Poets of the dark
Dietro le quinte dell’anima
Delle volte in questo contesto mi piace ricordarti .
Per come eri . Folle ed impulsiva . Proprio come me .
Mi piace ricordare le volte in cui ti svegliavo con una scusa .
La volta in cui come risposta mi tirasti una specie di libro demoniaco in testa .
Mi fa ancora male .
Mi piace ricordarmi la volta nella quale portai Geremia dal macellaio e per scherzo lo lasciai li. Poi ti avvisai del gesto per svegliarti .
Ti incazzasti di nulla.
Mi piace ricordarmi i tuoi baci , che mi davi con più passione del solito perché mi vedevi sbroccare . ( quanta arguzia in te )
Soprattutto mi piace ricordare queste frasi .. o forse no ..
(Micael )
Valentina vuoi sposarmi ?
(Valentina )
No Micael . Dai verrebbe giù la chiesa .
(Micael )
Ma io sono serio . E poi si può fare in comune .
(Valentina )
Verrebbe giù anche quello Micael .
Non preoccuparti di sancire L’ unione .
Vivila .
Mi piace .. tutto questo cara Valentina ma.... mai e poi mai capirò queste tue scritture ...
Specialmente questo capitolo ..
Sei sempre con me ed oggi primo di un nuovo inutile anno sempre senza te .. te lo dedico .
The Forest capitolo 47
Prologo
Se avessi avuto un tempo
forse
sarei esistita
nei sogni di chi mi ha voluto bene
ma il tempo
scorre
come vene asciutte
del moribondo
lasciato solo alle sue pene
al suo martirio
quanto lo specchio adunco
al lieto aggrapparsi
quanto
al morso
che velenoso chiede
di portarmi via
portami via
dunque
come un tiepido
vento
di luna
portami
con te dentro questa notte
dipinta di passione
su una tela
rivolta verso la maestà sconfitta
e nessun pensiero dole
quanto
l'inasprirsi del silenzio
melodia
irraggiungibile per il musico che sa
ogni lacrima
una tempesta
ogni singhiozzo
un cuore che trema
che
rigoglioso
sanguina
disprezzo
e scelta
scelta di non vivere
di non esistere
di non credere
o forse
d'esser stato dolente
per ragione
e correttezza
malessere
questo è il mio modo
di vivere oltre la soglia che mai
altrove sarà varcata
la definizione mancante sta tra la dispensa dei sensi
ed il loro giudizio
e quanto soffro
solo a me
è definito saperlo
Fine del Prologo
Oggi
ero seduta al bar
come ogni maledettissimo giorno in cui mi siedo e rifletto
quanto
di me
l'appartenenza sfida
alla complicità
complice si
di questo stato
un po uomo
un po donna
di questa mutazione
che tanto cara
si vede
e poco si vede
e quel tanto che si mostra
è così subdola
da ritenere
d'accordo impiastri e sapienti
stavo osservando le stelle del mattino
quelle luci le quali
incresciose
muoiono per un tempo d'attesa
ampio per farle rinascere
uguali a sempre
alla mia
alla nostra vista
e come donna
mi chiedevo se
ciò che avevo scritto a posteriori
in quel foglio
qualcuno l'avesse letto
o se era meglio mostrarlo
ai miei curiosi lettori
di cui all'internet pinot
io facevo capo
solo io
e la mia inquietudine
dato che esplicitamente ho mai definito quale zona della mia Firenze
volgessi queste scritture
in fondo
non possiedo niente
un vacuo cellulare
trovato per terra
ogni tanto mi fa compagnia
con un gioco come pochi altri
per il resto
non ho più amici immaginari
ne una casa
immaginaria anche quella
delle volte vorrei dormire
forse adagiarmi e lasciarmi andare in un letto tutto mio
e non
in una nuvola
di desiderio represso
ieri
ho fatto l'amore
con una ragazza
inespressa nel sorriso ma non nell'animo
un po
mi è dispiaciuto
fare come faccio sempre
dissi lei
che
ogni persona che conosco è solo per una notte
o per un pomeriggio
se l'amore lo faccio di giorno
o di mattina
se di cui al capoverso sopra paragrafo uno
lei
mi ha osservato
ed in un attimo ho scorto
quanto si era persa nell'illusione d'aver trovato qualcosa
di aver trovato l'amore
di aver trovato
anche se una notte sola
non fosse
mai abbastanza per definire quanto la ricerca sia iniziata
di aver trovato qualcuna con cui parlare
riflettere
condividere
emozioni
quali gioie
e dolori
di una vita
fatta apposta per questo
classificata
per questo
per imparare la monotonia emozionale
di una moltitudine
l'ho baciata un'ultima volta
io come donna
sapevo
che da un momento all'altro
la mia maledetta natura
mi avrebbe volto contro il cambiamento
è sempre questo lo stesso dilemma
mi amerai ancora se un giorno cambierò?
Chiusi la porta della sua bellissima casa
con porta e finestre
neanche quelle avevo
e mi incamminai
verso
la deriva di quei sensi
sospirando ad un orgasmo
che si era già perduto
dentro la risonanza
magnetica
di un disastro
potrò mai provare veramente?
Seduta in quel bar
sempre quello
attesi
quasi impaziente
il consigliere di turno
per chi mi leggesse per la prima volta spiego di nuovo
nel caso sia donna
il consigliere è uomo
in quanto se fosse donna
tenderei a portarmela a letto
nel caso sia uomo
il consigliere è donna
perché se fosse uomo tenderei
all'azione di cui al capoverso precedente
comunque niente mutò in me
ero donna
e donna rimasi
un giovane
carino
apprezzamento questo fatto
per quei postumi residui interni
se fossi stato uomo
(L'incomparabile giudizio che mai scompare)
(Il residuo ancestrale per capirsi)
mi sorrise e si sedette
poi aprì una borsa
di cuoio marrone
e appoggiò sul tavolo un fogliettino
non disse una parola
come sempre accade
nessuno dice una parola
sono sempre io a parlare
loro annuiscono
lessi il biglietto
lo piegai
lo misi in tasca
mi alzai
feci un cenno con la mano
lui
non si mosse
poi presi la mia strada
Mi rendo conto
parlando ora
a chi mi legge
che sia complesso capire
il significato di ciò che ogni giorno avviene nella mia vita
del perché
un consigliere si siede
e lascia
del perché
la mutazione avviene
e non avviene
di quanto mi senta devastata
in quanto donna
di quanto mi senta devastato
in quanto uomo
di quanto non lo sia
in entrambi i casi per egoismo
sincero
egoismo
perché tendo a lasciare
abbandonare
fuggire
sono fuggita
da un matrimonio
sono fuggita
dalla mia fantasia
a volte fuggo
volendo comprendere
il senso
dell'abbandono per me stessa
abbandonarmi
al niente
ha un sapore amaro ed aspro
come fuliggine sulla neve
dopo una tempesta di arcobaleni
tante volte
quando sono uomo
sento il bisogno
di
rimanere donna
per lo stesso opponente contrario
quando sono donna
la pulsione si inverte
e questa continua
trasfusione d'incertezza
mi porta a uno scompenso caratteriale
con disturbo cronico
della passione
in parole più semplici
riesco ad amare
in egual maniera
sia l'uno che l'altro
nello stesso istante
senza carpirne la differenza
allora mi chiedo
se potrò mai essere gelosa
in caso di donna
geloso
in caso di uomo
mi chiedo perché
amo
qualunque ragazza su questa terra
idem
capoverso contrario
forse perché
ognuno mi dona una piccola parte di se
sapete la parte che si tende ad elargire senza timore?
Quella
anche se tante volte l'apertura all'altro è minima
è importante che ci sia
che sia sottolineata anche in modo flebile
ma che esista viva ai sensi
come ieri l'altro
ero donna
e facevo l'amore
con una ragazza
conosciuta
in un locale vicino
di cui non farò il nome
per motivi di sicurezza
in Firenze
eravamo da lei
(Nella mia casa immaginaria un po mi vergogno a portarla)
eravamo strette l'una all'altra
con parti opposte alla ricerca della perfezione dell'essere
le mie labbra
come involucro bagnato
sospiravano del suo succo
d' un abbandono
lascivo
e tenero
e lei
meno che impassibile
accompagnava sonorità e sospiri
tra il suo tocco ed il mio
lieve
ero li
a cibarmi d' un nettare non mio
perché il possesso
è il tormento della futura perdita
quando mi venne in mente il teorema di Euclide
avrei voluto enunciarlo
li per li
ma
forse non sarei stata capita
fraintesa
sbeffeggiata
offesa
forse lei si sarebbe offesa
come chi destina amore
e si ritrova altro
tra il ventre e la mente
il quadrato costruito su un cateto è equivalente al rettangolo avente per dimensioni l'ipotenusa e la proiezione di quel cateto sull'ipotenusa stessa.
E su questo teorema mentre mi dilettavo
con la foresta sua
mi divertivo con mente perversa a fare delle variazioni
quanto un violino varia in concerto d'essere
"Il rapporto costruito su false speranze è equivalente
al miraggio avente per dimensioni la menzogna e la proiezione
di quello stato sull'anima stessa"
"Il rapporto basato sull'amore è equivalente all'incredulità della ragione
avente per dimensione il pensiero e la riflessione di quel pensiero
sull'istinto"
"Il rapporto di un uomo o di una donna con un altro uomo o con un'altra donna
che sia io uomo
o viceversa donna
è equivalente
al dispetto
che il tempo
equipara
al cambiamento di cui nasco traccia
sulla proiezione dei sensi e della ragione"
e così...via
e così via..
Ora mi guardo attorno
curiosi
mi osservano
non porto le mutante
anche se non si vede
l'oggetto in essere forse si capisce dalle mie gambe accavallate
e gli uomini
sono così fissati di accavallature
lascio il mio posto a qualcun altro
all'internet Pinot
credo che stasera
forse
sarò uomo
ci sono uomini
che comprendono
la dolcezza
meglio di tante donne
solo
sono un po troppo fragili
il mio nome
è Valentina
Valfonda
Veronica
ma
chi mi vuol essere amico
mi chiami solo
v
che sia uomo
o che sia donna
V.
Comments