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Ospedale psichiatrico di Firenze
Ore 11:45 reparto h
Jessica concluse la breve pausa alla mensa psichiatrica . Poi scese di nuovo nei suoi reparti . Solo lei ormai ne aveva accesso . Tanto era brava e competente poteva e gestiva ognuno di loro da sola .
Però qualcosa nella mente della ragazza faceva un rumore disastroso. Prese il mazzo di chiavi .
“E se ci provo ? Pensò guardando la chiave nera .
“Forse è giunto il momento !” Rifletté.
Scese tra i corridoi . Arrivando fino all’estremità di quei locali tanto angusti .
Giunse fino alla porta della chiave nera . La porta a lei proibita .
La osservò con timore . Come se dentro ci fosse qualcuno o qualcosa lei non potesse gestire . Si trastullo’ a lungo con le Chiavi. Prima di prendere in mano quella nera ed avvicinarla alla serratura .
“ Chi mai potrà scoprirlo ? “ pensò.
“Ho solo pochi minuti “ disse.
“ Apro un attimo , guardo chi c’è dentro e chiudo .” Concluse molto timorosa .
Poi si chiese come mai , dato che riponevano tanta fiducia in lei , non poteva gestire quel paziente . O chi stava là dentro . Si chiese inoltre , quali dei suoi colleghi gestisse quella fatidica porta .
Non aveva solo lei la chiave ? Sicuramente no . Pensò.
“ Mi caccerò in guai grossi “ disse .
“ Qualcuno farà la spia e perderò il lavoro.” Pensò nella sua testa preoccupata .
“ Poi sono costretta a fare tempo pieno in questura. Sai che palle . “ concluse .
“ Sempre a dire : commissariato di pubblica sicurezza dica .” Sbeffeggiò se stessa .
“ No non posso farlo ma una via di mezzo mi è concessa credo “ si disse .
Così si avvicinò alla porta cauta .
Comincio’ ad osservarla . Esaminò ogni punto di essa per capire , per intuire qualcosa in più di quello che sapeva già .
Provò ad avvicinarsi di più . Infilò la chiave talmente lentamente che la mano parve addormentarsi nel percorso .
Ma non la girò. La lasciò’ li. Non osò tanto .
Osservò ancora come se tra lei e quella porta si fosse stabilito un contatto di attesa che portasse ad una risoluzione .
Poi appoggiò la mano e chiuse gli occhi dicendo : “ Mi chiamo Jessica e chiunque tu sia di la , sappi che ti voglio bene .” Sussurrò
“ E mi dispiace che non posso aiutarti . Mi dispiace così tanto “ pianse .
Una lacrima scese bagnando la chiavetta .
Jessica in contemplazione della porta appoggio’ un orecchio . Come per sentirne il respiro .
Il respiro di una vita a lei estranea , non conosciuta .
Ascoltò la stanza al di là in tutto il suo infinito silenzio .
Parve addormentarsi un attimo . Si sentiva a suo agio.
Poi dal ‘altro lato un enorme colpo echeggiò sulla porta facendola trasalire .
“ Ma che cavolo ?” Disse spaventata .
Un secondo colpo ancora più cattivo la fece voltare . Cominciò a correre verso il primo corridoio .
Tremava . Le gambe molli .
Al di là da quella porta qualcosa si era arrabbiato . Qualcuno chissà .
Cadde per terra . Il mazzo di chiavi le scivolò.
Stette per svenire quando Sentì odore di bruciato dalla stanza rosa .
“ Robert” pensò .
Si riprese . Raccolse le Chiavi cercando quella rosa .
Tremando l’apri’.
Vide Robert immobile come sempre . Impassibile .
“ Robert “ gli disse piangendo .
“Robert “ quasi urlò adesso .
“ Robert ho paura “ finì.
Lui non si mosse . Come poteva ? Mai si era mosso di un millimetro .
Si avvicinò a lui e gli disse in lacrime .
“ Scusa non sono nel tuo turno ma ho fatto una cosa stupida con la chiave nera . Scusa .” Concluse .
“Avevo bisogno di entrare . Di stare accanto a qualcuno che mi proteggesse .” Gli pianse disperata .
“ Che mi ascoltasse e mi capisse per come sono Robert !” Finì il discorso . Gli fece una carezza e l’abbraccio’ con tutta la sua immobilità .
“ So che te mi leggi dentro ! Lo so ! Grazie .” Poi si voltò .
“ Vederti mi ha fatto stare meglio . Ho ripreso il controllo . Fanculo la chiave nera .” Urlo’.
“Noi ci vediamo domani . Vedrai che pasto ti preparo “ disse.
E quando chiuse la porta non vide Robert; no proprio non lo vide alzarsi da quella sedia , frugarsi nelle tasche . Poi prendere una sigaretta , un accendino e con quel solito ghigno , fumare .
Fine della puntata.
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