Oggi 13 settembre anno 2019
Sarò breve e coinciso in quanto molto confuso .
Scriverò nelle note del cellulare .
Ho cercato tanto . In modo anche esagerato . Forse troppo . Anche se non l’ho raccontato .
Ho cercato di avvicinarmi a lei .
Alla mia Valentina .
Il bosco nemico . Forse Lei nemica in quanto arrabbiata .
Arrabbiata per averla sfidata con cose più grandi di me .
La magia e le possessioni non sono giochi .
Non sono sfide che si possono affrontare perché ci sentiamo di farlo .
Allora ho tentato tutti i giorni ad avvicinarmi al bosco .
Mi perdevo quasi subito . Sentivo angoscia .
Ansia.
Paura .
Ho pure dormito nel bosco . Provando a parlarci .
Niente . Niente di niente .
Non trovavo la casa .
Oggi , nel primo pomeriggio ci ho riprovato .
Perché sarò ciò che sarò ma non mi Arrendo mai .
E giunto in non so quale zona di quel luogo , che ogni volta mi pareva sempre più ampio , ho aperto le note di questo cellulare ed ho letto una poesia .
Si
L’ho letta al bosco . Tutta per intera .
L’ho letta tre volte .
Potevo sembrare noioso e ripetitivo .
Era una di quelle poesie che Valentina ha comunque intrisa in una carta speciale che proprio lei mi aveva regalato per scrivere .
Ho voluto credere a queste magie . Ci ho sperato . Con grande difficoltà ma l’ho fatto .
La poesia in questione si chiama XXX.
Una mano mi ha afferrato una spalla . Era dietro di me .
Non ho avuto paura . Avevo la casa davanti .
Che incredibile illusione era riuscita a mostrarmi non lo comprenderò mai .
Forse non lo voglio neanche sapere , devo avere rispetto per il suo strano mondo .
Mi ha guardato .
Poi ha sorriso .
E mi ha detto
“ Ora hai capito Micael ?”
Io ho annuito .
Poi.. e’ accaduto .
“Abbiamo qualche minuto “ ha detto .
Era bellissima . Così affascinante io non l’avevo mai vista .
Una sensazione che davvero , non avevo mai provato.
E Le sue labbra si sono posate su di me .
Sulle mie .
Poi una vertigine .
Il bosco che girava .
Ero intorpidito.
Mi ha sorriso .
Mi ha preso il sacchetto del cibo che mi ero premunito di portarle .
Mi ha indicato sorridendomi .
Poi..
Mi ha fatto un inchino .
Io ho cercato di emulare quell’inchino.
Goffamente non ci sono riuscito.
Le gambe tremavano ancora per quel bacio .
Erano solo labbra su labbra ma come appoggiare due universi insieme .
Credo mi abbia detto :”Non era necessario “.
Mi ha guardato per l’ultima volta .
“Fame “ ha sussurrato .
Poi un brivido .
Ha messo il suo dito indice di fronte al suo naso come per dirmi “ Silenzio “ .
Poi se n’è andata via .
M.J
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