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Commissariato di pubblica sicurezza di Firenze

ore ‪15:01‬

Jessica Entrò Trafelata nella grande sala di comando.

“Che accade ?” Disse guardando Simon.

Simon la osservò e poi la condusse verso la sua stanza.

“Che c'è?” Chiese impaurita.

“Ho bisogno che mi trovi una cosa urgentemente!” Chiese Simon

“Dove?” Rispose spaesata.

“Nel archivio! Solo te ci sai mettere le mani ed arriveranno tra poco.”

quasi sussurrò sottovoce.

“Arriverà chi? Posso capire anche io?” Sbottò un po arrabbiata.

“Ok! Ok! Ti spiego ma non posso nei dettagli” Le disse.

“E' arrivato un fax mezz'ora fa dalla sede del FBI Americana.” le spiegò.

“Qui da noi a Firenze? E che vogliono?” Chiese ora quasi divertita.

Simon la guardò preoccupato.

“E' una storia lunga e complessa. Che ha avuto inizio prima che tu lavorassi qua Jessica.” Proseguì.

“Siamo una specie di Sede per certi documenti. Una sede estera per i loro affari.” Le disse sottovoce.

“Ma dai?” Esclamò lei.

“Si però silenzio per favore. Ci hanno scelti anni fa e c'è sempre stata collaborazione da parte loro in tante occasioni.” Concluse.

“A loro basta che teniamo nascosta certa documentazione che laggiù per motivi che non so, non sarebbe al sicuro.” Finì.

“Questa è forte davvero!” Disse quasi goffamente Jessica.

“Il fax qui dice che arriverà a minuti un esponente del Fbi per prelevare un fascicolo.” Ma Simon non le mostrò il foglio tendendoselo a se come fosse proibito leggerlo.

“Un fascicolo ok! Dimmi quale e lo cerco subito!” Rispose interessata Jessica.

Non fece in tempo ad avere risposta da Simon che due uomini molto eleganti entrarono al commissariato.

“Cavolo sono già qui!” Esclamò preoccupato Simon.

Un poliziotto entrò nella saletta per avvisare il capo commissario che erano arrivati.

“Vai Jessica! Mettici meno possibile che devono ripartire subito!” Le chiese.

Poi lesse il fax

“Trovami il fascicolo 12853” Le disse.

Jessica sbiancò. Le palpitazioni salirono a mille.

Ed una leggera sudorazione incominciò a divenire più incessante.

Simon la guardò.

“Dai per favore! Jessica! Non è un gioco.” Le rimarcò.

Jessica parve estraniarsi dal tempo e dal luogo.

Sentiva le voci ovattate che rimbombavano dentro la piccola stanza.

Poi si riprese.

“Ok capo!” Disse veloce.

“Vado, prendo e torno!” Concluse.

Poi passò dal corridoio veloce evitando gran parte delle persone, svoltò a sinistra, scese le scale.

Si diresse verso l'archivio e quando entrò disse:

“Porca Miseria!Ladra! Sono nei guai fino al collo!”

“Quel maledetto fascicolo sta sotto il letto a casa ! Perché mai lo vogliono? Ora cosa gli invento?” Si domandò tra se e se.

“E se gli dico che non lo trovo?” Si chiese.

“No! E' mia responsabilità da anni! Mi darebbero colpe e danneggerei Simon.” Pensò.

“Che guaio maledizione! Che guaio!” Quasi si mise a piangere.

Poi si frugò in tasca.

“Un accendino!” Disse.

“Già! Fumo!” Continuò.

“E se dessi fuoco al reparto?”

“Così non direbbero che ho perso!” Pensò follemente.

Lo accese. Guardò lo scaffale dove il giorno prima aveva preso quel fascicolo, pronta a accendere un falò di non determinate dimensioni.

Poi

alle spalle

qualcuno si fece notare.

“Che fai? Jessica? Vuoi fumare qui? Ora?”

Era Simon.

Lei si voltò quasi piangendo.

“Senti Simon io devo dirti una cosa” Disse.

“Non ora! Rispose lui! E' urgente! Sono venuto giù subito perchè ci siamo accorti che il fax è venuto male.

“In che senso?” Chiese Jessica.

“Guarda” E le mostrò il fax.

“Non è il fascicolo 12853 che devi prendere ma il fascicolo 12858.

Era venuto male l'ultimo numero. Lo vedi?” Finì.

“Già!” Disse.

E dentro di se una strana quiete aveva preso posto all'angoscia degli ultimi minuti.

Guardò lo scaffale in alto dove mancava il fascicolo che lei aveva rubato. Si sporse un po a destra e prese il fascicolo richiesto Da Simon.

Simon osservò la scena e non poter far a meno di osservare lo scaffale.

Jessicà questo lo intuì.

Forse avrebbe capito che ne mancava uno; così gli si avvinghiò e lo baciò.

“Scusami amore! Sono un po stressata.” Disse.

“Tieni il fascicolo ! Portaglielo pure.” Concluse.

Simon la guardò un po sorpreso. Sorrise e salì di corsa le scale.

Jessica rimase nell'archivio in contemplazione.

Tornò su dopo due minuti.

I due agenti del FBI erano già andati via.

Jessica si avvicinò a Simon e gli disse se poteva parlagli un attimo, ora che era solo.

Lui fece un cenno di consenso con la testa ed entrarono di nuovo nella stanza dove Jessica lavorava.

“Tutto ok? Gli chiese?”

“Sono stati soddisfatti?” Proseguì Jessica.

Simon le disse che era tutto apposto e che avevano ottemperato a quella missione.

Poi Jessica lo guardò e sussurrandogli all'orecchio gli chiese:

“Ma cosa c'è in quei fascicoli?”

Simon parve non ascoltare quella domanda.

“Allora?” Chiese insistendo su una risposta.

“Guarda Jessica, posso solo dirti che è molto Top Secret. Credo ci siano informazioni su altre vite al di fuori del nostro mondo!” Disse.

“Alieni?” Chiese lei quasi divertita.

“Io credo qualcosa di più complesso!” Rispose lui.

“Tre anni fa mi mandarono una mail con tutta la documentazione anche in pdf , chiedendomi di non leggerla.” Disse.

“Te mi stai raccontando cazzate!” Rispose lei.

“No! Jessica! E' gente strana! Ma è vero. Ho dovuto decriptare quella mail con una password apposta!”

“Ma dai?” Disse meravigliata.

“Si guarda ho una paura di non ricordamela, nel caso mi chiedano di inviare uno di quei fascicoli per mail!” Concluse.

“Scusa ma non capisco!” Sottolineò lei.

“Perché due agenti devono venire qua da dove?”

“New York” Rispose Lui.

“Ok da New York! Perché perderebbero così tanto tempo quando hanno una mail che ti hanno inviato a te?” Chiese.

Simon la guardò.

“Senti Amore io avrei da fare!” Le disse.

Poi si voltò verso la sala e vide due suoi colleghi in netta difficoltà con delle persone.

Fece spallucce e uscì dalla stanza.

Jessica si mise a sedere esterrefatta.

Suonò il telefono.

“Commissariato di Pubblica sicurezza dica?”

una voce.

Quella voce

“Jessica! Lo hai ancora te quel fascicolo vero?”

e riattaccò.

fine della puntata.