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Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs

Sangueneve


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Ore 11:30 ospedale psichiatrico di Firenze


Jessica uscì dalla stanza che lei e la sua chiave avevano denominata ‘verde’.

Poi prosegui’ fino alla fine del corridoio. Una porta conduceva in un sottoscala ed ancora di nuovo due corridoi con sette stanze ciascuno. Faceva molto freddo in quella zona del reparto e Jessica ebbe un brivido. Si guardò attorno come per paura che qualcuno avesse notato quel suo stato di incertezza. Nessuno. Era sola . Giunse in fondo all’ennesimo corridoio. Lei definiva quella parte , la più oscura del ospedale. C’erano solo tre porte; due ai lati ed una in fondo . Poi tutto finiva . Sarebbe dovuta tornare indietro. Osservo’ le chiavi in cerca della porta idonea all’apertura . “Eccola “ disse. “ porta rosa”. Mentre apriva diede uno sguardo all’ultima porta. Quella che concludeva il suo viaggio tra i vari pazienti del settore H.

Si ricordo’ di quando tre anni fa, il capo del settore , ora non più in forza presso l’istituto ospedaliero le disse “ Mi raccomando Jessica; hai accesso ad ognuna di queste porte e vedrai ti troverai bene e nessuno intralcerà un lavoro così semplice come portare del cibo a questi pazienti . “ Poi prosegui ‘ “ quella stanza la non è di tua competenza “ le ordino’. “ hai le chiavi ma non è tuo compito ne entrare ne chiedere chi sta lì.” Proseguii. “ il resto è una tua gestione . Te questo devi fare e sarai pagata profumatamente se seguirai le semplici regole che ti ho appena descritto .” Concluse .

Jessica osservò tra le dita la chiave che avrebbe dovuto aprire anzi no , la porta di non sua competenza ; tante le volte girellava tra le dita quella chiave, tante altre si avvicinava alla porta quasi timorosa per udire o cercare di ascoltare chi ci vivesse dentro. Ovviamente in puro stile horror aveva colorato quella chiave di nero .

Entrò nella porta con chiavetta rosa , e dopo averla chiusa come sempre alle sue spalle , osservo’ la stanza .

Un letto , un armadio , un tavolo marrone sciupato , ed una sedia con un uomo seduto .

Guardò l’uomo seduto e si avvicinò a lui .

Sapeva che era paralizzato. Sapeva anche che non aveva mai detto una parola o mosso un muscolo.

Era calvo , con addosso una tunica grigia .

Jessica era molto affezionata a Robert. Quello era il suo nome .

Jessica non sapeva del perché fosse ridotto così . Aveva provato tante volte a chiederglielo . Gli parlava molto . Stava anche ore a chiacchierare con lui se il turno per le altre stanze era compiuto .

Ma Robert niente .

Non si muoveva di un millimetro.

Stava seduto lì. Neanche il letto gli serviva .

Jessica prese una seconda sedia vicino al letto e gli di Mise davanti .

“ Robert caro come stai oggi ?” Gli disse .

Ovviamente non ebbe risposta .

“ Dai Robert parlami . Sono quasi tre anni che ci conosciamo . Sai più te del mio prete confessore .” Disse.

Poi prese un contenitore con del cibo liquido . Tirò fuori uno strano strumento . Un cannellino lungo una quarantina di centimetri . Lo infilo’ dolcemente nella bocca di Robert . Poi lo collego ad un altro apparecchio con un motorino e lo accese .

Verso ‘ quel liquido dentro una apertura dell’apparecchio. Poi chiuse il tutto e premette un pulsante . Il cibo sali’ fino alla bocca di Robert per poi essere ingoiato .

Gran parte di quel liquido ogni tanto fuoriusciva. Lei lo puliva e poi continuava .

Jessica i primi tempi aveva provato ad imboccarlo ma Robert proprio non muoveva un muscolo e rischiava di strozzarsi anche se non reagiva .

“ Robert amoruccio caro e dammi una mano su “ gli disse ma inutilmente .

Si ricordo’ le disposizioni che le diedero come se fosse ieri .

“ Jessica ricordati che devono mangiare ad ogni costo . Noi non abbiamo tempo per studiare metodi o usare apparecchiature costose . Sta a te trovare il metodo . E’ compito tuo , solo tuo . Ti paghiamo per questo “le dissero .

E Jessica si era sempre arrangiata e di quei pazienti che lei gestiva , nessuno era mai morto di fame o altro .

Robert bevve il suo pranzo . Poi Jessica gli diede come sempre una ripulita , gli fece una carezza e si alzò dalla sedia per riportala vicino al letto .

Non vide , perché fu una frazione di pochi secondi , no lei non vide Robert , non vide la pupilla di Robert allargarsi . Soprattutto non vide quel ghigno nel suo volto ammiccare alla stanza per poi tornare come sempre .

Jessica mise apposto l’apparecchiatura, pulì per terra le tracce di cibo liquido cadute ; poi si chinò di nuovo , mettendosi davanti a lui e guardandolo fisso , ad un palmo soltanto dalla sua bocca o forse meno ,gli disse :”Stronzo”:


Fine della puntata

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