Poets of the dark
(Oltre le quinte dell’anima )
Era una notte buia .
Casa era la notte.
Portatile acceso, mi apprestavo a trascrivere l’immensa opera di Valentina , da scrittura a schermo .
Tante ne avevo lette , trascritte , affrontate . Quanta sofferenza . Me la gustavo sera per sera . Come un martire digiuno di macello. Una puntata alla volta . Due sarebbe stato troppo , per il mio stato , la mia solitudine , la grande mancanza .
Mi chiedevo , leggendo te, quanto una casa possa essere vuota . Mi chiedevo .
Quarantuno coltellate avevo subito per altrettante puntate . La prossima poteva essermi letale . Mai ti vorrò capire se tu non mi spiegherai .
In amore a te
In onore a te
Mia per sempre Valentina
Mai per sempre Valentina ?
Puntata 42
Se il ciclo della vita si spezzasse
io sarei quella parte della bilancia
che non pende mai
ne di qua
ne di la
una stella binaria
dentro un lago di sogni
smarriti
se tutto quanto si confondesse tra le parti
forse sarei
nella mia diversità l'unica certezza
una massa giudica l'operato del singolo per poi mangiarlo
un singolo giudica l'operato della massa
per essere poi massa
e venire mangiato
purtroppo
non sono più donna
o almeno
vado a fasi alterne
tutto accadde otto giorni fa
come vedete tanto è il tempo che non scrivo
mi ero ,
come donna
stranamente affascinata ad un uomo
si
avete capito bene
un uomo
ma peggio ancora
un consigliere
e ciò
davvero non doveva succedere
pioveva a dirotto quasi dentro il bar
e quando si sedette per darmi le utili informazioni che ogni consigliere
se donna
consigliera
(quando ero uomo)
mi dava
alzo gli occhi verso di lui
e non lo faccio mai
e lo guardo
e vedo in lui qualcosa che prima era mancato
forse
una striatura dei sensi
forse
un destino crudele che
sentitosi deriso
da troppa beltà illogica
ha messo in atto un dispetto
farmi innamorare
prima che si alzasse
l'ho fermato
ho messo una mano sopra la sua
e gli ho detto
"Ti prego non andare via"
lui come stranito da differente norma
ha scosso la testa
ed io ho insistito
"Ti prego sento che c'è qualcosa tra di noi"
lui allora
si è seduto di nuovo
e ci siamo guardati a lungo
senza dire una parola
senza che l'intero universo
fosse parte di noi
ma noi
solo noi
per sempre
ho stretto a lui le mani
in segno di dolore
in parte gioia
ed ho pianto
poi l'ho baciato
e non si è tirato indietro
un consigliere avrebbe dovuto farlo
ma lui non l'ha fatto
così l'ho baciato di nuovo
al cameriere
che passava davanti per il solito cappuccino
è cascato
tutto è cascato
mi ha guardata come se volesse chiedermi
"Si sente bene?"
"Sta baciando un uomo signorina, si sente davvero bene?"
ci siamo alzati
e lui
cosa mai vista
ha pagato il cappuccino senza parlare
mi ha presa per mano
non ho chiesto
qualunque luogo volesse portarmi sarebbe stato nostro
il nostro modo
di vivere assieme quella stranezza
io donna
con un uomo
io V.
con un uomo
mi ha mostrato le scale
la casa
i mobili
viveva da solo
e
come secondo lavoro
oltre il consigliere
faceva l'avvocato
mi ha offerto da bere
ed io come donna non mi capacitavo
come potevo emozionarmi per lui
lui che era uomo
ed io che ero donna?
Come era stato possibile?
Poi abbiamo parlato
la sua voce
ha accelerato sensazioni nel mio cuore
un uomo che parla
una donna che ascolta
abbiamo cenato
bevuto
non tanto
in borsa avevo i miei soliti gingilli
non ho avuto voglia di aprirla
non ne ho avuto voglia
siamo saliti verso il letto
come fosse una discesa
dolce e scoscesa
si è spogliato
ed io per la prima volta
ho visto un uomo come donna
il mio corpo bruciava
fiamme di un inferno maledetto
ed un paradiso pronosticato
mi sono tolta la camicia mostrando lui il seno
non pareva facesse caso alle mie stranezze
la mia camicia
con su le scritte
"La passione è un privilegio per chi non ha mai lussuria nel sangue ma definizioni nella mente"
mi sono tolta i pantaloni
e
purtroppo è successo
l'ho sentito arrivare come un treno a vapore in odore di condensa
come una stella nana
pronta ad implodere dentro un lavello bugiardo
come
un combinato petrolio derivato
ingoiato senza solfuri
sentivo che mi stava crescendo il pene
lo sentivo giungere a me
inesorabile e maledetto
ho detto lui di attendere un attimo
prima
piangente sono andata in cucina
ho preso un coltello
poi ho intravisto il bagno e ne sono entrata
mi sono denudata
osservando
il disagio universale inappropriato
poi con lacrime che parevano sangue
ho afferrato il coltello ancora più fortemente come si fa con la vita quando cessa d'esistere
e
e....
e....
mi chiamo Valentina
Viola
valfonda
violacea dalla rabbia
chiamate pure v
ma non chiedetemi altro
V.
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