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Raccontiamo di noi
Ogni mattina mi svegliavo nella nostra casa in via San Gallo a Firenze. Ore 6:55 circa . Mi vestivo ed uscivo al bar accanto . Ordinavo due cappuccini , una brioche vuota per me , una alla crema per lei .
Tornavo in casa . Avevamo un piccolo tavolino per due accanto alla finestra che dava sulla strada centrale . Prima lo apparecchiavo , mettendo le colazioni . Poi aprivo la finestra . Sotto il bicchiere con il cappuccino per la mia Valentina , quel giorno misi una poesia .
Ogni giorno , quasi sempre , nel’ ultimo anno di nostra vita fiorentina , le regalavo qualcosa . Una poesia , una frase anche se piccola , un pensiero . Ogni giorno , la svegliavo . E per tirarla su mi ci voleva l’argano . Di una sfaticaggine mostruosa (scusa amore ).
La svegliavo sussurrandole cose . Era violenta al risveglio e ogni volta rischiavo che mi tirasse qualcosa addosso.
Ma io sapevo prenderla .
I miei metodi erano pressapoco così : “Amore sveglia . Ci sono gli alieni . Ci hanno invasi. Stanno alla porta accanto . Non vorrei entrassero ora “
Oppure: “ Amore non indovineresti mai . Gli inca sono tornati . “
Ne potrei elencare migliaia ma proseguiamo .
Lei ,prima si voltava dall’altra parte , mugugnando qualcosa e tirandosi le coperte .
Alle mie insistenze. Si alzava di scatto e si guardava intorno quasi fosse la prima volta .
Si stirava .
“Ciao amore “ mi disse .
“ Bella la stronzata che i Metallica erano all’Uscio perché avevano fallito la coincidenza per non so dove hai detto ,e perdendosi a Firenze avevano suonato all’unico campanello disponibile “. Mi disse .
Ci baciammo . Poi le mostrai la finestra aperta , cappuccino , dolce e foglietto sotto .
Era un abitudine che le concedevo .
Ci sedemmo era 11 ottobre 2009.
Davanti alla nuova vita giornaliera lesse la poesia per lei .
Si chiamava : “ Guardami “ .
La lesse più volte . Non disse niente . Non diceva molto . La ripiego’ dolcemente . Poi l’appoggio’ in un punto preciso dove ne aveva altre .
Sapeva di quanto ero tormentato . Da sempre . Da tutto .
E mi disse : “ Micael a tal proposito mi sto licenziando , una mia vecchia amica che lavorava al negozio di intimo , mi ha proposto di andare a lavorare con lei a Milano . E’ un grosso locale . Una discoteca di sera , un ristorante di giorno .
La guardai . In fondo cosa rappresentava l’apocalisse per la Bibbia in confronto a ciò che quelle parole significavano per me ?
Risposi : non c’è problema “
Ma dentro anche solo per poco , il mio cuore cessò di battere.
Fine della puntata
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