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Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs

Lovers of Twilight


Parte 2


Il giorno dopo


Firenze Università degli studi

Sezione reparto evocazioni demoniache


Una lezione era in corso. Il professor Maliwen stava spiegando la terza lezione per evocare un demone. Il suo modo sempre enfatico , destava interesse a tutti gli universitari. Tranne una (Già, Strano). La voce di Maliwen echeggiava nell'aula.


(Maliwen)


Allora signorini e signorine, ieri abbiamo intrapreso il percorso su come evocare un demone. Oggi vi darò delle dritte su cose che non dovrete fare, dopo che lo avete evocato.

Prima cosa essenziale, presentatevi a lui. Vi apparirà nella sua forma iniziale e non è detto sia la sua vera forma primordiale. Sarà un po titubante di voi. Rassicuratelo.

Seconda cosa essenziale, non ditegli mai la parola “legame” che ha definito l'evocazione. Le cause (E ne sono accadute) sono disastrose e terrificanti.


(Vita)


Si..si..terrificanti...bla..bla..bla..come se non sapessi tutta la teoria...che noia.


(La ragazza iniziò a fare geroglifici su un foglietto, distraendosi dalla lezione)


(Dopo mezz'ora)


(Samira)


Ehi? Vita. Che stai facendo? Sembri assorta. Non ascolti la lezione? Credevo ti interessasse.


(Vita)


Eh? Cosa? E' finita?


(Samira)


No, amica mia ma se ti vede che fai i cavoli tuoi, ti sgrida.


(Vita)


Ma che sgrida. Che vede. Ieri ho fatto io la lezione. Credo non avrà neanche il coraggio di appellarmi. Senno parto con una filippica sulle successive 300 pagine che peraltro ho già tutte qui.


(Vita indico’ a Samira con un dito la testa)


(Samira)


Ok. Ok. Genietto. Fai come vuoi. Ma che ti succede? Pensieri?


(Vita scarabocchio’ un po, poi alzò lo sguardo)


(Vita)


Che ore detieni? Non ho l'orologio.


(Samara)


Le una meno venti. Perché?


(Vita)


Tra quindici minuti, coprimi, devo uscire un po prima dall'aula.


(Samira)


Ma che dici? Non puoi uscire se il professore non ti da il permesso. Lo sai. Regola base quarto paragrafo, postilla A del sanzionatorio.


(Vita)


Ah già. Cavolo. Devo assolutamente uscire prima che finisca la lezione.


(Samira)


Che devi fare? Un incontro amoroso? (Sorrise)


(Vita)


Non dire cazzate!


(Samira)


Wow! La prima volta che dici una parolaccia. In quanti anni ci si conosce? Nove? Si credo tu abbia un incontro. Sei così diversa oggi.


(Vita)


Smettila di fare la sciocca. Ora guarda come si fa.


(Vita alzò la mano)


(Maliwen)


Signorina Vita. Non le è bastato ieri?


(Vita)


Mi scusi esimio.


(Risata generale)


(Vita diede un'occhiataccia a tutti e tornò il silenzio)


(Vita)


Vorrei approfondire le clausole di dominio tra l'evocatore e l'evocato. Posso?


(Maliwen)


Ma no che non puoi. Ne devo parlare alla settima lezione. Ma perché vai avanti con il programma?


(Vita)


Signore, il programma, quello che lei spiegherà da oggi a fine corso tra sei mesi , è tutto qui.


(Vita con un dito indicò la testa. Poi fece un gesto all'aula di stare zitti. Fu un gesto preventivo.)


(Vita)


So che sono un po saccente in ciò ma se vuole, lei mi domandi qualunque cosa sul corso, io le risponderò subito.


(Silenzio dell'insegnante)


(Vita)


Sennò, facciamo così, devo fare una commissione per mia madre, posso uscire cinque minuti prima , così non la disturbo oltre? Facciamo così?


(Maliwen)


Emm..si..si..esci..tanto la lezione la sai. Esci pure. Vai.


(Samira guardò Vita)


(Samira)


Mitica. Ti adoro. Sei una bomba.


(Vita prese le sue cose e scese i gradini, si avviò verso l'insegnante e voltandosi al folto pubblico disse)


(Vita)


Seguitelo, o domani vi interrogo io direttamente.


(Cadde il gelo nell'aula)


(Un giovane ragazzo sibilò qualcosa del tipo)


-Ma chi è questa? Una ispettrice dell'istruzione demoniaca? Perché pare. Ogni tanto si intrufolano. Speriamo di no.


(Vita sorrise ed uscì)


(Vita)


Devo sbrigarmi. Se i conti orari sono giusti, le lezioni all'università degli studi finiscono ora.


(E di gran passo si diresse verso la realtà umana in piazza San marco n° 4)


(Vita sentì il rumore di una strana campanella)


(Vita)


Finita la lezione ora. Aspetto che esca. Devo capire. Gli devo parlare. No, meglio entro. Fuori potrei perderlo.


(Vita entrò all'università e cercò tra le persone)


(Vita)


Non so neanche che corso fa. Devo parlarci assolutamente.


(Nel frattempo)


(Stellan)


Porca di una miseriaccia cane. Che lezione di merda. Tutte cose obsolete, scialbe, irrisorie. Che cazzo di insegnanti. Io la lascio questa università. Giuro che la lascio.


-che blateri Stellan?


(Stellan)


Oh ciao, Sifrid, ma dove eri? In aula non ti ho visto.


(Sifrid)


Io ho visto te. Imprecavi come un ossesso. Ma non riesci a stare calmo?


(Stellan)


No. le lezioni fanno schifo. Prevedibili. Non ci riesco.


(Sifrid)


Così ti cacciano però.


(Stellan)


Non gli conviene. Sono il miglior universitario della sezione. E lo sanno.


(Sifrid)


Stellan amico mio, non conta sempre la bravura. Devi darti una regolata. Senti ma ne hai lasciata un'altra vero? Sei nervoso?


(Stellan fece spallucce)


Che mi frega? Come si chiamava? Neanche me lo ricordo. Ci siamo lasciati ieri l'altro.


(Sifrid)


Saara?


(Stellan)


No quella l'ho lasciata mercoledì. Oggi siamo Venerdì.


(Sifrid)


Allora ne hai lasciate due lo stesso giorno. Che disastro che sei Stellan. Stellan? Che fai? Che guardi?


(Stellan)


Scusa un attimo Sifrid.


(Stellan)


Si? Sei qui per ieri? Mi chiedi i danni? Che vuoi?


(Vita si avvicinò quasi spaventata e lo prese per un braccio)


(Vita)


Ti sto toccando. Te mi senti. Vero?


(Stellan)


O mio dio Una psicopatica. Che ti sei fumata l'alloro in un bosco di ceci?


(Vita)


Ti devo parlare subito ma non qui . Vieni.


(Stellan)


Ci sono i carabinieri vero? Io non ti ho fatto niente. Non mi pare siamo mai stati insieme. Ho buona memoria visiva. Ti ho messa incinta? Non ero io. Assolutamente. Se sei incinta ero altrove.


(Vita)


Smettila scemo. Vieni più in qua. Ti vedono tutti.


Vita prese per un braccio Stellan e lo trascinò verso un angolo di una stanza adiacente, ma sempre di passaggio)


(Stellan)


Te sei di fuori come un balcone asburgico. Ma che vuoi. Urlo? Ora Urlo.


(Vita lo sbatté’al muro e con una mano gli tappo la bocca. Poi si avvicinò a lui. I loro corpi erano così vicini)


(Stellan fece lo stesso gesto e ci fu un contatto tra il seno di Vita ed il petto di Stellan)


(Vita imbarazzata tolse la mano dalla bocca del ragazzo)


(Stellan)


Allora ti piaccio così tanto vero? Siamo a due centimetri. Bocca sfiora bocca.


(Vita)


Basta, Smetti. Ti fai notare. Non devi. Non voglio.


(Nel frattempo Sifrid , che aveva sentito trambusto si era avvicinato)


(Sifrid)


Tutto bene? Problemi? Bisogno di aiuto?


(Stellan gli mandò un'occhiataccia come per dire lui : “ Cazzone non vedi che sto con una fica da paura e ci stiamo per baciare?”


(Ma Vita gli tappò la bocca di nuovo)


(Vita)


Zitto. Mandalo via.


(Stellan fece un gesto con la mano che Sifrid non comprese)


(Stellan)


Tela! Vai, Scio! Sifrid non mi rompere il cazzo! Non lo vedi che ho da fare? Sei insensibile? Sei cieco? Ti fai troppe seghe mi sa. Vai. Vai.

(Sifrid rimase sorpreso, ma non più di tanto. Conosceva il carattere del suo vecchio amico. Voltò le spalle e si allontanò)


(Stellan)


Dove siamo rimasti? Da me o da te?


(Vita)


Sei un coglione. Lo sai? Smetti di provare a conquistarmi. Non sono qui per questo. Egocentrico del cazzo.


(Stellan)


Oh!Oh! La bella signorina si altera. Ora mi piaci ancora di più.


(Vita)


Senti, così non si può fare via. Non pensavo che eri così idiota.


(Stellan)


Non sono un idiota. Dai parla. Ti ascolto. Psicopatica.


(Vita)


Ascolta e non fare gesti strani. Ti osservano. Ok?


(Stellan)


Certo che voi ragazze così belle ve la tirate proprio.


(Vita provò a dargli un calcio ma Stellan glielo parò)


(Stellan)


Ehh..ragazzina, sai quante, ci provano a darmi calci nelle palle.


(Vita)


Probabile le tratti come merde. Ascolta, mi chiamo Vita.


(Stellan)


Ciao Vita, cosa posso fare per te?


(Vita)


Devi farmi capire.


(Stellan)


Capire cosa?


(Vita)


Senza urlare o spaventarti, mi spieghi come fai a vedermi? Perché te non solo mi vedi ma mi tocchi.


(Al che Stellan alzò le braccia)


(Stellan)


Ok..ok. Candid Camera. Mi arrendo. Me lo merito.


(Vita)


No. scemo. No. Tu non dovresti vedermi. Nessuno qui mi vede. Sono nella ultra realtà. Sono una futura magister.


(Stellan la squadrò dalla testa ai piedi)


(Stellan)


Passami la borsa.


(Vita)


No. E' mia perché?


(Stellan)


Perché voglio anche io quello che usi, stai a fare un viaggio da paura. Erba cipollina cotta male?

Hashish sperimentale? Cosa? Cosa? So curioso.


(Vita)


E va bene coglione. Non mi credi? Mettimi alla prova. Dai andiamo fuori. Ferma chi ti pare e chiedi chi ti sta accanto dai.


(Stellan)


Te sei veramente andata. Mi sa. E non ti ritrovano neanche .Ok Farò come te mi dici, ma poi non ti incazzare con me. Il figlio non è mio.


(Vita)


Ma quale figlio. E' vietato da noi.


(Stellan)


Non faccio commenti. Guarda il mio amico Sifrid. Lo vedi vero?


(Vita)


Certo che lo vedo. Io vi vedo tutti. Dammi la mano. Prendimi la mano. Dai.


(Vita afferrò la mano di Stellan)


(Ci fu un momento di lieve imbarazzo)


(Vita)


Dai chiedi lui , su.


Stellan parve cambiare di colore. Guardò Sifrid e gli disse:


Senti amico non ridere, non sono nel mirino di nessuno, ne minacciato, ma a chi sto dando la mano adesso?

(Indicando con la testa una ipotetica ragazza accanto)


(Sifrid)


La mano tua? Nessuno. Perché? Che hai? Ti senti male?


(Stellan)


Come nessuno. Non vedi una ragazza accanto a me. Una fica da urlo?


(Vita)


Idiota smettila.


(Stellan sorrise)


(Sifrid)


No. nessuna. Poi chiamò un suo amico. E gli chiese se vedeva qualcuno accanto a Stellan.


Si misero a ridere. Gli voltarono le spalle. E se ne andarono bisbigliando.


(Droghe pesanti il ragazzo , oggi)


Fine della puntata.

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