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Analysis 9.11

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs

Analysis 9.11


Parte 2


La casa dalle Finestre nel buio.


(Patrick)


Non vi pare di aver bevuto un po troppo? Tutti quanti?


(Michelangelo)


Abbiamo finito le scorte.


(Marco)


Non ne hai ancora Susan? Da dove viene questo vino? E' pazzesco.


(Susan)


Dalle Cantine della casa. Se volete ce n'è ancora.


(Isidor)


Non ci farà male? Io sono già ubriaca.


(Charles)


A te basta poco. Credo. Comunque ottima annata. Sai quale?


(Susan)


Non ho idea. Sono tutte bottiglie uguali.


(Marco)


Sarà del 1300.


(Rachel)


Si certo. Esagerato. Ne prendiamo ancora? Mi sento così bene.


(Patrick)


Siamo veniti qua per fare un festino o per esaminare la casa?


(Susan)


Dai Patrick. E quando ci ricapita.

(Marco)


Già. Se torna la vecchia e ci trova.


(Susan)


Forse però Patrick ha ragione. Possiamo combinare le due cose.


(Michelangelo)


E cioè?


(Patrick)


Esaminiamo le cantine.


(Marco)


Esaminiamo subito. Direi. Berrò da li.


(Charles)


Quanto vino hai la?


(Susan)


Non ho idea. Ogni volta che ci vado sento l'odore che arriva dalle varie stanze. Ci sono parecchie damigiane e bottiglie.


(Isidor)


Direi di fare così. Non vi pare?


(Michelangelo)


Non fa una piega. Si unisce l'utile al dilettevole.


(Rachel)


Susan ma i tuoi non diranno niente? Cioè se scoprono che qualcuno ha bevuto molte bottiglie da collezione. Non so.


(Susan)


Ma no. Non ci vanno quasi mai. Non sono bevitori.


(Patrick)


Non sono vostre?


(Susan)


Non ho mai detto che lo siano state. Patrick. Quando siamo venuti qua c'erano già.


(Marco)


Un patrimonio da sfruttare perciò.


(Michelangelo)


Necessariamente.


(Patrick)


Siete una massa di ubriaconi.


(Rachel)


Dai Susan. Conduci questi santi bevitori alle cantine. Prendiamo una o due bottiglie e ci dedichiamo a ciò che siamo venuti a fare.


(Susan)


Venite.


(Susan)


Ecco. Qua la sala di lettura. Dove io mi diletto spesso e passo il mio tempo.


(Michelangelo)


Folgorante.


(Marco)


Bella si. Dove stanno le cantine?


(Patrick)


La. Dietro quella sedia.


(Susan)


Prendo le chiavi. Attendete.


(Charles)


Sicura vero? Che non vai nei casini?


(Susan)


Non se ne accorgeranno. Parola mia.


(Patrick)


Ragazzi. Vi chiedo solo cautela. Susan da quanto tempo non ci entri ?


(Marco)


Il solito bamboccio protettivo.


(Susan)


Da una settimana circa. Perché?


(Patrick)


No. Così. Per chiedere. Scendiamo?


(Susan)


Scendiamo. A voi la luce.


(Marco)


Wow. Favolosa. Guardate quanti fiaschi.


(Michelangelo)


Mi sono innamorato di questa casa. Non pensavo fosse così grande qua sotto.


(Patrick)


Fate silenzio non sentite?


(Susan)


Che hai udito?


(Marco)


Non c'è niente. Vuol, solo fare il ganzo e spaventarci.


(Isidor)


Sono migliaia di bottiglie. Tutte in perfetto ordine.


(Patrick)


Si ma qualcosa non mi torna.


(Susan)


Cosa?

(Rachel)


Che pensi Patrick? Che succede?


(Patrick)


Sembra tutto così perfetto. Susan sicura che ci sei stata una settimana fa? Era cosi?


(Susan)


In effetti ero andata a prendere della lana per la nonna. Vedete laggiù quelle scatole?


(Patrick)


Si.


(Susan)


Scesa e preso ciò che mi serviva. E' stata una cosa veloce. Non mi sono soffermata sui particolari.

Non sono molto interessata ai vini.


(Marco)


Almeno fino ad oggi.


(I ragazzi ridono)


(Patrick)


E' come se...


(Rachel)


Cosa? Sii sintetico ma parla . Patrick . Cazzo.


(Michelangelo)


Io intento mi prendo una o due bottiglie. Posso Susan vero?


(Susan)


Certo. Vai.


(Patrick)


Fermi. Non toccate niente.


(Marco)


Sei impazzito?


(Patrick)


Ho detto fermi.


(Susan)


Che succede amore?


(Marco)


Amore?


(Michelangelo)


Ha detto amore?


(Charles)


Non ci posso credere. Voi due...


(Susan)


No. Io volevo dire..mi sono confusa.


(Michelangelo)


Ecco perché il buon Patrick ci teneva tanto . C'è sentimento nell'aria.


(Isidor)


Ma che carini.


(Marco)


Nauseato guarda.


(Patrick)


Vorrei spiegare.


(Isidor)


Ahia!


(Charles)


Che hai fatto?


(Susan)


Ti sei fatta male Isidor?


(Isidor)


Sono inciampata su qualcosa. Qui. Guardate.


(Michelangelo)


Vero. Cosa è?


(Patrick)


Fai vedere. Susan ne sai qualcosa?


(Susan)


Sinceramente non ci ho mai fatto caso.


(Patrick guarda Susan un po minaccioso)


(Susan)


Davvero. Non sto mentendo.


(Marco)


Questa è fichissima. Un anello.


(Patrick)


Enorme. Proviamo a spostarlo. Sembra una maniglia. Non è un anello.


(Marco)


Intendevo quello. Cupido.


(Patrick)


Smettila idiota ed aiutami a tirarlo su.


(Michelangelo)


Sicuri? Non sarà pericoloso?


(Rachel)


E' una maniglia per una botola.


(Isidor)


E' una botola. Basta alzare quella maniglia dritta e tirare.


(Patrick)


E' durissima. Datemi qualcosa per rialzarla.


(Susan)


Quel pezzo di legno la?


(Patrick)


Facciamo leva. Tutti. Forza.


(Michelangelo)


Una botola segreta. Neanche a raccontarlo.


(Marco)


Al massimo ne esce uno zombie. “Noi ti prenderemo”


(Patrick)


Razza di scemo. Non è un film. Forse le domande alle nostre risposte stanno qua sotto.


(Michelangelo)


E se ci fossero i corpi della famiglia massacrata?


(Charles)


E se fossero vivi e famelici e ci assalissero?


(Marco)


Ma piantatela.


(Patrick)


Non troveremo corpi. Dai tirate. Ci siamo quasi.


(Marco)


Ecco. Dai che si apre. Alzate. Dai.


(Rachel)


Sono un po impaurito ed emozionato allo stesso tempo. Susan ,giuraci che non ne eri a conoscenza.


(Susan)


Ve l'ho detto. Se Isidor non ci inciampava, per me rimaneva un mistero.


(Patrick)


Tirate, invece di chiacchierare. Tirate.


(Marco)


Mi fa male la mano.


(Isidor)


Non sono di grande aiuto.


(Marco)


Manca poco. Si alza.


(Patrick)


Eccola. Aperta.


(Rachel)


O Dio mio. Ed ora? Chi si affaccia?


(Susan)


Vado io.


(Patrick)


No. Vado io. Aspettate.


(Marco)


Cosa?


(Patrick fa cadere qualcosa dentro. Si sente subito il rintocco della caduta sul terreno)


(Patrick)


Ci metto una mano.


(Susan)


Sicuro?


(Patrick)


Si. Un attimo. Fatemi sporgere. Tenetemi.


(Marco)


Ora ne esci senza braccio Pat.


(Isidor)


Stai attento.


(Patrick)


Capito.


(Susan)


Cosa?


(Patrick)


Sono scale. Scale di pietra. Passami il cellulare Rachel.


(Rachel)


Che idioti. Perché non ci abbiamo pensato prima?


(Patrick)


Forse il troppo vino? Dai accendi la luce del cellulare. Lo indirizzo verso il basso.


(Rachel)


Ecco. Tieni. Che vedi?


(Patrick)


Scale. Solo scale di pietra. Non vedo interruttori di luce.


(Marco)


Ho forti dubbi che qualcuno ci abbia costruito un impianto elettrico. Qua sotto.


(Patrick)


Scendo. Seguitemi.


(Michelangelo)


Sei pazzo? Dovremo farlo di giorno. Ora è quasi sera.


(Patrick)


Ora. Forza. Chi viene?


(Susan)


E' casa mia. Io vengo.


(Marco)


Ti seguo.


(Rachel)


Anche io.


(Michelangelo)


E va bene. Ormai che siamo qua. Però dopo prendo il vino.


(Charles)


Io vi aspetto qua.


(Isidor)


Scendo pure io.


(Charles)


Ok. se scende la nana, che figura ci faccio da solo qui?


(Patrick)


Seguitemi, non sono ripide. Sono gradoni. Favolosi.


(Marco)


Chissà dove ci conduce. Alle porte dell'inferno?


(Rachel)


Hai una fantasia troppo sfrenata Marco.


(Patrick)


Ci sono. Venite. Tutto a posto. Niente di insolito.


(Susan)


Ci sono anche io. Gli altri stanno arrivando.


(Patrick)


Mi hai chiamato amore?


(Susan)


Si.


(Patrick)


Ok. Bene. Poi ne parliamo.


(Susan)


Certo.


(Marco)


Non vi bacerete mica qua vero?


(Patrick)


Sbaglio o sei un po geloso?


(Marco)


Che vuoi che mi freghi di voi. Non competo con uno psicologo.


(Rachel)


Ridammi il cellulare. Illumino io adesso.


(Patrick)


E' una stanza. Pare vuota.


(Rachel)


No. Per niente. Guardate.


(Patrick)


Mi sbagliavo. Cosa sono quei mucchi laggiù?


(Marco)


Ossa?


(Isidor)


Torniamo su. Presto.


(Michelangelo)


Si forse è il caso di tornare su ed avvisare la polizia.


(Patrick)


Non sono ossa. Sono oggetti. Guardate bene. Vari mucchi distinti separati tra loro.


(Rachel)


Tanti oggetti. Avranno valore?


(Marco)


Ora si ragiona. Illumina su quel mucchio la.


(Rachel)


Ne conto ...aspettate. Fatemi illuminare meglio . Ne conto..Sette. Sette mucchi di robivecchi.


(Patrick)


Interessante coincidenza.


(Rachel)


Perché?


(Patrick)


Noi siamo in sette.


(Marco)


Va be. Che stronzata. Io vado verso quel mucchio. Illumina.


(Rachel)


Ti seguo.


(Patrick)


Fermi. Ho sentito qualcosa.


(Marco)


Tipo?


(Patrick)


Rachel illumina il primo mucchio davanti a noi.


(Rachel)


Ecco. Che c'è?


(Patrick)


Vi ricordate gli oggetti?


(Isidor)


Come è possibile ricordarli. Sono innumerevoli. Ogni mucchio ne ha diversi.


(Patrick)


Intendo gli oggetti di quel mucchio.


(Rachel)


Ricordo che c'era una anfora, un tappeto, una scatola strana, una scopa. Poi non so.


(Patrick)


Si me li ricordo anche io . Ma..


(Susan)


Ma?


(Patrick)


Quella strana palla non c'era.


(Rachel)


Che significa?


(Patrick)


Non era nel mucchio. Ecco cosa significa.


(Charles)


Non ti seguo. Forse è il caso di andare via?


(Patrick)


Come se fosse arrivata ora. Non so. Ho questa sensazione.


(Rachel)


Un oggetto non può arrivare. O c'è o non c'è.


(Patrick)


Si forse sono io.


(Michelangelo)


E sia luce.


(Patrick)


Dove lo hai trovato? Bravissimo.


(Rachel)


Ora si ragiona. Meravigliosa stanza. Grande Mic. Finalmente un idea geliale.


(Michelangelo)


Anni che sognavo di illuminare con un candelabro. Tenevo l'accendino in tasca apposta.


(Marco)


Io vado in quel mucchio la. Non ce li litighiamo. Se sono sette ognuno scelga il suo ed arraffi roba. Poi si rivende al mercato. Dai forza. Occasione unica.


(Patrick)


Posso Susan?


(Susan)


Non è roba mia. Ne prendo anche io.


(Patrick)


Scegli il mucchio a destra o quello più in fondo?


(Charles)


Io quello all'entrate e poi salgo.


(Susan)


C'è poco da scegliere. Sono abbastanza avidi .


(Patrick)


Vado io laggiù.


(Susan)


Se vuoi vengo. Stai attento.


(Patrick)


No. Vado io. Mi pare un mucchio interessante. Poi è più distante dagli altri. Mi piace la diversità.


(Marco)


Qualcosa non torna.


(Patrick)


Che c'è?


(Marco)


Non ci credo.


(Michelangelo)


Che magia è mai questa?


(Rachel)


Patrick lo fa anche a te?


(Patrick)


Cosa? Spiegatemi.


(Marco)


Preso un oggetto. Poi un altro. Ed altro ancora. Ne prendo un quarto e me ne casca uno. Eppure lo tenevo forte.


(Michelangelo)


Io l'avevo messo in tasca ed è caduto da solo. Impossibile.


(Patrick)


Ne fa prendere solo tre.


(Susan)


Cosa?


(Patrick)


Ogni persona temo può prendere al massimo tre oggetti.


(Susan)


Che stranezza. Come mai?


(Patrick)


Non me lo chiedere. Non saprei. Scegliete con cautela e soprattutto scegliete bene i vostri tre oggetti.


(Susan)


Che significa tutto questo ? Lo Capite?


(Marco)


Sono indeciso. Non so quali. Sono troppi. Li prenderei tutti.


(Patrick)


Credo sia importante scegliere con giudizio.


(Michelangelo)


Io ho già scelto. Ne ho tre. Voi?


(Charles)


A me ne manca uno. Devo guardare bene. Non so perché ho scelto cosi.


(Patrick)


Temo che ci sia qualcosa più grande di noi. Qualcosa che adesso mi sfugge.


(Susan)


Patrick?


(Patrick)


Si?


(Susan)


Li ho presi ma c'è una cosa che ti devo dire.


(Patrick)


Aspetta. Scelgo i miei ed arrivo. Non muoverti.


(Susan)


Ok. Ma credo sia importante.


(Patrick)


Riguarda cosa?


(Susan)


Niente. Scegli. Ti dico dopo.

(Patrick)


Quali devo prendere? O sono loro che scelgono me? Perché tutto questo? Cosa mi sfugge?


(Isidor)


Ne ho tre. Voi?


(Rachel)


Vado per l'ultimo. Devo esserne sicuro. Poi usciamo da questo posto.


(Patrick)


E con questo...siamo a due. Si ne sono sicuro. Ora l'ultimo. Questo forse? Mah..


(Succede)


Che succede?


(Patrick)


Ho trovato un passaggio. Un altro. Spostando gli oggetti dal mucchio.


(Marco)


Altre stanze? Altro mistero?


(Charles)


Direi di non inoltrarci. Andiamo Via.


(Patrick)


Quale scelgo per ultimo? Questo o quello? Ok. Se questo mi ha mostrato il passaggio. Scelgo te.


(Susan)


Avete fatto tutti? Patrick?


(Patrick)


Si. Sto osservando il passaggio. E' stretto. Venite qua se avete fatto. Dovete venire forse ho trovato un congegno..


(Marco)


Un congegno per cosa?


(Un muro si sposta leggermente)


(Patrick)


Bingo. Dai venite ! C'è dell'altro.


(Michelangelo)


Direi che basta così.


(Marco)


No. Che basta così. Forse troviamo oro o soldi. Che c'è di la. Che muro e?


(Patrick)


Si è aperta una sporgenza nel muro. Non ne capisco il meccanismo ma è slittato facile.


(Susan)


Potrebbe essere pericoloso.


(Marco)


Vado io. Stavolta.


(Patrick)


Come vuoi.


(Charles)


Io sto qua.


(Isidor)


Abbiamo fatto tutto insieme. Dai Charles. Andiamo.


(Charles)


Che palle! Gli altri sono già entrati?


(Isidor)


Si. Dai vieni.


(Rachel)


Vedete anche voi ciò che vedo io?


(Patrick)


Si.


(Marco)


Pensavo meglio.


(Susan)


Che pensavi?


(Patrick)


Ci avviciniamo? Che dite?


(Charles)


O mio Dio. Ma che è?


(Susan)


Sono tombe.


(Marco)


Enormi. Ne vedo due.


(Patrick)


Sembrano molto antiche, Guardate le incisioni.


(Marco)


Si capisce chi c'è dentro? Cosa era prima questa casa?


(Patrick)


Non ne ho idea. Leggo le incisioni aspettate.


(Rachel)


Vuoi che ti faccia luce?


(Patrick)


Si meglio. Punta qui. Che c'è scritto?


(Susan)


E' latino. Credo.


(Patrick)


Credi?


(Susan)


Si mi pare ma non quello che ho studiato. Mi pare più antico. Non ne sono sicura. Sembra una via di mezzo. No aspettate. E' greco.


(Patrick)


E' latino o greco?


(Susan)


E' strano. Non so spiegare. Prima era latino. Ora è Greco.


(Michelangelo)


Che significa?


(Patrick)


Lo sai tradurre?


(Susan)


Si. Forse si. Fatemi pensare.


(Patrick)


Vorrei andarmene anche io . Se riesci bene, sennò facciamo una foto e si ritorna.


(Charles)


No. io qui non ci torno più.


(Susan)


Giace colui che conquistò ..


(Patrick)


Conquistò cosa?


(Susan)


Questa non la capisco. Non sembra ne latino ne greco. Eppure prima mi pareva.


(Patrick)


Le parole non possono cambiare da sole. A loro piacimento.


(Susan)


Non so spiegare.


(Rachel)


Apriamo. E vediamo.


(Patrick)


Sei pazzo?


(Rachel)


Forse.


(Marco)


Se ci sono gioielli? Apriamo.


(Patrick)


A vostro rischio e pericolo.


(Marco)


Dai, Dongiovanni aiutami a spingere sul bordo.


(Michelangelo)


Da che parte ?


(Charles)


Ragazzi non disturbiamo i morti. Dai. Andiamo.


(Patrick)


Ho una strana sensazione.


(Susan)


Forse ci è utile scoprire. Apriamo.


(Patrick)


Sicura?


(Susan)


Si.


(Marco)


Si muove. Spingiamo insieme di qua.


(Charles)


Se quello che c'è dentro non mi piace...pronti a scappare.


(Marco)


Non ti piacerà di sicuro. Chissà da quanto tempo è morto. Tutti insieme forza. Prima si apre, prima si va via.


(Patrick)


Sta cedendo. Preparatevi al peggio.


(Susan)


In che senso?


(Patrick)


L'odore. Può essere nauseabondo.


(Marco)


Dai..ultimo sforzo.


(Michelangelo)


Ci sono. Sta spostandosi bene. Ma è pesante.


(Rachel)


Si ci siamo. Ma...


(Charles)


Non ho..parole...meglio andare via cazzo!


(Rachel)


Shhh..


(Susan)


Ma cosa?


(Patrick)


Lo vedete anche voi? O è UNA MIA ILLUSIONE?


(Charles)


Io esco. Non ci riesco a guardarlo.


(Patrick)


Non ci credo. Davvero. Non voglio crederci.


(Marco)


Favoloso vero?


(Patrick)


Ma non esiste. Non è possibile. Siamo sotto illusione.


(Rachel)


A me pare di essere invece molto cosciente. Faccio una foto.


(Patrick)


No. Fermo e se lo svegli?


(Rachel)


Non uso il flash. Fatta. Questa è troppo forte.


(Susan)


Incredibile. Non pensavo che...


(Patrick)


Chiedetevi invece come mai è conservato così bene?


(Marco)


Non so. Anzi si. Deve essere conservato bene per forza.


(Michelangelo)


Io ho paura. Non credo che ciò che vediamo sia vero. C'è un trucco. Lo so. Siamo ubriachi.


(Patrick)


Io non ho bevuto . E lo vedo. Dobbiamo aprire l'altra.


(Charles)


Impensabile. Sono all'uscita.


(Isidor)


Dai vieni qua. Aiutaci.


(Charles)


Non lo voglio vedere di nuovo. Non ci credo.


(Isidor)


Eppure lo vediamo tutti. Possibile?


(Patrick)


Questa sfila facile. Che c'è scritto?


(Susan)


Una sigla. Forse è il nome di chi giace qui.


(Patrick)


Se questa è una sigla e se è quello che penso io, si mette male. Molto male.


(Marco)


Perché? Temi si risveglino?


(Patrick)


Ti rendi conto di cosa hai di fronte?


(Marco)


Sono fortemente eccitato. Ma a chi potrà mai capitare? Dai ti aiuto a spingere. Dimmi della sigla.


(Patrick e Marco spingono via il coperchio dell'enorme tomba)


(Patrick)


J.C.? SECONDO TE?


(Marco)


Non lo so. Spingi e lo vediamo. Spingete anche voi. Cazzo! Forza.


(Michelangelo)


Sto impazzendo. Lo so. Ma non ho più paura. Se moriremo, sarà bellissimo.


(Patrick)


Ci siamo quasi. Se è ciò che penso io, tutto cambierà. Credetemi.


(Marco)


Diventeremo ricchi. Stravolgeremo la scienza. Tutto.


(Patrick)


Spostate. Forza...ci siamo ..spostate.


(Marco)


Ho capito. J.C. Ma certo. Non poteva che essere così.


(Patrick)


Ma non è vero. La storia non è così. Non ci incastra niente. E poi perché insieme? Perché questi oggetti. Perché solo tre per ognuno ?


(Rachel)


Temi ad un inganno? Credi sia tutto finto?


(Patrick)


In questo momento ho una sensazione di voi.


(Isidor)


Di che tipo?


(Patrick)


Ho avuto due flash distinti.


(Rachel)


Spiega. Patrick.


(Patrick)


Ho visto me da grande. E voi miei pazienti.


(Marco)


Ridicolo. Spingete. Che ci siamo quasi.


(Rachel)


Ed il secondo?


(Patrick)


Ho visto noi in guerra.


(Marco)


Che guerra? La punica?


(Patrick)


No. Una guerra con ciò che abbiamo trovato in quella bara e credo che con chi troveremo in quest'altra. Spingete...


(Susan)


Ecco...ora si intravede...ma...


(Patrick)


La mia visione....è una donna...


(Marco)


Ma...


(Michelangelo)


E' bellissima...ha un taglio..una ferita al cuore...


(Patrick)


Come l'altro...


(Marco)


Hai paura a dire ?


(Patrick)


A chi assomiglia lui?


(Marco)


Dillo te che io me ne vado pazzo.


(Susan)


Una donna? J. C.? Che significa?


(Patrick)


Vi riassumo ciò che mi pare aver capito....


(Charles)


Andiamo via...vi prego..non è un sogno...andiamo via...è un incubo...reale..


(Patrick)


Non piangere..ora ce ne andiamo...


(Rachel)


Ma la vedi anche te? Patrick?


(Patrick)


Si..la vedo...


(Marco)


Dicci...cosa pensi? Poi andiamo...


(Patrick)


Io ritengo che questa casa sia stata costruita su qualcosa di molto antico...tanto antico da non capire neanche noi...in quanto tutto ciò che abbiamo visto va contro ogni canone esistente e storico.

Ritengo che non sia una illusione. Mi sento vivo. Vi vedo. So che non stiamo sognando. E' tutto vero.


(Susan)


E loro due? Colpa loro se ho ucciso i miei e la nonna e tutta la parentela?


(Marco)


Tu hai fatto cosa?


(Charles)


Io me ne vado e chiamo la polizia.


(Patrick)


Fermi! State fermi. Siamo contaminati da qualcosa di più grande di noi. Ci conosciamo di già. Le nostre vite si sono incrociate già. Non so capire come.


(Michelangelo)


Dunque...io ho bevuto ok? Ma sono consapevole che non sto sognando. Patrick, ci vuoi dire forse che questo è il luogo sacro di queste due cose?


(Patrick)


Chiamiamole con il loro nome.


(Marco)


Si..chiamale te...


(Patrick)


Mi spaventa dirlo....ma non ho finito...quei mucchi di cose...credo..temo sono oboli...


(Rachel)


Oboli di chi?


(Patrick)


Lo ignoro. Ma desumo da ogni parte di esistenze. Presenti, passate, future.


(Susan)


Regali per chi giace qua?


(Patrick)


Si...


(Marco)


Andiamocene..


(Michelangelo)


Si andiamocene e non voglio credere a ciò che ho visto..


(Patrick)


Dovrete. So che può parere strano ma....Charles?


(Charles)


Si?


(Patrick)


Tu hai mai guidato astronavi?


(Charles)


Ma che dici? Sicuro che non hai bevuto?


(Patrick)


Sono flash che ho...andiamo...ma giusto che vi dica cosa penso..


(Rachel)


Tremo al pensiero...


(Patrick)


Qui sono sepolti marito e moglie...o una cosa simile...inoltre non avete notato al muro una lapide intarsiata...


(Marco)


Che non apriremo...


(Patrick)


Non lo faremo...non possiamo...


(Susan)


Quella donna?


(Patrick)


Non mi è chiaro...ma se la sigla la definisce...


(Rachel)


Dillo...avanti....


(Patrick)


Quell'essere..assomiglia fortemente ad un ideologia a noi conosciuta..e temuta...è simile...forse non l'hanno descritto così...ma è molto simile...


(Marco)


Il diavolo....


(Patrick)


Si...è il diavolo...ed in perfetto stato...e quella donna...è Gesù Cristo. Sua presumibile compagna.


Fine della puntata.


M.J

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