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Capitolo 15

Immagine del redattore: micaeljackobsmicaeljackobs



15


Premessa


Caro Amore mio,

Cara Valentina


Luce della mia anima

Battito del mio silenzio


Sono un ragazzo perduto

una stella decadente

una via smarrita

un tramonto che mai sorge


senza te


Io non ti conosco distante

vedo i tuoi occhi

come specchi del mio osservare

e la tua bocca

talvolta fragile

che trema

nel fumo e tra i miei baci


talvolta sanguina

tra vita del mio respiro


Smetterò di esistere

già lo so

per quanto mi conosco

per quanto sarai lontana

limiterò la mia sofferenza

ad un indicibile passo verso il giusto baratro


Non vorrei morire

ma lo farò

distante da ogni tua scelta


così non potrai fermarmi

perché potresti farlo

da quanto ti amo

quanto la lacrima ama

chi la raccoglie per sempre


senza te

voglio essere solo

nessun amore diverso

mi può scalfire

gettare passione o sconforto per mancanza


nessuna potrà mai baciarmi

perché a te

ho destinato ogni mio senso

sarebbe ingiusto

crudele

inammissibile

sarebbe amore del riflesso per l'eterno


non puoi punirmi

non puoi impedirmelo


me ne voglio andare via

con il tuo nome impresso

in ogni corda mentale

pensiero

riflessione


senza che nessuno possa accudirmi

perché non lo merito


Cara mia Valentina

dolce nel cuore che mai hai posseduto

per me


forse sono cieco

forse sono solo un bambino che ha colto l'amore

il più grande si potesse mai contenere dentro al palmo del mondo

il nostro mondo fatto di delicatezza ed incuria


sono geloso e non voglio lasciarlo andare via


perdonami per questa lettera

ma è ciò che provo


sei stata il mio destino

ora si è compiuto

ora mi lascio andare

ora mi dimentico


faccio parte di te

in tutto e per tutto

mi anniento in te

e per te


e con delicatezza

mi nutro del silenzio.


Firenze 11 ottobre 2009


Valentina mi da la notizia che sarebbe andata a vivere da una sua amica a Milano. Per lavoro.

Si era stancata della vita a Firenze. Della gente, della quotidianità e probabilmente anche di me.

Questo non lo ammise mai.

Questa lettera le era destinata. Scritta a mano e tenuta in tasca per così tanti anni, l'ho trascritta adesso , non ho mai avuto il coraggio di consegnargliela. Perciò non l'ha mai letta. Tenerla nascosta mi pareva inutile.

Oggi mi andava di fare così.

Il seguito di come andarono le cose, sarà per le prossime volte. Anche perché ritengo si debba raccontare la propria vita nei modi e nei termini più congeniali a come ci si sente al momento.



Fine della puntata.

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