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Analysis 9.11
Mercoledì 07/08/2019 ore 14:30
Dialogo Registrato , poi trascritto per Analisi.
Caso :Charles Rif:1011
Relazione psicologica del paziente: Illogico
Dott.Patrick Mendoza.
(P.m)
Prego si sieda.
(Charles)
Grazie. Sono molto felice che mi hanno consigliato lei.
(P.m)
Ed io di averla come nuovo paziente. Mi esponga pure il suo problema.
(Charles)
Sarò sincero. Prima di venire qua ho chiesto aiuto a molte persone ma nessuno mi ha preso in considerazione. Ho chiesto aiuto pure alla chiesa.
(P.m)
Interessante. Mi esponga nei dettagli la problematica che l'affligge. Prego.
(Charles)
E' un po delicata.
(P.m)
L'ascolto senza batter ciglio. Non devo credere o non credere. Devo solo capire.
(Charles)
Tanti anni fa, ero ad un bar. Un normalissimo bar a fare colazione ed un uomo mi si è avvicinato mettendomi una mano sulla spalla.
(P.m)
E poi?
(Charles)
Poi rivolgendomi un gran sorriso mi ha detto :”Te hai bisogno di aiuto vero?”
(P.m)
Uno psicologo?
(Charles)
No. Non era come lei.
(P.m)
E come era?
(Charles)
Non saprei descrivere. Aveva fascino. Ma a me non piacciono gli uomini sia chiaro.
(P.m)
Certo. Capisco. Prosegua.
(Charles)
Non so come, ne perché, ci siamo seduti ad un tavolo a parlare e gli ho esposto i miei problemi. Avevo un male abbastanza serio che mi deprimeva. Niente di mortale ma con l'età i presupposti che peggiorasse, c'erano.
(P.m)
E lui che le disse?
(Charles)
Lui mi disse che poteva risolvere ogni tipo di problema . Se io lo volevo davvero. Al che chiesi lui cosa volesse in cambio e come avrebbe fatto a risolvere questo mio malanno.
(P.m)
e Lui?
(Charles)
E lui mi disse: Io non vorrò mai niente in cambio da lei. I tempi sono cambiati I patti pure.
(P.m)
I patti?
(Charles)
Si i patti. Stavo facendo un patto con lui. Così gli strinsi la mano.
(P.m)
Capisco si. Un classico patto con il diavolo.
(Charles)
Esatto dottore. Ma non volle niente in cambio.
(P.m)
Lo sa che il diavolo è ingannatore? Vuole sempre qualcosa in cambio. Prima o poi.
(Charles)
Ma lo sapevo. Me lo aspettavo. Io chiesi tante di quelle volte. Ma è sicuro? Non vuole niente?
(P.m)
E lui?
(Charles)
Niente. Per cento venti anni non mi ha chiesto niente. Veniva da me ogni tanto, suonava la porta o me lo trovavo accanto improvvisamente e mi chiedeva se andava tutto bene. Mi stringeva la mano ed andava via. Non voleva niente. Solo rassicurarsi che sarei vissuto in eterno.
(P.m)
Si capisco. Ed ora lei quanti anni avrebbe?
(Charles)
180 ieri compiuti. Sano come un pesce. Guardi la carta identità che si usava un tempo. La guardi. Sono io.
(P.m)
Umm...si vedo. In effetti è lei. Ma allora cosa posso fare io? Perché è qui? Di che cosa ha paura?
(Charles)
Vorrei mi aiutasse a non pensarci troppo. Vorrei vivere senza paura.
(P.m)
Ok. Chiuda gli occhi e conti fino a ventisette.
(Charles)
Perché?
(P.m)
Fa parte della terapia. La segua per favore.
(Charles)
Ok...........................ed ora dottore?
(P.m)
Ultima cosa poi la lascio andare.
(Charles)
Dica pure.
(P.m)
Che aspetto aveva ?
(Charles)
Il Diavolo?
(P.m)
Si. Se lo consideriamo così. Colui con il quale ha stretto questo patto.
(Charles)
Si divertiva a cambiare forma umana. Non era sempre uguale ma io sentivo che era lui. Però mi ricordo come si faceva chiamare. Si presentò a me.
(P.m)
Come?
(Charles)
Era particolare. Aveva gli occhi gialli, e parlava sempre di cucina; che era un gran cuoco. Il suo nome era Rachel Weiss.
Fine della puntata.
Micael Jackobs
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