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Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs

Poets Of The Dark


Dietro le quinte della Fine.


Monteriggioni , sera. Un po di tempo fa. (Non tantissimo)


Premessa


Bisogna avere coraggio a dire la verità. (E non poco)


Fine della premessa


Ore 20:30 Circa.


Un ragazzo entra in una enorme sala con un tavolo e tante sedie. Circa otto. Poggia su una sedia una valigetta ed uno zaino. Poi Guarda verso il tavolo. Fa un cenno con la mano .

Al tavolo quattro persone rispondono al saluto.

Una invece, è intenta a leggere qualcosa. Ma si accorge comunque del nuovo arrivato.

Il ragazzo si siede al tavolo e guarda le altre persone sedute. Poi si rialza e le abbraccia una per una.

Era inizialmente imbarazzato.

Per maggiore comprensione dei fatti, porrò la storia come dialogo. Così sarà più facile comprendere il tutto.


(Angel)


Io non mi capacito. Ma che avete combinato?


(Samuel)


Ti piace?


(Angel)


Se mi piace? Una stanza nella magione accanto al castello di Monteriggioni. Non mi piace?


(Siria)


Amore , per i tuoi quaranta anni , volevamo darti qualcosa di speciale. Sappiamo che ami queste cose.


(Angel)


Siria, ecco perché tutti quei misteri in questi giorni. Ed io pensavo avevi un altro.


(Siria)


Si buonanotte.


(Angel)


Eccola la mia bella bambina. Anche te sapevi tutto vero?


(Alice)


Si Babi. Era una sorpresa. Una festa a sorpresa per il tuo compleanno.


(Angel)


Non ho parole grazie. Ma chissà quanto vi sarà costato.


(Samuel)


Ah! Ah! A me poco. Con il lavoro che mi ritrovo. Ma Micael e Valentina ci hanno messo del loro.


(Angel)


Micael.


(Micael)


Si?


(Angel)


Io non so che dirvi. Che fai?


(Micael)


Sto leggendo una cosa.


(Angel)


Sembri arrabbiato. Hai litigato con Valentina? Dove è?


(Micael)


Non sono arrabbiato. Ora arriva. Mi ha mandato un messaggio.


(Luca)


Piacere io sono Luca il ragazzo di Samuel.


(Angel)


Piacere io mi chiamo Jacopo, anche se questi bischeri mi amano chiamare Angel o Dark Angel.

Te chiamami Jacopo per favore.


(Luca)


Nessun problema. Ognuno si può far chiamare come vuole.

(Angel)


Allora Samuel che mi dici? Il lavoro? Complimenti per il ragazzo .

(Sottovoce) E' carino.


(Samuel)


Ma falla finita. Idiota.


(Alice)


Mio babbo è grullo.


(Angel)


Lo so amore mio. Vieni qua. Dammi un bacino.


(Alice)


Dai, sono grande ormai.


(Micael)


Si come no. Fai l'università.


(Alice)


Zitto te. Che sei più scemo di lui.


(Siria)


Alice! Non si offende.


(Micael)


Cazzo mene. Mi scivola come il rosmarino sulla bistecca. E poi vuol dire che domani sera , invece di quei cartoni del cazzo le rifilo un horror.


(Alice)


Tanto ti rubo il telecomando


(Micael)


Vedremo.


(Angel)


Ma ragazzi, dico io. Una saletta in questa parte di castello. Ora io non la conoscevo bene. Ma è troppo.


(Micael)


E' solo una sala . E' un ristorante. E questa una sala. Più esterna ma sempre si mangia.


(Angel)


Favolosa ed è tutta per noi.


(Micael)


Idea di Valentina comunque.


(Angel)


Tho! Eccola. Vale siamo qua.


(Micael)


Idiota. Siamo solo noi nella stanza.


Una ragazza, capelli lisci neri, senza il minimo trucco, un giubbotto di pelle bianco che ripose sopra il mio, poi una borsetta, coperta con finta pelliccia di ermellino (Che appoggiò su una poltroncina laterale) Il suo vestito color bordeaux, lungo le scendeva fino alle caviglia ma non dava spazio alla fantasia. Le contornava il corpo come una seconda pelle.

Ci fu un attimo di silenzio.

Ci guardò tutti poi ci disse:


(Valentina)


Non avete mai visto una donna in carriera?


(Angel)


Sei in formissima.


(Valentina)


Si certo.


(Micael)


Tutto a posto? Problemi col parcheggio?


(Valentina)


No Mic, solo un imbecille che non mi faceva salire. Pensa te.


(Samuel)


Forse il vestito?


(Ci fu un colpo di tosse. Il mio)


(Valentina)


La prossima volta gli brucio la sala.


La bambina le si avvicinò.


(Valentina)


Ciao Alys, sempre più grande.


(Alice)


E te sempre più bella. Micael che fortuna che hai.


(Micael)


Si un culo...


Valentina mi guardò minacciosa. Poi mi sorrise.


(Angel)


Dai, non manca nessuno. Siediti che aspettavamo solo te. Il cameriere è passato tre volte. Le Macumbe le fai la prossima volta. Abbiamo fame.


(Alice)


Vale, posso sederti accanto a te? Ma la fai ancora la strega?


(Una risata si prese tutta la sala)


(Valentina)


A tempo perso per i grulli, maschi, nessuno escluso qui.


(Luca)


Che c'entro io?


(Valentina)


Sei il nuovo ragazzo di Samuel vero?


(Luca)


Si, nuovo. (E guardò un po insospettito Samuel)


(Valentina)


Volevo dire, il primo ed unico. Scusami.


(Samuel)


Abbiamo capito. Grazie.


(Siria)


Siamo qua per festeggiare Jacopo ed i suoi quaranta anni. E sono felice che tutti siete intervenuti.

Le persone alle quali lui tiene.


(Micael)


Ci tenevamo anche noi.


(Angel)


Grazie. Grazie davvero. Mi avete commosso.


La serata iniziò . Proseguì allegra. Le portate erano tante. I vini pure.

Tutti bevemmo molto. Io una spanna di più degli altri. Non era un vizio, una abitudine.


Si fece tardi. Le 22:30


E Siria parlò:


(Siria)


Sono onorata e veramente felice del bene che volete al mio ragazzo. Tutti quanti. Tutti voi. Pensare che tanti anni fa non vi vedevo di buon occhio.


(Micael)


A me mai visto di buon occhio.


(Siria)


Ma non è vero. Sei il nostro babysitter.


(Micael)


E lo so. Du palle!


(Alice)


Ma Micael dai! Non ti piace seguirmi?


(Micael)


Insomma.


(Angel)


Micael scherza sempre. Certo che gli piace. Se non fosse per lui, con tutti gli impegni che abbiamo, non avremmo saputo come fare.

(Siria)


Comunque Io ed Alice dobbiamo veramente andare.


(Samuel)


Ma come? Il compleanno del tuo uomo, te ne vai? E perchè?


(Siria)


Alice domani va ad una gita. Si parte alle 5 e devo accompagnarla. Festeggerò con Jacopo la sera.


(Micael)


Si, i piccioncini. Bellini proprio.


(Siria)


Devo. Vieni Alice. Che ci vuole a tornare a Firenze. Jacopo prendo io la macchina. Ti riporta Micael vero?


(Micael)


Ma va? No va a corsa.


(Angel)


Certo. Casomai si fa anche un giro per i viali. Sai la quantità di..


(Valentina)


Ricordati che hai una figlia..cretino.


(Angel)


Ma io scherzavo e poi Micael non mi induce in tentazioni. Ha rimesso la testa a posto.


(Micael)


Ma che cazzo dici? Quando mai ti ho indotto? E poi parli di me sulla testa a posto? Ma dai.


(Angel)


Uff..non si può dire niente. Beviamo su. Fa sangue.


(Micael)


Si. Se continuo così apro una macelleria.


(Alice)


Ciao Babi. Ciao a tutti.

Salutammo Alice.


(Alice)


Micael?


(Micael)


Si?


(Alice)


Niente.


(Micael)


Come niente. Non mi dire niente che mi incazzo. Porca troia.


(Angel)


Siria, vai. Meglio. Sta passando alla fase Rem.


(Valentina)


Ehi! Che hai? Amore che c'è? Sei arrabbiato?


(Micael)


No. Sto bene. E' stato solo un momento.


Dieci minuti dopo anche il ragazzo di Samuel , che era venuto con mezzo proprio se ne andò. La mattina presto aveva il turno al mercato ortofrutticolo . Li aveva conosciuto Samuel .Era stato amore a prima vista.

Poi Quando Luca quando aveva saputo del compleanno di Jacopo , si era proposto di fare cambio turno proprio con Samuel. In modo che potessimo stare insieme la sera. Il turno sarebbe stato il suo.

Questo lo apprezzai molto.

Grazie Luca.


(Angel)


Allora siamo rimasti in quattro.


(Valentina)


Già. Diciamo quattro.


(Disse guardando verso me.)


(Angel)


Ora che sono andate via, siamo più liberi di parlare delle opere e della poetica. Non vi pare?


(Micael)


Si. In effetti, Siria non ama molto il nostro mondo. Ma con cortesia professionale si sta adeguando.

Però mi scoccia sempre parlare dei nostri progetti.


(Valentina)


Come stanno andando gli affari? Le opere pubblicate? Sapete vero che io ed Internet non siamo proprio parenti.


(Angel)


A Meraviglia. A tal proposito devo farvi delle note di demerito a voi due.


(Samuel e Valentina rimasero sorpresi)


(Samuel)


Che ho fatto?


(Angel)


Perché ciò che scrivi te lo tieni per te? Siamo un gruppo. Le condividiamo.


(Samuel)


Qualcuna l'avete.


(Micael)


Si, 8 poesie. Che poi a leggerle sembra di prendersi una mazzata nei coglioni.


(Samuel)


Io scrivo così. Non sono romantico come te Micael.


(Alzai le braccia in segno di resa)

(E forse perché avevo capito di aver esagerato col giudizio)

(Maledetto vino)


(Angel)


Te Valentina.


(Valentina)


Sentiamo la cagata.


(Angel)


Ma dico io. Ci porti opere come “ The Forest” E Vagina'secrets”


(Samuel sbuffò dal ridere)


(Angel)


Mi abbatti sto ragazzo che ora ha pure dubbi sulla tua sessualità.


(Micael)


Smettila Jacopo.


(Angel)


No. No.. ora ce le diciamo tutte. Spariamoci tutte le carte. Ora che siamo noi quattro.


(Valentina)


Se voi non capite le opere, che ci devo fare?


(Angel)


Ma l'hai lette?


(Valentina)


Le ho scritte ed allora?


(Angel)


Fammi vedere sotto.


(Micael)


Jacopo Piantala. Non lo reggi il vino. Smetti. Mi sto innervosendo.


(Angel)


Micael caro. Te tu ti innervosiscici in un attimo. Sempre stato così. Un fuoco ardente.


(Micael)


Te sei sempre fissato con il sesso. Fai te. Ti rammento le chat porno che facevo a tuo nome.


(Samuel rise)

(Valentina scosse la testa)


(Angel)


Ma eravamo giovani, pieni di pulsazioni. Dai. Sono frivolezze infantili.


(Micael)


Si. Certo. Mettiamola così.


(Valentina)


Un giorno ve la spiegherò. Ma l'appunto di merito a Micael perché?


(Micael)


Amore! Sei gelosa? Sarà per le miriadi di poesie che ti scrivo.


(Angel)


No. Su quelle abbasso le mani. Sei mitico. Ma hai osato andare oltre.


(Micael)


Cioè?


(Samuel)


Ho capito. Cazzo! E' vero! Che genio! Che mente che sei Micael! Dammi il sei!


(Valentina)


Non urlate idioti. Svegliate Simon.


(Micael)


Dorme. Stai tranquilla. Lo tengo sempre sotto controllo .


(Angel)


Già. Quanto ha adesso Vale.? Però che nome del cazzo gli avete dato.


(Micael)


Guarda lei..


(Valentina)


Un anno tra due giorni.


(Angel)


Eh vedi che anche voi, prima o poi l'avete tirato fuori un pargolo.


(Samuel)


Si, immagino . Conoscendo Micael sarà stata l'unica volta che hanno trombato.


Al che gli lanciai un bicchiere pieno di vino. E Simon, mio figlio si svegliò.


(Valentina)


Teste di cazzo. Ora mi tocca farlo addormentare a me. Bambini siete voi.


Valentina si alzò, mi passò accanto, mi fece una carezza sulla testa, prese la carrozzina ed andò fuori dalla sala.


(Micael)


Non me la fate incazzare. Quella ci fa una maledizione cruciata.


(Angel)


Buona questa. Comunque. Ti dicevo Micael. Grazie a te , le vendite dei libri e l'interesse per le nostre opere è andato alle stelle.


(Samuel)


Sei mitico. Davvero. Hai più mondi paralleli te che peli nel culo io.


(Micael)


Ma che cazzo dite? Mi spiegate?


(Angel)


Dai, Micael, ora che Valentina è di la. Lei non approva, lo sai.


(Micael)


Cosa? Cosa non approva?


(Angel)


Poets


(Micael)


Poets?


(Angel)


Poets of the Dark. Il profilo Facebook che hai fatto. Dove hai raccontato la nostra storia.


(Samuel)


Dove ci hai pure fatto morire, Mi sono toccato per mesi.


(Angel)


Ha funzionato. Hai destato interesse. Lo capisci?


(Micael)


No. Non capisco. Ma che hai? Samuel?


(Samuel)


Che ho? Niente.


(Micael)


Stai sbiancando. Che succede?


(Samuel)


Te hai bevuto troppo. Sto bene.


(Micael)


Bene un cazzo. Stai scomparendo. Che cazzo! Valentina vieni qua. Che hai fatto?


(Angel)


Stai calmo. Il vino. E' quello.


(Micael)


Valentina! Amore. Ho bisogno di te Vieni qua.


(Angel)


Non urlare! Svegli tuo figlio.


(Micael)


Cazzo. Sei pazzo? Sei insensibile. Samuel è scomparso. Non dici niente.


(Angel)


Sarà andato al bagno.


(Micael)


Io non mi sento bene.


(Angel)


Stai tranquillo. Ci sono qua io. E ti dicevo. Complimenti per Poets. Davvero.


(Micael)


Ma di cosa? Che dici? Valentina. Vuoi, Cazzo ,venire qua?


(Angel)


Micael! Ascolta. Valentina non c'è. Non c'è più.


(Micael)


E non torna?


(Angel)


Questo non sta a me. Io so solo che, anche io me ne sto andando. Lo vedi? Dammi la mano.


(Micael)


Non ve ne andate. Vi prego. Non lo fate ancora.


(Angel)


Tutte le sere, io torno. Sono con te. Ma poi devo andare. E' la vita. E' la morte. Micael. Coraggio.

Ti voglio bene. Tanto sai. Anche da lassù.


(Micael)


Non ce la faccio davvero. Non ce la faccio più. Senza di voi. Voglio morire.


(Angel)


Continua a scrivere. Così non morirai. Così ci ricorderai. Continua. Io me ne sto andando. Come ogni sera. Torna in te Micael. Torna alla realtà che tanto odi. Affrontala come sempre.

A presto mio adorato amico.


La scena cambia. Esco come da un vuoto temporale. Mi trovo realmente come ogni sera, in una delle tante osterie. Vedo gente. Gente vera. Che parla, che ride, che si anima. Poi vedo me. Seduto ad uno dei tanti tavoli. Solo. Per scelta e costume che indosso. Solo per il grande dolore della perdita.

Quando ogni sera vi saluto, dopo aver postato le poesie o le loro storie, forse poche persone lo sanno, ma io mi isolo. Lascio la realtà e vado li. Li dove ho descritto nel testo sopra. Nei miei mondi per farli rivivere. E creo storie come quella che avete letta.

Storie che continuano nel mio immaginario se realmente non fossero accadute veramente.

Se fossero ancora vivi.

Ma Ogni sera li perdo. Ed Ogni sera li ritrovo.

Tanto dolore in me, oggi è dimostrato.


Fine.


M.J

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