinare cosa mai avessi potuto evidenziare sessualmente
se ero uomo
amorevolmente se ero stata donna
ho notato in quei casi che gli individui sottostanti tardavano a venire
come dire
una mente occupata
tarda
a liberare un corpo
occupato
questo è quanto per oggi
Mi chiamo Virginia
Valdez
De la Vuelta
Ma chiamatemi semplicemente V.
v come
vado dove mi porta l'orgasmo
e di solito non lo lascio mai indietro
ora devo defilarmi da questo luogo
dato che l'internet pinot mi chiude
ed io non posso sempre
scroccare connessioni
a persone conosciute e dimenticate il giorno stesso
amici
oppure amiche di una notte
in cambio di un pompino
oppure una baciata
Tho!
Cinquanta euro per terra
giusto per una pizza stasera
con i tempi che corrono
V.
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