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Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs

Poets of the dark


(Oltre le quinte dell’anima )


Era una notte buia .

Casa era la notte.

Portatile acceso, mi apprestavo a trascrivere l’immensa opera di Valentina , da scrittura a schermo .

Tante ne avevo lette , trascritte , affrontate . Quanta sofferenza . Me la gustavo sera per sera . Come un martire digiuno di macello. Una puntata alla volta . Due sarebbe stato troppo , per il mio stato , la mia solitudine , la grande mancanza .

Mi chiedevo , leggendo te, quanto una casa possa essere vuota . Mi chiedevo .

Quarantuno coltellate avevo subito per altrettante puntate . La prossima poteva essermi letale . Mai ti vorrò capire se tu non mi spiegherai .

In amore a te

In onore a te

Mia per sempre Valentina

Mai per sempre Valentina ?


Puntata 42


Se il ciclo della vita si spezzasse

io sarei quella parte della bilancia

che non pende mai

ne di qua

ne di la

una stella binaria

dentro un lago di sogni

smarriti

se tutto quanto si confondesse tra le parti

forse sarei

nella mia diversità l'unica certezza

una massa giudica l'operato del singolo per poi mangiarlo

un singolo giudica l'operato della massa

per essere poi massa

e venire mangiato

purtroppo

non sono più donna

o almeno

vado a fasi alterne

tutto accadde otto giorni fa

come vedete tanto è il tempo che non scrivo

mi ero ,

come donna

stranamente affascinata ad un uomo

si

avete capito bene

un uomo

ma peggio ancora

un consigliere

e ciò

davvero non doveva succedere

pioveva a dirotto quasi dentro il bar

e quando si sedette per darmi le utili informazioni che ogni consigliere

se donna

consigliera

(quando ero uomo)

mi dava

alzo gli occhi verso di lui

e non lo faccio mai

e lo guardo

e vedo in lui qualcosa che prima era mancato

forse

una striatura dei sensi

forse

un destino crudele che

sentitosi deriso

da troppa beltà illogica

ha messo in atto un dispetto

farmi innamorare

prima che si alzasse

l'ho fermato

ho messo una mano sopra la sua

e gli ho detto

"Ti prego non andare via"

lui come stranito da differente norma

ha scosso la testa

ed io ho insistito

"Ti prego sento che c'è qualcosa tra di noi"

lui allora

si è seduto di nuovo

e ci siamo guardati a lungo

senza dire una parola

senza che l'intero universo

fosse parte di noi

ma noi

solo noi

per sempre

ho stretto a lui le mani

in segno di dolore

in parte gioia

ed ho pianto

poi l'ho baciato

e non si è tirato indietro

un consigliere avrebbe dovuto farlo

ma lui non l'ha fatto

così l'ho baciato di nuovo

al cameriere

che passava davanti per il solito cappuccino

è cascato

tutto è cascato

mi ha guardata come se volesse chiedermi

"Si sente bene?"

"Sta baciando un uomo signorina, si sente davvero bene?"

ci siamo alzati

e lui

cosa mai vista

ha pagato il cappuccino senza parlare

mi ha presa per mano

non ho chiesto

qualunque luogo volesse portarmi sarebbe stato nostro

il nostro modo

di vivere assieme quella stranezza

io donna

con un uomo

io V.

con un uomo

mi ha mostrato le scale

la casa

i mobili

viveva da solo

e

come secondo lavoro

oltre il consigliere

faceva l'avvocato

mi ha offerto da bere

ed io come donna non mi capacitavo

come potevo emozionarmi per lui

lui che era uomo

ed io che ero donna?

Come era stato possibile?

Poi abbiamo parlato

la sua voce

ha accelerato sensazioni nel mio cuore

un uomo che parla

una donna che ascolta

abbiamo cenato

bevuto

non tanto

in borsa avevo i miei soliti gingilli

non ho avuto voglia di aprirla

non ne ho avuto voglia

siamo saliti verso il letto

come fosse una discesa

dolce e scoscesa

si è spogliato

ed io per la prima volta

ho visto un uomo come donna

il mio corpo bruciava

fiamme di un inferno maledetto

ed un paradiso pronosticato

mi sono tolta la camicia mostrando lui il seno

non pareva facesse caso alle mie stranezze

la mia camicia

con su le scritte

"La passione è un privilegio per chi non ha mai lussuria nel sangue ma definizioni nella mente"

mi sono tolta i pantaloni

e

purtroppo è successo

l'ho sentito arrivare come un treno a vapore in odore di condensa

come una stella nana

pronta ad implodere dentro un lavello bugiardo

come

un combinato petrolio derivato

ingoiato senza solfuri

sentivo che mi stava crescendo il pene

lo sentivo giungere a me

inesorabile e maledetto

ho detto lui di attendere un attimo

prima

piangente sono andata in cucina

ho preso un coltello

poi ho intravisto il bagno e ne sono entrata

mi sono denudata

osservando

il disagio universale inappropriato

poi con lacrime che parevano sangue

ho afferrato il coltello ancora più fortemente come si fa con la vita quando cessa d'esistere

e

e....

e....

mi chiamo Valentina

Viola

valfonda

violacea dalla rabbia

chiamate pure v

ma non chiedetemi altro

V.

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