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Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs

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Casa Di Simon -Cena con i genitori ore ‪21:00‬


Jessica suonò a casa Di Simon ‪verso le 21:00‬. Lui le aprì. Pareva di corsa ed accalorata.

Portava un borsone enorme e la sua piccola borsetta di sempre.

Si tolse la giacca e fece un cenno di saluto ai genitori di Simon da lontano.

Lui la guardò un po preoccupato e le disse: “Tutto bene amore?” “Ti scoccia se ho invitato i miei” Sottovoce.

Jessica lo guardò, poi sorrise. Gli diede un bacio. “Nessun problema se cucinano altri!” Rispose.

Poi si diresse verso il padre di Simon e lo salutò cortesemente.

Dopo si affacciò alla cucina e salutò pure la madre del ragazzo che era ancora intenta a cucinare.

Lei le sorrise. Posò una stoviglia e l'abbracciò.

“Ohh! Quanto affetto grazie!” Disse Jessica.

La madre di Simon l'adorava ma si preoccupava sempre che lei potesse stufarsi di suo figlio perché sempre impegnato a lavoro.

Si misero a tavola perché la cena come fissato era pronta per le ‪21:00‬.

Jessica si stirò. “Scusate ma sono sfinita!” Disse . Ricordandosi che c'erano ospiti e non era a casa sua.

I genitori di Simon risero. Poi Iniziarono la lunga cena.

Tra un piatto ed un altro c'erano le solite domande di rito che ogni buon genitore fa a suo figlio, quando lo va a trovare.

E alla domanda della madre, quando si sarebbero sposati, tutti e due fecero spallucce.

“Non so mamma, siamo così impegnati nei lavori.!” Rispose. “Che fretta c'è? Siamo giovani!” Concluse.

Jesssica pareva non interessata ma non lo diede a vedere troppo. Aveva una fame da lupi e si ingozzava quasi furbescamente per non rispondere. Annuiva su tutto e sorrideva.

“Una ragazza modello!” Disse il padre di Simon a Jessica.

Lei per poco non ingoiò un osso di pollo. Iniziò a tossire. Poi si riprese e sorrise.

La madre la osservava. Ogni volta la osservava sempre di più.

A Jessica dava un fastidio enorme. E da un momento all'altro si aspettava la stessa domanda.

“Ma Jessi te ne devi fare ancora tanti di tatuaggi? Sei piena!” Disse.

Jessica ingoiò un altro pezzo di pollo. Ottimo però. Le sorrise e disse:

“Amo segnare di ricordi la mia pelle lo sapete! Mica uccido qualcuno!” Poi rise.

Simon parve imbarazzato.

Ci fu un attimo di silenzio poi il padre di Simon per stemperare la tensione, gli fece una domanda sui loro impegni lavorativi e come andava la ricerca di quel terribile Serial killer che suo figlio stava cercando.

Simon tentò di rispondere al padre quando Jessica alzò la mano.

“Scusate se vi interrompo, vorrei dire una cosa!” Pronunciò.

Ma la madre di Simon la interruppe dall'interruzione e le chiese: “Jessica amore ma quel tuo lavoro all'ospedale psichiatrico?”

“Che ha?” Chiese Jessica un po irriverente.

“No niente chiedevo se stavi ancora li?” Domandò.

“Si certo perché? E con la mano destra strinse a se il coltello molto affilato che usava per tagliare il pollo.

“Non ti piace lavorare in commissariato a tempo pieno?” Gli disse.

Jessica strinse più forte quel coltello, poi si rivolse verso Simon che la guardò disperato.

Qualcosa la placò.

“Signora mi scusi ma se una ama il suo lavoro e sa che tante persone non stanno bene ed hanno bisogno di lei.” Si fermò.

“Perchè io le curo in tutto e non gli faccio mancare niente da quanto sono professionale!” Continuò.

Udì un “Anche troppo” da parte di Simon ma per il bene della storia , fece finta di niente.

“Dicevo” Proseguì. “Se si ama il proprio lavoro e ci si sente realizzate, perché smettere? Perché fare qualcosa , meno piacevole di ciò a cui siamo predisposti?” Finì. Pero sorrise. E rilasciò leggermente il coltello.

Ci fu il gelo. Artico . Forse Boreale ma con tendenza al congelamento immediato dell'aria circostante.

Simon tossì. “Mamma dai sempre questa domanda!” “Stiamo bene così!” rispose in difesa della ragazza.

Altro sorriso di Jessica a Simon.” Ma quanto sono falsa si disse tra se e se.”

La madre si alzò per andare in bagno.

Passarono due minuti di silenzio. Poi Jessica alzò la mano e disse: “Devo andare in bagno pure io. Vado in coda!” E nessuno vide il coltello che si era messa in tasca.

Simon ed il padre continuarono a parlare più rilassati senza le due presenze femminili.

Jessica andò verso il bagno ed attese che la madre uscisse.

Attese.

Attese molto.

Poi quando aprì' la porta la guardò e le disse: “Anche io! Pipi!” Sorridendo.

La madre parve un po sorpresa ma sorrise e tornò nella sala.

Jessica rimase in bagno. Prese il coltello e se lo mise all'altezza gola.

“Da tagliarsi adesso! Che due coglioni!” Esclamò. Facendo un finto gesto di taglio con il coltello su suo collo.

Poi tornò a sedersi ed alzò di nuovo la mano.

“Simon c'è una cosa che dovrei dirti su quel serial killer!” Si fermò.

Lui la guardò e parve ricordarsi qualcosa.

“O cavolo Jessica scusami è vero non te l'ho detto!”Le disse.

“Detto cosa?” Chiese lei stranita.

“Lo abbiamo preso un ora fa!” Esclamò.

“Eh? Avete preso chi?” Chiese sorpresa.

“Il killer seriale. Un grande successo di un operazione che abbiamo portato a termine! Avevi ragione te amore .Frequentava uno di quei locali.” Concluse un istante.

“Ora sta in commissariato ma già il suo avvocato difensore vuole dichiarare l'infermità mentale” Disse.

“Così te lo trovi da te tra i pazienti ci pensi Jessica?” Le disse.

“Si immagino le risate!” Rispose glaciale.

Poi le vibrò il telefono.

“O no! Una chiamata dal lavoro!” Esclamò.

“In commissariato?” Chiese Simon preoccupato.

“No amore all'ospedale mi chiamano! E gli fece vedere un messaggio che diceva: Jessica vieni un tuo paziente è andato fuori di testa. Servi te.”

Jessica si alzò, prese la giacca, se la mise. Poi Guardò i genitori Di Simon e si scusò per l'imprevisto.

Prese borsa e borsone. Diede un bacio a Simon sussurrandogli che sarebbe tornata la notte.

Ed Uscì.

Dopo pochi metri si fermò ad un cassonetto.

Guardò il cellulare e si disse: “Pero che idiota di ragazzo che ho! Neanche si accorge che mi sono mandata il messaggio da sola! Però lo amo tanto. Ma tanto.”

E prese il borsone che si era portata con se gettandolo nella spazzatura.

“Queste interiora ad August non piacciono! Che spreco! Però!”


fine della puntata

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