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Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs

Poets of the dark


Dietro le quinte dell’anima


Delle volte in questo contesto mi piace ricordarti .

Per come eri . Folle ed impulsiva . Proprio come me .

Mi piace ricordare le volte in cui ti svegliavo con una scusa .

La volta in cui come risposta mi tirasti una specie di libro demoniaco in testa .

Mi fa ancora male .

Mi piace ricordarmi la volta nella quale portai Geremia dal macellaio e per scherzo lo lasciai li. Poi ti avvisai del gesto per svegliarti .

Ti incazzasti di nulla.

Mi piace ricordarmi i tuoi baci , che mi davi con più passione del solito perché mi vedevi sbroccare . ( quanta arguzia in te )

Soprattutto mi piace ricordare queste frasi .. o forse no ..


(Micael )


Valentina vuoi sposarmi ?


(Valentina )


No Micael . Dai verrebbe giù la chiesa .


(Micael )


Ma io sono serio . E poi si può fare in comune .


(Valentina )


Verrebbe giù anche quello Micael .

Non preoccuparti di sancire L’ unione .

Vivila .


Mi piace .. tutto questo cara Valentina ma.... mai e poi mai capirò queste tue scritture ...


Specialmente questo capitolo ..


Sei sempre con me ed oggi primo di un nuovo inutile anno sempre senza te .. te lo dedico .


The Forest capitolo 47


Prologo

Se avessi avuto un tempo

forse

sarei esistita

nei sogni di chi mi ha voluto bene

ma il tempo

scorre

come vene asciutte

del moribondo

lasciato solo alle sue pene

al suo martirio

quanto lo specchio adunco

al lieto aggrapparsi

quanto

al morso

che velenoso chiede

di portarmi via

portami via

dunque

come un tiepido

vento

di luna

portami

con te dentro questa notte

dipinta di passione

su una tela

rivolta verso la maestà sconfitta

e nessun pensiero dole

quanto

l'inasprirsi del silenzio

melodia

irraggiungibile per il musico che sa

ogni lacrima

una tempesta

ogni singhiozzo

un cuore che trema

che

rigoglioso

sanguina

disprezzo

e scelta

scelta di non vivere

di non esistere

di non credere

o forse

d'esser stato dolente

per ragione

e correttezza

malessere

questo è il mio modo

di vivere oltre la soglia che mai

altrove sarà varcata

la definizione mancante sta tra la dispensa dei sensi

ed il loro giudizio

e quanto soffro

solo a me

è definito saperlo

Fine del Prologo


Oggi

ero seduta al bar

come ogni maledettissimo giorno in cui mi siedo e rifletto

quanto

di me

l'appartenenza sfida

alla complicità

complice si

di questo stato

un po uomo

un po donna

di questa mutazione

che tanto cara

si vede

e poco si vede

e quel tanto che si mostra

è così subdola

da ritenere

d'accordo impiastri e sapienti

stavo osservando le stelle del mattino

quelle luci le quali

incresciose

muoiono per un tempo d'attesa

ampio per farle rinascere

uguali a sempre

alla mia

alla nostra vista

e come donna

mi chiedevo se

ciò che avevo scritto a posteriori

in quel foglio

qualcuno l'avesse letto

o se era meglio mostrarlo

ai miei curiosi lettori

di cui all'internet pinot

io facevo capo

solo io

e la mia inquietudine

dato che esplicitamente ho mai definito quale zona della mia Firenze

volgessi queste scritture

in fondo

non possiedo niente

un vacuo cellulare

trovato per terra

ogni tanto mi fa compagnia

con un gioco come pochi altri

per il resto

non ho più amici immaginari

ne una casa

immaginaria anche quella

delle volte vorrei dormire

forse adagiarmi e lasciarmi andare in un letto tutto mio

e non

in una nuvola

di desiderio represso

ieri

ho fatto l'amore

con una ragazza

inespressa nel sorriso ma non nell'animo

un po

mi è dispiaciuto

fare come faccio sempre

dissi lei

che

ogni persona che conosco è solo per una notte

o per un pomeriggio

se l'amore lo faccio di giorno

o di mattina

se di cui al capoverso sopra paragrafo uno

lei

mi ha osservato

ed in un attimo ho scorto

quanto si era persa nell'illusione d'aver trovato qualcosa

di aver trovato l'amore

di aver trovato

anche se una notte sola

non fosse

mai abbastanza per definire quanto la ricerca sia iniziata

di aver trovato qualcuna con cui parlare

riflettere

condividere

emozioni

quali gioie

e dolori

di una vita

fatta apposta per questo

classificata

per questo

per imparare la monotonia emozionale

di una moltitudine

l'ho baciata un'ultima volta

io come donna

sapevo

che da un momento all'altro

la mia maledetta natura

mi avrebbe volto contro il cambiamento

è sempre questo lo stesso dilemma

mi amerai ancora se un giorno cambierò?

Chiusi la porta della sua bellissima casa

con porta e finestre

neanche quelle avevo

e mi incamminai

verso

la deriva di quei sensi

sospirando ad un orgasmo

che si era già perduto

dentro la risonanza

magnetica

di un disastro

potrò mai provare veramente?

Seduta in quel bar

sempre quello

attesi

quasi impaziente

il consigliere di turno

per chi mi leggesse per la prima volta spiego di nuovo

nel caso sia donna

il consigliere è uomo

in quanto se fosse donna

tenderei a portarmela a letto

nel caso sia uomo

il consigliere è donna

perché se fosse uomo tenderei

all'azione di cui al capoverso precedente

comunque niente mutò in me

ero donna

e donna rimasi

un giovane

carino

apprezzamento questo fatto

per quei postumi residui interni

se fossi stato uomo

(L'incomparabile giudizio che mai scompare)

(Il residuo ancestrale per capirsi)

mi sorrise e si sedette

poi aprì una borsa

di cuoio marrone

e appoggiò sul tavolo un fogliettino

non disse una parola

come sempre accade

nessuno dice una parola

sono sempre io a parlare

loro annuiscono

lessi il biglietto

lo piegai

lo misi in tasca

mi alzai

feci un cenno con la mano

lui

non si mosse

poi presi la mia strada

Mi rendo conto

parlando ora

a chi mi legge

che sia complesso capire

il significato di ciò che ogni giorno avviene nella mia vita

del perché

un consigliere si siede

e lascia

del perché

la mutazione avviene

e non avviene

di quanto mi senta devastata

in quanto donna

di quanto mi senta devastato

in quanto uomo

di quanto non lo sia

in entrambi i casi per egoismo

sincero

egoismo

perché tendo a lasciare

abbandonare

fuggire

sono fuggita

da un matrimonio

sono fuggita

dalla mia fantasia

a volte fuggo

volendo comprendere

il senso

dell'abbandono per me stessa

abbandonarmi

al niente

ha un sapore amaro ed aspro

come fuliggine sulla neve

dopo una tempesta di arcobaleni

tante volte

quando sono uomo

sento il bisogno

di

rimanere donna

per lo stesso opponente contrario

quando sono donna

la pulsione si inverte

e questa continua

trasfusione d'incertezza

mi porta a uno scompenso caratteriale

con disturbo cronico

della passione

in parole più semplici

riesco ad amare

in egual maniera

sia l'uno che l'altro

nello stesso istante

senza carpirne la differenza

allora mi chiedo

se potrò mai essere gelosa

in caso di donna

geloso

in caso di uomo

mi chiedo perché

amo

qualunque ragazza su questa terra

idem

capoverso contrario

forse perché

ognuno mi dona una piccola parte di se

sapete la parte che si tende ad elargire senza timore?

Quella

anche se tante volte l'apertura all'altro è minima

è importante che ci sia

che sia sottolineata anche in modo flebile

ma che esista viva ai sensi

come ieri l'altro

ero donna

e facevo l'amore

con una ragazza

conosciuta

in un locale vicino

di cui non farò il nome

per motivi di sicurezza

in Firenze

eravamo da lei

(Nella mia casa immaginaria un po mi vergogno a portarla)

eravamo strette l'una all'altra

con parti opposte alla ricerca della perfezione dell'essere

le mie labbra

come involucro bagnato

sospiravano del suo succo

d' un abbandono

lascivo

e tenero

e lei

meno che impassibile

accompagnava sonorità e sospiri

tra il suo tocco ed il mio

lieve

ero li

a cibarmi d' un nettare non mio

perché il possesso

è il tormento della futura perdita

quando mi venne in mente il teorema di Euclide

avrei voluto enunciarlo

li per li

ma

forse non sarei stata capita

fraintesa

sbeffeggiata

offesa

forse lei si sarebbe offesa

come chi destina amore

e si ritrova altro

tra il ventre e la mente

il quadrato costruito su un cateto è equivalente al rettangolo avente per dimensioni l'ipotenusa e la proiezione di quel cateto sull'ipotenusa stessa.

E su questo teorema mentre mi dilettavo

con la foresta sua

mi divertivo con mente perversa a fare delle variazioni

quanto un violino varia in concerto d'essere

"Il rapporto costruito su false speranze è equivalente

al miraggio avente per dimensioni la menzogna e la proiezione

di quello stato sull'anima stessa"

"Il rapporto basato sull'amore è equivalente all'incredulità della ragione

avente per dimensione il pensiero e la riflessione di quel pensiero

sull'istinto"

"Il rapporto di un uomo o di una donna con un altro uomo o con un'altra donna

che sia io uomo

o viceversa donna

è equivalente

al dispetto

che il tempo

equipara

al cambiamento di cui nasco traccia

sulla proiezione dei sensi e della ragione"

e così...via

e così via..

Ora mi guardo attorno

curiosi

mi osservano

non porto le mutante

anche se non si vede

l'oggetto in essere forse si capisce dalle mie gambe accavallate

e gli uomini

sono così fissati di accavallature

lascio il mio posto a qualcun altro

all'internet Pinot

credo che stasera

forse

sarò uomo

ci sono uomini

che comprendono

la dolcezza

meglio di tante donne

solo

sono un po troppo fragili

il mio nome

è Valentina

Valfonda

Veronica

ma

chi mi vuol essere amico

mi chiami solo

v

che sia uomo

o che sia donna


V.

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